Biblioteche pubbliche e collezioni durante l’emergenza sanitaria: L’attenzione alle risorse elettroniche sottoscritte

Durante l'emergenza Covid è stato necessario distogliere lo sguardo dalle collezioni fisiche tradizionali; ciòha dato l’impulso all’attuazione di una serie di strategie che non rappresentano una novità assoluta in termini generali, ma che ora vengono attuate da un numero crescente di biblioteche, spinte dalla necessità di raggiungere comunque la propria utenza e, possibilmente, di ampliarla, sfruttando le potenzialità offerte dal digitale. Il primo e più evedente fenomeno è quell' della maggior attenzione alle risorse elettroniche sottoscritte...

Riportiamo la seconda parte dell'articolo di Sara Dinotola, "Biblioteche pubbliche e collezioni durante l’emergenza sanitaria : esperienze e (nuove) consapevolezze da cui ripartire", pubblicato su Biblioteche Oggi (luglio-agosto 2020), in cui analizza le strategie di sviluppo e promozione delle risorse digitali sottoscritte dalle biblioteche. 

 

L’attenzione alle risorse elettroniche sottoscritte

Il primo fenomeno, ossia l’attenzione verso le risorse elettroniche acquisite e messe a disposizione tramite gli aggregatori come MLOL e Rete Indaco, ha rappresentato la principale direttrice dell’evoluzione dello sviluppo delle collezioni già molto prima della diffusione del Covid-19 ed è stato quello meno soggetto all’improvvisazione durante l’emergenza. La particolare situazione degli ultimi mesi ha portato le biblioteche a valorizzare maggiormente l’offerta digitale costruita nel tempo e, dove possibile, a dedicare maggiori quote del budget al suo sviluppo. Nonostante essa non rappresenti una novità, come ricorda Rossana Morriello, proprio le risorse elettroniche messe a disposizione dalle biblioteche hanno fatto notizia, in quanto hanno quasi sempre rappresentato durante la chiusura l’unica possibilità di accesso alle collezioni. Inoltre, soprattutto i quotidiani locali hanno messo in risalto come sia cresciuta la circolazione dei documenti digitali.

Si può citare, ad esempio, il caso delle biblioteche di Genova Metropolitana, dove il numero dei prestiti di e-book e audiolibri ha raggiunto nel mese di marzo quota 412, contro gli 80 prestiti del marzo 2019 (+415%); è cresciuto anche il numero degli utentidella biblioteca digitale, ossia 372 contro gli 81 del marzo dello scorso anno (+372 %). 

Sul sito della regione Emilia-Romagna è stata data risonanza a una notizia simile: nel mese di aprile 2020 sono quasi triplicati i prestiti e le consultazioni rispetto allo stesso mese del 2019 per le due piattaforme regionali, ossia EmiLib (+291,27 %) e Biblioteche Romagna (+246%); crescite importanti si sono registrate sempre ad aprile 2020 anche rispetto al mese precedente, ossia +222% per EmiLib e +186% per Biblioteche Romagna.

Questa crescita ha riguardato tanti altri sistemi bibliotecari e, senza poterli qui citare tutti, è opportuno ricordare i dati complessivi forniti da MLOL, secondo i quali tra il 24 febbraio e il 24 marzo 2020 i prestiti di e-book sono aumentati del 104% rispetto allo stesso periodo del 2019. In aggiunta è cresciuto anche il numero dei nuovi utenti in questo particolare periodo: sempre dalle statistiche di MLOL si rileva normalmente una crescita annuale del numero di nuovi utenti del 15-20%, dunque di circa 20.000 al mese, mentre nel primo mese dell’emergenza il numero registrato è stato di circa cinque volte superiore.

A mio avviso, questi incrementi non sono stati solo la diretta conseguenza della chiusura delle biblioteche e, dunque, un “ripiegamento” da parte dei lettori sulle risorse elettroniche, ma sono anche il frutto di una serie di strategie di potenziamento e promozione di queste raccolte messe in atto nel periodo dell’emergenza sanitaria da un numero considerevole di biblioteche e sistemi italiani.

Un impulso importante è derivato dalla maggiore pubblicizzazione del servizio tramite comunicati stampa di biblioteche e comuni, diffusi sia sui relativi canali ufficiali di comunicazione, sia attraverso la già citata stampa locale. A ciò si aggiunge che molti consigli di lettura (tematici, per target o elenchi delle novità), prima dell’emergenza comprendenti soprattutto le risorse fisiche delle biblioteche, durante il periodo di chiusura hanno riguardato in maggior misura i documenti elettronici (e-book e non solo) acquisiti e messi a disposizione tramite gli aggregatori. Nel corso del lockdown è stato anche possibile per un gran numero di bibliotecari formarsi in modo più approfondito, ad esempio frequentando i webinar gratuiti organizzati da MLOL, al fine di rispondere in modo più puntuale alle domande degli utenti. Inoltre, va sottolineato che in molti casi sono state prese diverse misure per migliorare il servizio. Innanzitutto si è cercato di semplificare le procedure di iscrizione ai servizi di digital lending, dunque molti sistemi o biblioteche che prima della chiusura a causa dell’emergenza non permettevano l’iscrizione online alla biblioteca e/o al servizio di biblioteca digitale hanno offerto questa possibilità. Diversi sistemi, inoltre, hanno aumentato il numero dei download mensili di e-book consentiti per ogni singolo lettore.

Un’altra novità importante, datata 16 marzo 2020, è rappresentata dall’accordo tra MLOL e il Gruppo Mondadori relativo a un modello distributivo in base al quale più utenti possono accedere contemporaneamente alla lettura di uno stesso titolo degli editori di questo gruppo, eliminando così le liste di prenotazioni e le code di lettura. 

Dunque, in questi ultimi mesi, il lavoro connesso con le collezioni in formato elettronico è stato molto intenso e si è concentrato su più fronti, ossia sulla fase di sviluppo (attraverso la selezione dei documenti) e sulla promozione dell’offerta digitale, nonché sulla formazione dei bibliotecari e degli utenti.

...to be continued


Pubblicato in CONOSCENZE il 13/08/2020

Tags: BIBLIOTECHE OGGI, COLLEZIONI DIGITALI, COVID-19

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