Le biblioteche pubbliche dopo la pandemia

Proponiamo la traduzione dell’articolo “Public Libraries After the Pandemic” di Sari Feldman, ex presidente dell'Associazione delle biblioteche pubbliche (2009-2010) e dell'American Library Association (2015-2016),  pubblicato il 17 aprile su publisherweekly.com

Come molte persone in tutto paese, sto passando buona parte della mia vita in quarantena ossessionata dal futuro. Come sarà il nostro mondo quando finalmente supereremo la crisi sanitaria Covid-19? Come tutti gli altri, desidero un ritorno alla normalità. Ma quando noi finalmente usciremo dalla nostra reclusione sicuramente entreremo in una nuova normalità che avrà importanti implicazioni per molte istituzioni, comprese le biblioteche pubbliche.

In precedenza, ho scritto delle chiusure senza precedenti delle biblioteche in tutto il paese alla vigilia della pandemia. Il valore delle biblioteche pubbliche è raramente messo in discussione nei tempi di crisi, si pensi alla Biblioteca pubblica di New Orleans dopo l’Uragano Katrina, o alla Biblioteca pubblica municipale Ferguson durante i disordini. Questa crisi, più specificatamente, il distanziamento sociale richiesto per affrontare questa crisi, colpisce le fondamenta su cui si poggia la biblioteca pubblica moderna. Con il passare dei giorni, mi trovo sempre più preoccupata su come le biblioteche torneranno dopo questa chiusura.

Primo punto: sospetto che il Covid-19 cambierà la prospettiva di alcune persone su che cosa può e deve essere condiviso; temo che molte persone inizieranno a pensare troppo al trattamento dei materiali e alla circolazione delle raccolte fisiche delle biblioteche, compresi i libri. E’ ragionevole supporre che le persone usciranno da questa crisi di salute pubblica con un accresciuto senso del rischio relativo all’esposizione ai germi. Quanti dei nostri utenti abituali, inizieranno a mettere in discussione la sicurezza di prendere in prestito i libri e gli altri materiali della biblioteca?

Per quanto riguarda i nostri edifici, l’acceso aperto a tutti è stato a lungo un fondamentale valore della biblioteca. Le biblioteche pubbliche si sono evolute, sopravvissute e perfino organizzati per svilupparsi attraverso la trasformazione digitale con la riconfigurazione dei nostri spazi per essere più sociali, più funzionali e offrire più programmi e corsi. Possiamo mantenere ciò in un periodo di distanziamento sociale? Le biblioteche dovranno fornire guanti per le tastiere condivise? I genitori e gli accompagnatori vorranno ancora portare i loro bambini ai programmi “Baby and Me”? Gli anziani troveranno ancora conforto nella comunità bibliotecaria?

Mi chiedo, soprattutto, che cosa questa crisi significherà per la relazione biblioteca/editore. Con gli edifici bibliotecari chiusi, e molti bibliotecari non in servizio attivo, le biblioteche di pubblica lettura come continueranno a guidare alla scoperta di libri e autori? Un numero di bibliotecari ha iniziato organizzando Chat in Zoom, ma con molti siti bibliotecari aggiornati meno frequentemente, combinati con la cancellazione dei tour degli autori e un programma di pubblicazioni diluito durante la crisi, è aumentata la sfida per i librari per promuovere nuovi libri e autori.

La scoperta di nuovi libri e autori sarà influenzata anche dalle cancellazioni della Conferenza annuale ALA, e del BookExpo [e delle principali fiere di settore, NdT]. Questi eventi sono diventate le principali opportunità per gli editori per cercare i più esperti bibliotecari per incoraggiare la visione, la vendita manuale, i social media, le recensioni online e le visite degli autori nelle biblioteche di tutto il paese, nella speranza che i bibliotecari entusiasti contribuiscano alla creazione di un bestseller.

