Top 40 saggistica maggio

La classifica dei titoli di saggistica presenti nelle vetrine di maggio. In testa "A pugni chiusi. Psicoanalisi del mondo contemporaneo" di Massimo Recalcati, seguono "Oro" di Federica Pellegrini e "La casa di tutti. Città e biblioteche" di Antonella Agnoli.

Per altri titoli impostare sul sito data vetrina 01/05/2023-31/05/2023, Genere: Saggistica, ordinare per Indice di Diffusione.

1

A pugni chiusi. Psicoanalisi del mondo contemporaneo

Recalcati, Massimo
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto PSICOLOGIA
In questo libro Massimo Recalcati si rivela commentatore lucido e originale della nostra vita collettiva degli ultimi vent’anni: le trasformazioni della famiglia, il disagio della giovinezza, il declino irreversibile dell’autorità paterna, il ricorso diffuso alla violenza, lo scientismo come nuova forma di religione, il culto ipermoderno del corpo in salute e del benessere, la medicalizzazione della vita, lo schermo narcisistico dei social, l’isolamento e la spinta melanconica alla morte in un mondo dominato dal consumo e dalla celebrazione dell’immagine, la crisi economica e la precarietà del lavoro, il trauma della pandemia e la sua incidenza sulle nostre esistenze, l’orrore della guerra e della repressione patriarcale degli ayatollah contro le donne sono solo alcuni dei temi affrontati, insieme a quelli più direttamente politici che riguardano i ritratti psicoanalitici dei maggiori protagonisti della politica nazionale e internazionale dell’ultimo ventennio come Berlusconi, Grillo, Renzi, Salvini, Mattarella, Draghi, Trump e Putin. In queste pagine Recalcati offre al lettore un appassionato ritratto antropologico del nostro Paese e dei problemi del mondo contemporaneo.
2

Oro

Pellegrini, Federica
Editore: La nave di Teseo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
"Le gare non sono mai state una passeggiata per me, ma quella lotta all’ultimo respiro io la cercavo. Se capivo di dover entrare in acqua e combattere alla morte, l’adrenalina mi scorreva ed ero felice. La condizione ideale per gareggiare era sentirmi un animale braccato. La sera prima di una gara quasi non mangiavo. Era la tensione, certo, ma anche un modo di prepararsi all’assalto, come il lupo che prima di andare a caccia per affrontare la lotta digiuna, dimagrisce. La fame o l’inappetenza non erano solo forme nervose, ma manifestazioni di un atavico istinto al combattimento. All’inizio, quando ero solo una ragazzina, mi sentivo un vuoto dentro che riempivo con le vittorie, ma dopo un po’ non era più quello. Da un certo punto in poi l’ho fatto solo per me stessa. Mi chiedevano a chi volessi dedicare le mie vittorie. Le più difficili, quelle che arrivavano dopo periodi duri, quelle delle rinascite le ho dedicate tutte a me stessa. Perché io ero l’unica a sapere che sacrifici avessi fatto per ottenere quei risultati. Io ero il lupo. Cosa ne sapevano gli altri, chi aveva vissuto anche solo la metà di quello che avevo vissuto io? Questo fa di me una stronza?"
3

La casa di tutti. Città e biblioteche

Agnoli, Antonella
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ALTRA SCIENZE SOCIALI
«Sono in biblioteca e aspetto. No, non sono in attesa della consegna di un libro, anche perché sono in una piazza coperta con immense vetrate sul mare e, al centro, un tubo di bronzo di 7,5 metri di lunghezza appeso al soffitto. L’opera d’arte è in realtà un gong, realizzato dall’artista Kirstine Roepstorff, che suona ogni volta che in città nasce un bambino. Questo rintocco si espande per tutto l’edificio e tutti sanno che qualche minuto prima una nuova vita è entrata nella comunità: cos’altro può generare fiducia nel mondo in cui viviamo, se non un piccolo essere che arriva tra noi? Il gong di Dokk1, la biblioteca di Aarhus, in Danimarca, dimostra meglio di qualsiasi altra cosa perché le biblioteche siano parti necessarie, vitali, dell’infrastruttura sociale: perché con la loro stessa esistenza creano fiducia nel domani.»
4

Materia. La magnifica illusione

Tonelli, Guido
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE ESATTE
Di cosa siamo fatti? Cosa tiene assieme i corpi materiali? C’è differenza fra materia terrestre e materia celeste, quella che compone il Sole e le altre stelle? Quando Democrito tra il v e il iv secolo a.C. disse che siamo fatti di atomi furono in pochi a credergli. Per prenderlo davvero sul serio bisognerà aspettare Galilei e Newton nel xvii secolo, ma ci vorranno quattrocento anni di ricerche prima di ricostruire i componenti elementari della materia. Tutto quello che ci circonda – la materia ordinaria che forma rocce e pianeti, fiori e stelle, compresi noi – ha caratteristiche molto speciali. Le proprietà che ci appaiono usuali sono in realtà decisamente particolari, perché l’universo è oggi un ambiente molto freddo la cui evoluzione è cominciata quasi quattordici miliardi di anni fa. Nel libro si scoprirà come fanno le particelle elementari, quelle che compongono la materia, a combinarsi in forme stravaganti per costituire stati quantistici correlati, zuppe primordiali di quark e gluoni, o massicce stelle di neutroni. Si darà risposta alle nuove domande emerse dalle ricerche più recenti: in che senso il vuoto è uno stato materiale? Perché anche lo spazio-tempo può vibrare e oscillare? Possono esistere grani elementari di spazio o di tempo? Quali forme assume la materia all’interno dei grandi buchi neri? Dopo Genesi e Tempo, Tonelli ci guida in un nuovo e sorprendente viaggio nell’attualità della scienza contemporanea, raccontata con il consueto linguaggio semplice e coinvolgente, che permetterà al lettore di guardare all’universo, e forse anche a se stesso, con occhi nuovi.
5

