La catalogazione semantica nel mondo editoriale: BISAC e BIC

Catalogazione editoriale

L’editoria ha iniziato solo negli anni Novanta a investire in strategie di catalogazione semantica riconoscendo il potenziale che questa poteva avere nella ricerca degli utenti sulle nuove piattaforme online. Il mondo anglosassone è il primo a cimentarsi in questa missione mediante la creazione del sistema BISAC  (Book Industry Standards and Communications) da parte degli americani e la BIC Standard Subject Categories ideata dagli inglesi. Questi due sistemi di classificazione, ancora oggi molto diffusi in ambito anglosassone e in alcuni casi adottati anche dalle biblioteche stesse per la sistemazione dei loro documenti, approcciano la questione in maniera diversa: mentre la BISAC parte da intestazioni di soggetto, la BIC invece ha una struttura gerarchica più simile alla Classificazione decimale Dewey.

BISAC, ideato dal BISG (Book industry study group) si struttura mediante intestazioni di soggetto composti da descrittori controllati a cui vengono abbinati dei codici alfanumerici di 9 caratteri. Una volta determinato il tema centrale del documento si individua l’intestazione principale nell’ Complete BISAC Subject Heading List e da lì si scorre fino a trovare la striscia di descrittori che meglio rappresenta il contenuto del libro. A questa è poi abbinato il codice alfanumerico univoco identificativo.

L’utilizzo della soggettazione BISAC è molto utilizzato dai distributori e dagli store online (Amazon in primis), dai siti di ebook e da alcuni editori di selfpublishing. La struttura a categorie e sottocategorie sempre più specifiche permette agli utenti di affinare la ricerca tramite liste controllate e scendere sempre più nello specifico per riuscire a individuare il tema ricercato. La possibilità inoltre di abbinare più codici allo stesso libro consente di indentificare tutti gli argomenti trattati nella pubblicazione.

 Esempio : Una guida turistica sull’ Italia

BISAC -    soggetto    VIAGGIO / Europa / Italia    codice TRV009110 

 

BIC Standard Subject Categories, ideata da BIC (Book Industry Communication) è invece strutturata in 19 classi generali identificate con una lettera dell’alfabeto e suddivise a loro volta in sottoclassi che ne approfondiscono il contenuto o individuano delle categorie all’interno della materia trattata. A queste si possono aggiungere 5 qualificatori che specificano ulteriormente il contenuto (geografico, linguistico, storico, livello scolastico ed età di lettura). Anche la BIC prevede di inserire più codici per individuare tutte le possibili sfaccettature del soggetto. La BIC e le sue traduzioni (tra cui la traduzione italiana CCE Classificazione Commerciale Editoriale) è usata da molte agenzie nazionali e editori per la catalogazione del materiale librario.

Esempio : Una guida turistica sull’ Italia

BIC      -    codice WT – Viaggi e vacanze  (W tempo libero, WT viaggi e vacanze)

            -    Qualificatore geografico 1DST – Italia

 

Accanto a questi due sistemi di catalogazioni ce ne sono molti altri a livello nazionale o locale, cosa che rende difficile la condivisione delle informazioni e lo scambio di dati. La necessità di un unico schema utilizzabile dal commercio librario in tutti i paesi ha portato alla creazione nel 2013 di Thema, uno schema multilingue di categorie di argomenti che consente l’accesso ai vari schemi usati dai diversi partner commerciali.


Pubblicato in CONOSCENZE il 26/09/2019

Tags: BIBLIOTECHE, BIC, BISAC, CATALOGAZIONE SEMANTICA

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