Secondo i dati ISTAT “PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA | ANNO 2018” pubblicati il 3 dicembre 2019 il 15,3% della popolazione italiana (da 3 anni in su) è stato in biblioteca almeno una volta nell’ultimo anno.
L’abitudine è più diffusa tra i bambini e i giovani di età compresa tra i 6 e i 24 anni (38,5% tra 6 e 14 anni, 35,3% tra 15 e 19, 36,1% tra 20 e 24 anni). Già a partire dai 25 anni, invece, i frequentatori delle biblioteche diminuiscono significativamente (16%) per scendere sotto il 10% dopo i 54 anni. Sono soprattutto i lettori forti a frequentare la biblioteca, circa il 35% dei frequentatori vi si è recato 10 o più volte nel corso dell’anno, il 10% tra le 6 e le 9 volte e il 54% 1-5 volte. E’ interessante notare che, pur essendo i maggiori frequentatori, la fascia 6-14 anni dichiara di recarsi in biblioteca 1-5 volte l’anno. I frequentatori più assidui risultano essere i ragazzi tra i 20 e i 24 anni, seguiti da quelli di 25-34 anni.
Le donne vanno in biblioteca più degli uomini: 17,2% contro 13,2%. La maggior differenza si nota nella fascia d’età 15-19 anni dove a fronte del 43% di ragazze che dichiarano di essere state in biblioteca, risponde solo il 28% di ragazzi. Tra i 20 e i 24 anni, il 42% delle ragazze usufruisce della biblioteca contro il 30% dei ragazzi.
La frequenza maggiore a livello regionale si registra nelle regioni del Nord-est (21,7%), seguita dal Nord-ovest (19,8%). Le percentuali minori si riscontrano nel Mezzogiorno e nelle isole.
Le regioni con la più alta quota di frequentatori di biblioteche sono il Trentino Alto-Adige (35,4%) e la Valle d’Aosta (32,7%). Seguono la Lombardia e l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. Le quote più basse si osservano in Sicilia (6,9%), Campania (7,7%) e Calabria (8,0%). Il Trentino Alto-Adige e la Valle d’Aosta, oltre a presentare le quote più alte di utenti di biblioteche, si distinguono anche per le proporzioni maggiori di utenti assidui (circa 5 persone su 10).
Le motivazioni che spingono le persone ad andare in biblioteca sono “prendere in prestito libri” (57,1%) e “leggere e studiare” (40,1%).
I dati ISTAT confermano in parte il trend evidenziato dagli altri istituti di ricerca e statistica pubblicati nel corso dell’anno; dall’”Osservatorio sulla lettura” promosso dall’AIE si apprende che solo l’11% degli intervistati si procura i libri da leggere in biblioteca e anche nell’indagine “Se ti dico biblioteca, cosa pensi? Un’indagine su come gli italiani percepiscono la biblioteca” di Giovanni Peresson promossa dall’AIE e presentata a Bari a giugno, i giovani risultano i maggiori fruitori delle biblioteche pur non essendo i più assidui frequentatori. Quest’ultima indagine è particolarmente interessante perché aiuta a comprendere come gli italiani vedono la biblioteca. Agli intervistati è stato chiesto di individuare 3 parole per descrivere la biblioteca e le parole più ricorrenti sono risultate essere: cultura, libri, silenzio, studio. Tolte queste tre parole si apre però uno scenario molto interessante che permette di avere una panoramica su come la biblioteca viene percepita in Italia.
La maggior parte delle parole descrive la biblioteca come luogo di lettura e studio (ricerche, sapere, conoscenza), in seconda battuta alcune parole richiamano all’atmosfera e alle sensazioni (silenzio, tranquillità, pace, relax), seguono parole legate ai supporti (carta, autori, argomenti, archivio) e ai servizi (comodità, gratis, tessera, prestito). Presenti, ma in numero inferiore, parole legate all’assortimento (scelta, varietà), alla socialità (ragazzi, tempo libero, svago, incontri, passatempo) e all’ambiente (scaffali, spazio, ordine). Non mancano parole negative, date dal 7% degli intervistati, tra le quali figurano: noia, polvere, vecchio, obsoleta, poco fornita.
E’ significativa anche l’analisi fatta in riferimento alle parole espresse dai lettori rispetto ai non lettori. Mentre quest’ultimi prediligono parole legate allo studio e alla socialità, i lettori forti tendono a dar maggior importanza all’atmosfera, al supporto, ai servizi e all’assortimento. Parimenti è molto interessanti anche l’analisi condotta sulla base della fascia d’età: i giovani (under 25) tendono a valutare principalmente i supporti e i servizi, gli over 54 sono più propensi invece a valutare la lettura e la socialità, mentre la fascia intermedia che va dai 25 ai 54 presta maggior attenzione all’atmosfera, ai servizi e all’assortimento.