Sii te stesso a modo mio. Essere adolescenti nell'epoca della fragilità adulta

Lancini, Matteo
Editore: Raffaello Cortina Editore
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto EDUCAZIONE e DIDATTICA
Siamo approdati a una società che non si limita più a chiedere ai ragazzi di essere all’altezza delle nostre aspettative, ma li costringe a seguire un mandato paradossale: “Sii te stesso, ma a modo mio”. Questa trasformazione, che per l’autore segna il passaggio al paradigma postnarcisistico, è in atto da tempo, ma è stata la pandemia ad aver smascherato il rischio di un’inversione dei ruoli: mentre i ragazzi si adattano alle esigenze degli adulti pur di farli sentire tali, questi ultimi sono alle prese con una crescente fragilità. Come riuscire allora a sostenere gli adolescenti nella realizzazione di sé?
6

Chimere. Sogni e fallimenti dell'economia

Cottarelli, Carlo
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ECONOMIA
Cos’hanno in comune il sogno libertario delle criptovalute, quello tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali, la finanziarizzazione del sistema economico, l’abolizione della fatica attraverso la tecnologia, la globalizzazione e un mondo senza barriere, l’illusione della crescita infinita e l’idea che, tagliando le tasse ai ricchi, tutti staranno meglio, come con la flat tax? Sono sette grandi sogni immaginati e concretizzati da riformisti visionari, uomini e donne con la volontà di cambiare il mondo. Eppure, il confine tra sogno e utopia è spesso sottile, e tante idee geniali, messe a confronto con la realtà, hanno preso la direzione sbagliata: qualcosa è andato storto. Nelle vicende umane, del resto, i percorsi possono diventare accidentati, le cose possono sfuggire di mano, e i risultati rivelarsi deludenti o implicare effetti collaterali indesiderati. Carlo Cottarelli chiama quelle visioni “chimere” e le racconta in questo libro, spiegando al grande pubblico qual è la consistenza dei sette sogni e qual è la posta in gioco del loro successo o fallimento. Sono questioni che riguardano noi e le generazioni future, perché dovremo affrontare il problema di una crescita compatibile con i vincoli ambientali, la necessità della stabilità monetaria, le conseguenze di un’eventuale deglobalizzazione. “Stiamo sognando troppo a lungo e, nel mentre, non facciamo quello che sarebbe necessario per rendere il sogno una realtà. C’è ancora tempo, è vero, ma dobbiamo renderci conto che sognare non è abbastanza.” Perché grandi visioni riformiste si sono spesso rivelate pericolose chimere?
7

Qualche mese della mia vita

Houellebecq, Michel
Editore: La nave di Teseo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
«Non si può dire che la lettura e la scrittura facciano veramente parte della vita, le offrono piuttosto un’alternativa. La sessualità era stata la gioia più grande della mia vita e, in maniera sorprendente, la più duratura in fin dei conti. Non ero mai davvero riuscito a tenerne traccia, per le ragioni che ho detto. Non avevo intenzione di rendere pubblica quella traccia, se non forse a titolo postumo, nel caso in cui fossi riuscito a catturare un momento che racchiudeva un fascino particolare, e a condizione che la donna con cui avevo condiviso quel momento vi fosse anch’essa sensibile. Era atroce per me pensare che l’unica traccia che sarebbe rimasta della mia vita sessuale, la parte più vivace della mia vita, sarebbe stata un coito mediocre… Mi meritavo di meglio; chiunque si merita di meglio.» Houellebecq racconta Houellebecq: le accuse di razzismo e islamofobia, le minacce, gli inganni e le battaglie legali, il suo rapporto con il cinema e la pornografia.
8

Scoperte e rivelazioni. Caccia al tesoro dell'arte

Sgarbi, Vittorio
Editore: La nave di Teseo
Reparto ARTE
Sottoreparto PITTURA e SCULTURA
“Ci sono quadri che portano in sé un mistero che appare impenetrabile, sia per l’assenza di dati di provenienza, sia per una resistenza a fornire elementi di riconoscibilità, che sono gli stessi per cui l’occhio ritrova i tratti del padre o della madre nel figlio, sentendone l’aria di casa. Quest’ultimo esercizio, per il critico, ha qualcosa di magico. È una penetrazione oltre la superficie delle immagini, per individuare l’anima dell’autore, la sua natura profonda.” Vittorio Sgarbi interpreta da sempre la sua missione di critico d’arte come un’appassionata, e inesauribile, ricerca di bellezza. Una bellezza che si mostra spesso evidente, riconoscibile, documentata, e chiede solo di essere raccontata. Ma accade talvolta che essa, al contrario, rimanga celata: perché nascosta in luoghi remoti e meno battuti, oppure annebbiata da attribuzioni frettolose e clamorosi abbagli, o ancora semplicemente dimenticata nel corso del tempo. È in questi casi che il critico si fa esploratore, detective, cacciatore di capolavori perduti. Musei, palazzi, case d’aste e pievi di provincia sono il terreno di questa caccia al tesoro che Vittorio Sgarbi conduce in prima persona, percorrendo chilometri attraverso l’Italia, osservando le opere dal vivo, studiando i cataloghi. L’occhio del critico restituisce così un patrimonio di bellezza finora sconosciuto: dalla straordinaria scoperta, diventata un caso mondiale, di un nuovo Caravaggio a Madrid al busto di Canova ritrovato in una collezione privata, dall’apparizione di nuove opere di Guido Cagnacci, Lorenzo Lotto e Guercino all’emozione di ampliare il catalogo di Jusepe de Ribera, Sassoferrato, Beniamino Simoni e Luca Giordano. Un viaggio inesauribile, che a ogni pagina rivela una sorpresa: Vittorio Sgarbi ci conduce al suo fianco nell’avventura dell’arte ritrovata.
9

I carnefici del Duce

Gobetti, Eric
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
In Italia i crimini di guerra commessi all’estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. Non stiamo parlando di eventi isolati, ma di crimini diffusi e reiterati: rappresaglie, fucilazioni di ostaggi, impiccagioni, uso di armi chimiche, campi di concentramento, stragi di civili che hanno devastato intere regioni, in Africa e in Europa, per più di vent’anni. Questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze: giovani e meno giovani, generali e soldati, fascisti e non, in tanti hanno contribuito a quell’inferno. L’hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica? Erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? O furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, ‘buoni italiani’, che scelsero l’orrore per interesse o perché convinti di operare per il bene della patria?
10

Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita

Coin, Francesca
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ANTROPOLOGIA e SOCIOLOGIA
Ci hanno sempre ripetuto che il lavoro è ciò che ci definisce, il fondamento della nostra dignità di esseri umani. E allora perché, in tutto il mondo, sempre più persone si dimettono? Negli ultimi anni abbiamo avuto diverse occasioni per chiederci se la vita che stiamo vivendo è quella che vogliamo vivere. Per molti la risposta è stata no. Questo perché è cresciuta l'indisponibilità a sottostare a regole tossiche e vessatorie che numerosi contesti lavorativi impongono. A partire dal vissuto delle lavoratrici e dei lavoratori – soprattutto in Italia – Francesca Coin analizza le ragioni della crescita di una tendenza del tutto inattesa, e mostra come oggi dimettersi significhi non solo impedire alle condizioni di sfruttamento di deteriorare la nostra salute e le nostre relazioni, ma anche riconquistare tempo per noi stessi e per la nostra vita.
11

Questi sono i 50. La fine dell'età adulta

Soncini, Guia
Editore: Marsilio
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
«A cinquant’anni io ho letto almeno cinquanta milioni di articoli che mi giurano che la vita comincia a cinquant’anni, e ora devo solo decidere se è vero o no.» Varcata la soglia innominabile, Guia Soncini si misura con la sfida più ardua: mostrare cosa succede quando la trasformazione è compiuta e da creatura straordinaria dell’infanzia, convinta che gli adulti siano sempre gli altri, ti ritrovi a essere la più vecchia. In questa serrata e travolgente rassegna, rassicurante – «gli imbarazzi di cui ti vergogni a vita sono quasi sempre roba di cui il resto del mondo neppure s’è accorto» – e terrorizzante – «non dormirete mai più, non digerirete mai più la frittura» – si mettono in discussione totem e tabù: «Se ci ricordassimo di che incubo era la giovinezza, mica la inseguiremmo». L’obiettivo è capire non solo «chi ci ha convinti che la fine del desiderio sia una condanna e non una liberazione», ma anche: come mai abbiamo smesso di accorgerci che da giovani avevamo torto su tutto? La generazione che può vantarsi di aver inventato la nostalgia – anche come professione, «l’unica eredità che lasceremo ai nostri pargoli (assieme al crollo del sistema pensionistico)» – è la stessa determinata a non smettere di vestirsi da liceale, a fingere di non sapere neanche a cinquant’anni quel che ignorava a quindici, venti, trenta, a vivere per sempre come fosse in età fertile, a considerare «sei sempre uguale» il massimo complimento. Sullo sfondo un’unica, ineludibile domanda: ora che nessuno è più disposto a crescere, quando si comincia a invecchiare?
12

Il secolo nomade. Come sopravvivere al disastro climatico

Vince, Gaia
Editore: Bollati Boringhieri
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA
Un grande sconvolgimento è in arrivo. Trasformerà tutti noi e il nostro pianeta. Nei prossimi cinquant'anni, temperature più elevate unite a un'umidità più intensa faranno sì che vaste aree del pianeta saranno inabitabili per 3,5 miliardi di esseri umani. In fuga dai tropici, dalle zone costiere e dalle terre un tempo coltivabili, enormi masse di persone dovranno cercare nuovi luoghi in cui poter vivere; e tutti noi o saremo tra di loro o tra coloro che li dovranno accogliere. Dall'Europa centrale al Bangladesh al Sudan, dagli Stati Uniti occidentali all'Oceania, e nelle città da Cardiff a New Orleans a Shanghai, la minaccia di siccità, calore, incendi e inondazioni ridefinirà completamente la geografia umana della Terra. Per ogni grado di aumento della temperatura, un miliardo di persone sarà sfollato dalla zona in cui l'uomo ha vissuto per migliaia di anni e, anche se faremo tutto il possibile per mitigare l'impatto del cambiamento climatico, la brutale verità è che vaste aree del mondo diventeranno presto inabitabili. Cosa sta succedendo esattamente? E come questa nuova grande migrazione rimodellerà tutti noi, come specie? Gaia Vince, vincitrice del Royal Society Science Book Prize, descrive come possiamo pianificare e gestire l'inevitabile migrazione climatica che dovremo affrontare (e che alcuni stanno già affrontando) mentre tentiamo – con i mezzi offerti dalla tecnologia – di riportare il pianeta a uno stato pienamente abitabile. Il messaggio vitale di questo libro è che la migrazione non è il problema, ma la soluzione: la migrazione ci salverà, perché è la migrazione che ci ha resi ciò che siamo. Come specie dovremo spostarci verso le estreme pendici del pianeta, nelle frange abitabili di Europa, Asia e Canada e nel Circolo polare artico, sempre più verde, e in Antartide, libero dai ghiacci; i cambiamenti già in atto trasformeranno il nostro cibo, le nostre città, il modo in cui pensiamo all'energia e alle risorse, e le nostre politiche dovranno essere riconcepite e modulate in accordo alle mutate condizioni ambientali, e solo mettendo in campo la capacità di adattamento che ci ha portato ad evolverci fino ad oggi, Homo sapiens potrà continuare a prosperare sulla Terra. Ricco di dati, informato, dettagliato e puntuale, "Il secolo nomade" delinea un quadro realistico sul futuro prossimo dell'umanità e del nostro pianeta e, soprattutto, dopo averci aperto gli occhi, offre le migliori possibili soluzioni che potranno salvarci.
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Spostare la luna dall'orbita. Una notte al Museo dell'Acropoli