 

Per quanto riguarda le collezioni fisiche, molte biblioteche hanno sospeso gli acquisti di titoli a stampa mentre sono chiuse durante la crisi. Questo potrebbe avere maggiori implicazioni nel futuro. Quante biblioteche saranno in grado ad un certo punto di acquistare per le loro collezioni anche i libri a stampa pubblicati durante la crisi? E, naturalmente, senza adeguati sistemi logistici, alcuni titoli potrebbero proprio non apparire nei cataloghi delle biblioteche.

Com’era prevedibile, e-books, audio digitali e gli altri servizi streaming sono diventati essenziali durante questa crisi. OverDrive [MLOL per un paragone italiano afferma un concetto simile, NdT] ha riportato un aumento nel numero di biblioteche che ora offrono tessere bibliotecarie istantanee e una massiccia crescita del prestito di libri. Nell’ultima settimana di marzo, dopo l’ordinanza di restrizione a casa in tutto il paese, 250.000 lettori hanno installato l’app Libby in OverDrive.

Questa traiettoria di crescita è un’opportunità e sta incoraggiando novità per le biblioteche che hanno provato per anni a ottenere una maggior attenzione per le loro collezioni digitali. Comunque, il mercato delle biblioteche digitali è stato tenue anche in momenti migliori, segnato da prezzi alti, limite di prestiti e altre restrizioni. Questo improvviso passaggio al digitale ora presenta una nuova serie di potenziali preoccupazioni, non per ultimo il fatto che questo aumento dell’uso del digitale non viene automaticamente fornito con un supporto per i budget delle biblioteche pubbliche. E naturalmente, gli utenti senza un buon accesso al cellulare e ai servizi internet sono esclusi.

Dietro costi e accessi, questo nuovo modo di fare business potrebbe influenzare anche la relazione delle biblioteche con le loro comunità locali. Che cosa succederebbe se i lettori iniziassero a identificarsi più con il brand che offre il servizio, per esempio Libby App, e meno con la loro biblioteca pubblica locale? Il passaggio al digitale potrebbe inoltre confondere i confini del sistema della biblioteca pubblica. Dopo tutto, se i tuoi e-books e audio digitali arrivano attraverso un’app, perché dovrebbe importare dove sei ? 

L’improvviso passaggio attirerà più bibliotecari a unire risorse dello sviluppo delle collezioni in uno sforzo per fornire più accessi e minori tempi di attesa? Queste sono i tipi di domande che potrebbero complicare ulteriormente una già tesa relazione tra la biblioteca e le comunità editoriali. […] Qualunque siano i cambiamenti organizzativi che seguiranno, ALA ha un ruolo critico da giocare in supporto alle biblioteche d’America mentre noi usciamo da questa crisi. Per esempio, raccogliendo sostegno per una banda larga universale. Se non altro, la crisi da Covid-19 ha messo a nudo la necessita che Internet sia trattato come una risorsa essenziale. L’educazione online dovrebbe essere un nuovo mantra per i bibliotecari professionisti. Noi abbiamo bisogno di bibliotecari che curino e presentino i contenuti, nonché supporino gli studenti di tutti gli anni scolastici, a casa e nelle loro comunità. Ad un certo punto presto dovremmo affrontare la questione della parità d’accesso, tutto il contenuto, tutti i fornitori, tutto il materiale disponibile nelle biblioteche.

 

Alcuni osservatori hanno soprannominato questa crisi “La grande pausa”. Ma io credo che i bibliotecari non possano fermarsi. I bibliotecari non possono sedersi e aspettare che le porte della biblioteca siano di nuovo sbloccate. Noi dobbiamo prendere questo tempo per iniziare a pensare su come la biblioteca pubblica possa essere funzionale a una società che certamente sarà cambiata e che potrebbe essere cambiata per sempre.

 

Vedi anche: Gli strumenti del mestiere


Pubblicato in CONOSCENZE il 28/04/2020

Tags: APERTURA, BIBLIOTECHE, COVID-19

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