Marcolongo, Andrea
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ALTRA SCIENZE SOCIALI
L’ultima settimana di maggio, in un negozio di Parigi specializzato in articoli da montagna, Andrea Marcolongo ha comprato un letto da campo, un sacco a pelo e una torcia. La sera successiva ha aperto il letto da campo e steso il sacco a pelo non in cima alla vetta di una montagna, ma nella sala deserta di uno dei più importanti musei del mondo. La luce della torcia si è allora mescolata a quella della luna correndo sui marmi della sala, scolpiti da Fidia nel secolo glorioso di Pericle, sulle presenze e soprattutto sulle assenze. Siamo ad Atene, al Museo dell’Acropoli, dove Marcolongo ha l’occasione di trascorrere una notte in completa solitudine. Ma è difficile essere davvero soli quando si è circondati dai marmi del Partenone e dai propri pensieri. La notte è il tempo dei fantasmi e di bilanci. Due sono le ombre che vengono a visitare i pensieri di Marcolongo. Quella di Lord Elgin: l’ambasciatore inglese che perpetrò il furto dei marmi del Partenone all’inizio dell’Ottocento deportandoli a Londra chiusi dentro casse di legno. E quella di un uomo scomparso da poco, nato in un umile paese della provincia veneta che si dichiara il centro del mondo: il padre di Andrea. La storia di Elgin è imprevedibile e tragica come un romanzo d’avventure. Elgin, che all’inizio nemmeno sospettava cosa rappresentassero il Partenone e l’Acropoli, vedrà la sua vita distrutta per le conseguenze di quel gesto arrogante e folle, per sempre colpito dalla «maledizione di Minerva»: «Chissà se le rovine che contemplava in silenzio erano quelle di Atene o della sua vita. Chissà se pensò almeno una volta che ne era valsa comunque la pena». Ma i vuoti delle sale del museo, gli spazi bianchi di gesso lasciati dai marmi trafugati due secoli fa, risuonano con i vuoti di cui siamo composti: con il rimpianto e la vergogna, quella di capire solo ora il filo che ci legava a un genitore che sentivamo distante e da cui volevamo emanciparci; con la fragilità e l’inadeguatezza, quella di non sentirsi mai all’altezza di ciò che si è ottenuto, di sentirsi sempre un impostore, un ladro; con furti materiali e appropriazioni culturali, quelle che facciamo ai danni del mondo classico: «L’eternità non è fatta di marmo come l’opera di Fidia, rifletto, bensì è contenuta in ciascuno degli istanti che passano: è sufficiente distrarsi un momento, smettere di custodirla, e per sempre sarà perduta». In questo libro intenso e coraggioso, Andrea Marcolongo ci ricorda che siamo tutti in debito con qualcuno per ciò che siamo. Che abbiamo tutti qualcuno a cui dire: grazie.
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Vivi per qualcosa di grande. L'arte di decidere

Amirante, Chiara
Editore: Piemme
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto RELIGIONI
Quali sono gli obiettivi che desideri raggiungere? Quali i tuoi sogni? Per cosa desideri spendere la tua vita? Qual è la tua missione? Nei ritmi frenetici della quotidianità rischiamo di non trovare mai il tempo per fermarci e rispondere a queste domande fondamentali. Eppure, solo attraverso un'attenta analisi di noi stessi possiamo costruire la strada che ci porti alle vette più alte della vita, verso quegli obiettivi che sono dentro di noi ma che, a volte, ci sembrano così irrealizzabili da rinunciare ancor prima di intraprendere il cammino. Spesso ci accontentiamo di gratificazioni immediate, che ci danno però un appagamento effimero, lasciandoci poi più insoddisfatti e disorientati di prima. È invece necessario puntare in alto, alla meta finale, per quanto possa apparire impegnativo e faticoso. È ciò che ci dice Chiara Amirante in questo nuovo libro della collana Spiritherapy in cui, dopo "La pace interiore", continua il percorso su 'L'arte di amare': tra dolorosi e illuminanti aneddoti personali, riflessioni sull'esistenza e sulle sfide quotidiane, l'autrice condivide con i lettori alcuni suggerimenti pratici per far sì che le scelte di ogni giorno siano in linea con le nostre aspirazioni più profonde. Prendere le decisioni giuste, quando si è sotto tante pressioni di ogni genere, è un'arte tutt'altro che facile. Dobbiamo, tuttavia, impegnarci ad apprenderla, perché ci permette di vivere al meglio quell'unica vita che ci è stata donata e farne qualcosa di immenso e meraviglioso.
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Il bacio di Swann. Ritratti d'autore

Aciman, André
Editore: Guanda
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
«Non possiedo nulla di stabile, non sono radicato nel tempo o nello spazio e non conosco confini tra il sì e il no, tra il giorno e la notte, tra il sempre e il mai… Sotto diversi aspetti, i saggi su artisti, scrittori e grandi pensatori raccolti in questo volume potrebbero non avere nulla a che vedere con chi sono io, o con chi erano loro: magari ne ho dato una lettura totalmente sbagliata. Ma se li traviso, è per poter leggere meglio me stesso.» André Aciman esplora il concetto di tempo superando il semplice piano del presente, del passato e del futuro per dedicarsi a orizzonti frastagliati, a ciò che sarebbe potuto accadere ma che non è accaduto, eppure condiziona la nostra realtà in modo concreto. Lo fa offrendo al lettore ritratti di artisti, scrittori, registi che ha amato e che hanno influenzato la sua vita e la sua scrittura – da Sigmund Freud a Constantinos Kavafis, da Marcel Proust a Fernando Pessoa – ma anche istantanee di città come Alessandria d'Egitto, San Pietroburgo e Roma. Una intelligente e profonda riflessione su cosa è reale e cosa non lo è, sul potere della memoria e dell'immaginazione, su come sia possibile creare una fortezza in cui preservare i ricordi dallo scorrere del tempo.
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Il cielo bruciava di stelle. La stagione magica dei cantautori italiani

Castaldo, Gino
Editore: Mondadori
Reparto ARTE
Sottoreparto MUSICA
Questa storia comincia il 27 agosto 1979, il giorno in cui i banditi sardi rapiscono Fabrizio De André e Dori Ghezzi, e si conclude il 21 settembre 1981, con l'uscita de "La voce del padrone", il più famoso album di Franco Battiato. Sono poco più di due anni, ma esplodono di straordinaria intensità. Un vero e proprio periodo magico, un'età dell'oro per la musica italiana in cui i più eccezionali e talentuosi autori della canzone vivono i momenti cruciali della loro avventura dentro la storia del nostro Paese. Il racconto si svolge come un diario di eventi, in un'incalzante cadenza cronologica che intreccia le storie di vita e di musica di nove protagonisti: Fabrizio De André, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Franco Battiato, Francesco Guccini e Rino Gaetano. Storie che in quegli anni s'incrociano continuamente anche con quelle di altri importanti artisti della canzone d'autore come Gianna Nannini, Edoardo Bennato, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti e altri. Storie che, soprattutto, si intrecciano agli eventi più significativi della storia d'Italia: un Paese che, reduce dallo choc dell'assassinio di Aldo Moro, è in profonda trasformazione, lacerato tra la fine degli anni di piombo e gli inizi dei ruggenti anni Ottanta. Il cielo bruciava di stelle è come una playlist incessante che fa da colonna sonora alle vicende di un periodo intenso e indimenticabile. Anni pieni di amore, di morte, di felicità e di dolore, in cui le canzoni sembrano il più autentico e potente romanzo del tempo, passione vitale e sentimento collettivo, coscienza civile, in quello che sembra essere un vero e proprio Rinascimento della musica italiana. Canzoni talmente potenti da aver lasciato un segno profondo, ancora oggi inalterato.
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Troppo neri

Tommasi, Saverio
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
C’è una sola regola fra gli immigrati in partenza: “Non si inizia mai un viaggio insieme a un congiunto”. Troppo rischioso per due fratelli, per un fratello e una sorella, impensabile per un marito e una moglie. Per questo i congiunti si separano prima della partenza, dandosi appuntamento solo all’arrivo, raccontandosi delle bugie a cui fingono di credere, pur sapendo che probabilmente non si rivedranno mai più. In Italia solo il 16% degli immigrati è salvato dalle navi delle ONG. Fra loro ci sono donne all’ottavo stupro in due anni di viaggio, alcune si carezzano con violenza una pancia cresciuta senza volontà, ma ci sono anche figli piccolissimi che sono per le madri l’unico bagaglio che valga la pena portare con sé e salvare, in mezzo al mare. Oltre ai migranti che affrontano viaggi spietati e pericolosi, esistono anche le seconde e terze generazioni. Ragazze e ragazzi arrivati in Italia piccolissimi, senza conoscere i Paesi in cui sono nati se non nel racconto delle famiglie, o semplicemente nati sul nostro suolo. Ragazzi e ragazze senza cittadinanza, senza passato, troppo neri per essere considerati italiani, o troppo italiani per essere considerati nigeriani, etiopi o afghani. Ragazze e ragazzi che vanno a scuola con i nostri figli, con loro fanno sport, musica, teatro: con loro giocano e sognano, qualche volta partecipano ai compleanni. A scuola imparano la storia italiana, la letteratura, l’educazione civica, ma non hanno gli stessi diritti dei loro compagni italiani. L’immigrazione ha tanti volti e sono tutte persone. Scardinando i luoghi comuni, così come fa sempre nel suo lavoro di giornalista, e senza mai perdere tenerezza o lucidità, Saverio Tommasi racconta alcune di queste storie vere, drammatiche ma anche piene di vita e di speranza, insieme al fotogiornalista Francesco Malavolta, che accompagna queste narrazioni con le sue fotografie intense, frutto di molti anni di lavoro in viaggio per il mondo.
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Un mondo fuori asse

Bauman, Zygmunt
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Le grandi distopie immaginate da Orwell o da Huxley esprimevano la propria visione degli orrori del mondo solido-moderno abitato da produttori e soldati irreggimentati e ossessionati dall’ordine. Essi credevano nei sarti su misura, cioè nella possibilità di confezionare un futuro su ordinazione. Temevano gli errori di misurazione, i tagli scadenti o la corruzione dei sarti, ma non pensavano certo che le sartorie potessero fallire e scomparire. Le distopie del presente rappresentano un mondo in cui i sarti non ci sono più, in cui ci si crea da sé il proprio futuro che nessuno controlla, né vuole o sa controllare. In un mondo come questo non può che crescere lo scoramento e il disfattismo, l’incapacità di agire e la sensazione di essere condannati a soccombere. Eppure, secondo Bauman, questa è soltanto la descrizione di quello che stiamo vivendo. Non è vero che è «sempre la stessa storia»: il futuro non si deduce dal presente, il futuro non è un destino. Ancora una volta Zygmunt Bauman illumina, legge, interpreta e traduce ogni piega del tempo che viviamo.
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I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa

Ronzullo, Camilla
Editore: Mondadori
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
"Preferirei di no" ripete Bartleby, il famoso scrivano di Melville, per tutto il corso del romanzo che lo vede protagonista. A differenza di lui, condizionata anche da tutti i sì delle generazioni di donne che l'hanno preceduta, l'autrice di queste pagine a dire di no fa una fatica tremenda. Come fai a dire di no a tuo padre che adori, ma vorrebbe fare di te la nuova stella del calcio anche se tu non ne vuoi sapere? O al nuovo incarico che arriva dal tuo datore di lavoro, anche se ti paga costantemente in ritardo? O, ancora peggio, alla vocina nella tua testa che ti sussurra ogni volta che non sei abbastanza? All'alba dei suoi strepitosi quarant'anni, con molte letture alle spalle, Zelda was a Writer ha capito che dire sì a qualcosa o qualcuno che non desideriamo significa morire un po'. Che dire no, a volte, spalanca le porte e ti salva la vita. Bisogna solo avere il coraggio di farlo. Attraverso aneddoti tratti dalla sua esperienza e da straordinarie pagine di autori letterari – da Cassola a Calvino, Joan Didion, Naomi Wolf –, Zelda riflette sui nostri tempi, sui sì e sui no che stanno dietro a fenomeni come il ghosting, il breadcrumbing o il quiet quitting, alle aspettative verso chi costruisce una propria immagine pubblica sui social, al rapporto femminile col corpo e con la bellezza e alla paura di invecchiare. Con ironia e intelligenza, l'autrice ci accompagna nella vibrante cavalcata che l'ha condotta verso il traguardo dell'autolegittimazione. E come nelle migliori avventure, i suoi no risuonano tra le righe e il suo viaggio diventa magicamente quello di tutte e tutti noi.
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Forte e Chiara. Un'autobiografia

Francini, Chiara
Editore: Rizzoli
Reparto ARTE
Sottoreparto CINEMA, TELEVISIONE RADIO e TEATRO
«Questo libro è un modo bizzarro di farvi compagnia. Racconta di me e della mia vita, è una storia umana che corre da quando ero un embrione nella pancia della mia mamma, saltella all’infanzia, si precipita all’adolescenza, scruta l’età adulta fino ad arrivare all’attuale Chiara che sono e che vorrei essere, una mamma oppure no. È la storia di una ragazza come io, che è anche il titolo bellissimo del libro di una grande autrice, Anita Loos. A Girl Like I. “Una ragazza come io” è un’espressione apparentemente strana, sgrammaticata, sbagliata, diversa, quando la leggi per la prima volta. Esattamente come, da sempre, appaio io. In questa espressione, è vero, c’è qualcosa che disvia dalla regola, ma se le guardi tutte insieme, quelle parole che le danno vita, ti restituiscono un ordine, un’immagine bella, come la verità. Una ragazza sì, ma come io. E in quell’io ci sono le mani, i capelli, i tic, le ginocchia, la saliva e le lacrime di ognuna di noi, così simili ma anche così uniche e irripetibili. Io, una ragazza, peraltro, non lo sono più da molti anni. Ma ogni donna ha l’età che si merita.» Scrittrice avvezza a formidabili capriole, Chiara Francini si abbandona, questa volta, a una trascinante confessione autobiografica, non professionale ma umana. Il suo è il romanzo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà. Ed è anche, nella seconda parte, una riflessione illuminante e profonda, talvolta grave, sulla tirannide del denaro e del potere che governa i comportamenti umani e, in chiusura, sulla condizione di ogni donna: quella di essere sempre dilaniata fra realizzazione personale e desiderio di maternità. Ovvero di essere destinata a una felicità, per definizione, mutilata. «Perché la parte più complessa per una donna è nascere tale. Bello e terrificante.»
21

Gli altri litigano per gelosia. Noi per gatti, fiori, foto e ristoranti

Lucarelli, Selvaggia ; Biagiarelli, Lorenzo
Editore: Cairo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
«L’amore non è bello se non è litigarello.» Così ci ricorda un melenso adagio e così proviamo a trovare consolazione noi poveri mortali quando affrontiamo litigi di coppia, dove la gelosia o i problemi pratici creano crepacci, silenzi e rotture spesso insuperabili. In questo libro scritto a quattro mani, invece, i nostri autori ci dimostrano come si può essere perfettamente allineati e in armonia su temi seri e problematiche importanti, per poi riempirsi di mazzate – metaforicamente, ben inteso – su argomenti improbabili e situazioni nate spesso da azioni mal calcolate, anche se partorite con fini amorevoli. Fiori, pavimenti, gatti e ristoranti sono temi sensibili per Selvaggia e Lorenzo, che – con una scrittura parimenti ironica, pungente e divertente – ci fanno un minuzioso reportage delle loro litigate epiche, ognuno con la propria versione dei fatti, ognuno senza alcuna intenzione di cedere terreno alle spiegazioni e alle giustificazioni dell’altro. Il risultato è un libro che è un po’ un duello, sciabolate di qui e fiorettate di là, nessun colpo al cerchio né tantomeno alla botte, dove ognuno tiene la propria posizione senza arretrare di un passo e dove non esiste un giudice per decretare un vincitore. O meglio, l’editore l’avrebbe voluto, un giudice, che una morale della storia piace sempre, un eventuale accordo di pace anche, ma ha presto capito che gli conveniva avvalersi di un altro proverbio melenso, quello che suggerisce «tra moglie e marito non mettere il dito». O anche che «i panni sporchi si lavano in casa». Editrice, in questo caso.
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Angele del focolare. Dove sta di casa la felicità?

Fiore, Francesca ; Malnerich, Sarah
Editore: Feltrinelli
Reparto VARIA
Sottoreparto FAMIGLIA, SALUTE E SELF HELP
"Fatti una famiglia!" Dicevano. E adesso che ce la siamo fatta, non è che sia finita? Sfiorita tra le mani, persa tra aspettative e realtà, tra come la ordini e come ti arriva. Di solito con le istruzioni sbagliate, o scritte solo in polacco, comunque in una lingua che non capisci e che devi imparare da zero. “Una volta si stava insieme tutta la vita.” Dicono. Siamo sicure che fosse questa grande benedizione? E nell’algoritmo, c’entrava pure la felicità? Noi, in fondo, ci abbiamo creduto. Pensavamo di trovare la felicità nel matrimonio, con tanto di abito bianco, festa sfarzosa e viaggio di nozze. L’abbiamo cercata nella casa di proprietà e in un lavoro sicuro. Pensavamo di riuscire a trattenerla all’arrivo di un figlio, e poi di un altro figlio. L’abbiamo inseguita prendendo un cane, mangiando sano, nei vetri puliti. Pensavamo che saremmo state felici avendo tutto sotto controllo. E invece la felicità continua a sfuggirci, a spostarsi. Sarai felice se, sarai felice dopo che… In pensione, sarò felice? “A casa tutti bene?” Sì, ma non benissimo. Diciamocelo. Spetta ancora a noi, angele del focolare, accompagnare per mano e traghettare tutti quanti, e noi stesse, fuori dai momenti difficili. E quindi, sinceri, dove avete detto che si trova la felicità? Dopo "Non farcela come stile di vita", un altro libro dalle bad influencer più amate dalle donne, che smonta gli stereotipi, le false aspettative, le ingannevoli promesse, gioie e dolori, vizi e virtù del metter su famiglia.
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I superbatteri. Una minaccia da combattere

Pregliasco, Fabrizio ; Arosio, Paola
Editore: Raffaello Cortina Editore
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto MEDICINA e VETERINARIA
Con l'avvento del Covid, tutti i riflettori si sono accesi sui virus. Nel frattempo, altri "nemici", altrettanto minuscoli e pericolosi, sono in agguato: i superbatteri, che si sono rafforzati sempre di più fino a diventare, in alcuni casi, quasi invincibili con gli antibiotici oggi a disposizione. Se i germi arrivassero ad avere la meglio sui farmaci, rischieremmo di azzerare i progressi della medicina dell'ultimo secolo: un taglio cesareo, un'appendicite e perfino il graffio di un gatto risulterebbero pericolosi. In questo fosco scenario c'è, però, una buona notizia: siamo ancora in tempo per invertire la rotta.
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Ascesa e trionfo dei mammiferi. Dal tramonto del regno dei dinosauri fino a noi

Brusatte, Steve
Editore: UTET
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA
È una scena che abbiamo immaginato tutti: l'asteroide che solca il cielo con la sua coda di fiamme e si schianta al largo dell'odierno Messico, sollevando tsunami e una nube nera e densissima, lassù a oscurare il sole. Quando la polvere finalmente si posa, i dinosauri si sono estinti e i primi mammiferi possono sgattaiolare fuori dalle loro tane: la fine di un mondo, l'inizio di un altro. Ma non è andata proprio così: in realtà all'epoca del meteorite i mammiferi esistevano già, e da tantissimo tempo. Steve Brusatte, dopo aver ricostruito "Ascesa e caduta dei dinosauri", ci racconta da principio questa nuova epopea: più di 200 milioni di anni fa, quasi in contemporanea ai primi dinosauri, anche i mammiferi fecero la loro comparsa, sviluppando poi nell'arco di molte ere geologiche i loro tratti distintivi - olfatto e udito raffinati, folte pellicce a ricoprire il corpo, cervello grosso e intelligenza acuta, crescita rapida e metabolismo a sangue caldo, arcata di denti peculiare (canini, incisivi, premolari, molari) e soprattutto ghiandole mammarie attraverso cui allattare i cuccioli. Sembrerebbero i mammiferi di oggi, peccato che fossero spesso assai diversi: non solo mammut lanuginosi e tigri dai denti a sciabola, ma pseudoelefanti grandi come barboncini, strani incroci tra cavallo e gorilla, similrinoceronti dal collo lunghissimo, protobalene che camminavano lente sulla terraferma, insomma tutto un brulicare di esseri meravigliosi, giganteschi oppure piccolissimi, altrettanto vari e favolosi quanto sono ai nostri occhi, oggi, i dinosauri. Ecco perché Brusatte, dopo anni passati a studiare i grandi sauropsidi estinti, ha ripreso a scorrazzare per il mondo in cerca di nuovi fossili, utili a restituire grandezza e popolarità a questi altrettanto incredibili mammiferi estinti. Ma non si tratta solo di questo: è grazie al fatto che i mammiferi si adattarono meglio alle nuove condizioni climatiche e geologiche che, proprio alla fine della storia meravigliosa raccontata in questo libro, alcuni di loro, molto simili alle scimmie antropomorfe di oggi, presero una strada evoluzionistica del tutto diversa dagli altri, che li portò ancora più lontano. Così, "Ascesa e trionfo dei mammiferi" è anche il lungo e appassionante prologo di una storia che, in fin dei conti, è la nostra.
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Tempi difficili per la Costituzione. Gli smarrimenti dei costituzionalisti

Zagrebelsky, Gustavo
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto DIRITTO
Parlare dei costituzionalisti è come parlare di costituzione. Se essere costituzionalisti significa sfornare ‘pareri’, la costituzione anch’essa diventa un parere, anzi una somma di pareri. E diventa un parere persino che ci sia questa Costituzione e non un’altra. Un tempo, almeno su questo i costituzionalisti erano uniti: quella Costituzione alla quale hanno promesso di dedicare studi ed energie deve essere difesa e promossa. Oggi, un’epoca sembra tramontata e molti lavorano allo scopo opposto: cambiarla, renderla irriconoscibile. Naturalmente, si dice, lo scopo è sempre quello di migliorarla. Sono ancora costituzionalisti? La domanda è lecita. Talora sembrano ideologhi, altre volte politici, se non anche politicanti che usano la Costituzione come un mezzo e non come il fine, il fine ultimo che è la convivenza senza sopraffazione e senza violenza. «Che cosa stiamo diventando?» si chiede un costituzionalista che viene da tempi ormai lontani. È un destino finire tra gli ‘opinionisti’ da cui si pescano quelli più congeniali a questa o quella area politica, a questa o quella tesi? C’è un’Associazione dei costituzionalisti che riunisce circa 500 persone con il compito di «promuovere e difendere le peculiarità della cultura costituzionalistica». Che cosa sono queste peculiarità? Se c’erano, dove sono finite? Forse un tempo si sarebbe potuto rispondere. Oggi è difficile. «Sia chiaro – si dice in questo libro –, questa non è una critica, ma una constatazione e, insieme, una delusione, un dispiacere e, forse, un rimorso».
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Ucraina senza ebrei

Grossman, Vasilij Semenovic
Editore: Adelphi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Quando nel 1943, dopo due anni di occupazione tedesca, Vasilij Grossman entra al seguito dell’Armata Rossa nei territori liberati dell’Ucraina orientale, a colpirlo non sono tanto le lacrime e le grida straziate, quanto piuttosto «il silenzio della morte», il silenzio di un popolo massacrato con aritmetica ferocia. «Dov’è il popolo ebraico? ... Dov’è il milione di ebrei che tre anni fa viveva e lavorava su questa terra in pace e armonia con gli ucraini?». Ben prima di trovarsi dinanzi all’«inferno di Treblinka» e che i crimini nazisti siano svelati al mondo in tutta la loro efferatezza, Grossman non si accontenta di rispondere a questa domanda, ma scandaglia le cause di quello che già si delinea ai suoi occhi come «il crimine più grande che sia mai stato commesso nella storia».
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Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità

Giraud, Gaël ; Petrini, Carlo
Editore: Slow food
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA
Gaël Giraud e Carlo Petrini sono due intellettuali e attivisti con formazione, biografie e traiettorie di vita molto diverse. Da una parte il colto economista gesuita, esperto di questioni ambientali e docente alla Georgetown University di Washington. Dall'altra l'ex sessantottino agnostico, gastronomo noto in tutto il mondo. Da una parte l'inventore della formula della "transizione ecologica" che ha ispirato la Laudato si' di papa Francesco; dall'altra l'ideatore di un brand planetario della sostenibilità come Slow Food e della rete mondiale di Terra Madre nel nome del buon cibo e del buon vivere. Due personaggi chiave della nostra contemporaneità capaci di combinarsi in modo sorprendente nel disegnare un futuro nuovo, ma possibile e alla portata di tutti. La transizione verso una società più giusta e coesa in fondo non è niente di impossibile, concordano Giraud e Petrini. E soprattutto non si fonda né su sacrifici, né su privazioni. Tutt'altro: la storia mette le generazioni contemporanee di fronte alla possibilità di riempire di giustizia, senso e felicità le nostre vite. Non coglierla sarebbe ingiusto, in primis nei confronti di noi stessi nella doppia accezione di individui e di membri di una comunità più larga. E, soprattutto renderebbe più infelici noi, i nostri figli e le generazioni a venire. Questo testo è in fondo un accorato appello all'azione comune. Due i punti di partenza: come scegliamo di nutrirci, come scegliamo di comportarci all'interno del sistema economico finanziario. Che, insegnano Giraud e Petrini, sono le facce speculari della stessa medaglia. E forse della stessa rivoluzione culturale e sociale che va sotto il nome di transizione ecologica.
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Sovranità limitata

Canfora, Luciano
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
La marcia del neofascismo italiano verso l’atlantismo più radicale incominciò subito dopo la stipula del patto politico-militare tra gli Stati Uniti e il governo franchista spagnolo. Questo confortevole contesto, collaudato da oltre settant’anni, spiega la naturalezza con cui gli eredi del Movimento sociale italiano (MSI), mutate le denominazioni, giunsero tempestivamente a far parte del governo italiano sin dai primi anni Novanta e, nei mesi scorsi, al vertice di esso. Con quanta dedizione ai fondamenti della Repubblica si può arguire dalla definizione datane da Giorgio Almirante nel gennaio 1988: «Repubblica bastarda». Le premesse remote di questo idillio vanno ricercate nel modo in cui, conclusasi la seconda guerra mondiale, prontamente decollò la guerra fredda. La cui conclusione – crollo del mondo ‘socialista’ e trionfo dell’alleanza atlantica – ha determinato un ampio schieramento di poteri e di opinioni pubbliche che riconnette la remota contrapposizione ‘o Roma o Mosca’ agli sviluppi tuttora in atto: all’insegna del «dunque avevamo ragione».
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Educazione all'aperto con filosofia. Percorsi e attività per la scuola dell'infanzia e primaria

Mori, Luca
Editore: Erickson
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto EDUCAZIONE e DIDATTICA
"Per le bambine e i bambini stare fuori dall’edificio scolastico vuol dire soprattutto muoversi liberamente, correre, esplorare e giocare. Perché quindi portarli all’aperto a «fare» filosofia? Perché fare filosofia all’aperto permette di allenarsi a osservare e interpretare la natura, il paesaggio e sé stessi in modo attivo e con maggiore consapevolezza. Il libro propone 34 attività educative all’aperto, invitando bambine e bambini a «sporgersi oltre» quel che già sanno (o pensano di sapere) per mettere in relazione ipotesi e intuizioni mai pensate prima: pensieri da esplorare (7 attività) che suggeriscono interrogativi su forme e trasformazioni della natura e del mondo attorno a noi, guardando con occhi nuovi il visibile e andando alla ricerca dell’invisibile; tecniche di osservazione (10 attività) che propongono di esplorare il paesaggio con occhio critico, imparando a decifrarne segni, storie e possibilità nascoste «tra le righe»; educare al paesaggio nel paesaggio (10 attività) che ricordano come vivere nella natura con rispetto, alimentando il senso del limite e la sensibilità alle connessioni, così carenti nella nostra specie e così fondamentali per le sfide dell’Agenda 2030; esercizi di creatività (7 attività) che aiutano a riconoscere gli innumerevoli intrecci tra arte, natura e paesaggi, stimolando la creatività individuale e di gruppo. Ogni attività è integrata da suggerimenti bibliografici, spunti per approfondire e consigli per attivare reti di collaborazione all’interno della scuola e sul territorio. La filosofia e l’educazione outdoor trasformano il paesaggio in uno spazio di scoperta nel quale leggere sé stessi e il mondo."
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Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata

Bencivelli, Silvia
Editore: Bollati Boringhieri
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto MEDICINA e VETERINARIA
"Eroica, folle e visionaria" parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su se stessi, spesso con un tocco di pazzia e di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio. D'altra parte per ogni nuova medicina o per ogni nuova tecnica medica deve esserci pur stato un primo “fruitore”. Una scoperta deve essere provata su qualcuno per essere certi che funzioni. Quel qualcuno, in molti casi, è stato lo stesso che ha avuto l'intuizione e ha deciso di metterci il corpo per dimostrare di avere ragione. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle nostre conoscenze. Ma perché sperimentare su di sé? La motivazione più alta è un generoso «non farei mai ad altri quello che non ho il coraggio di fare a me stesso». Ma a leggere le molte storie raccontate in questo libro si scopre che c'è anche chi l'ha fatto solo per comodità, o perché non veniva creduto da nessuno, o perché era semplicemente incapace di fidarsi di qualcun altro. Molti, poi, lo hanno fatto per pura curiosità, e alcuni persino per rabbia o per ripicca. Silvia Bencivelli scrive con penna ironica e leggera, toccando gli argomenti chiave del rapporto tra medicina, società e potere, coinvolgendo il lettore in alcune delle più incredibili storie della medicina, dal Seicento ai giorni nostri. Incontreremo medici che si fecero pungere intenzionalmente da zecche e zanzare per dimostrare l'origine di una malattia, spericolati inventori di rivoluzionarie tecniche chirurgiche, avventati sperimentatori di sostanze ignote e persino chirurghi che si auto-operano, per farsi pubblicità o perché privi di alternative. Sono vicende che non lasciano certo indifferenti, e nel loro complesso tracciano una storia della medicina decisamente diversa da quella che viene generalmente raccontata.
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Corpo a perdere. Nostra figlia e l'anoressia

Benvenuti, Anna ; Sanna, Lorenzo
Editore: Piemme
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
Una visita di routine dalla pediatra e all’improvviso i genitori della giovane paziente vedono negli occhi del medico apparire sconcerto e preoccupazione. Il peso della bambina di 11 anni è molto al di sotto della normalità. Come è potuto accadere? Come abbiamo fatto a non capire? E adesso chi può aiutarla? Cosa possiamo fare? si chiedono il padre e la madre, fissando la ragazzina che fino a poco tempo prima scherzava con i fratelli e leggeva montagne di libri, sempre piena di interessi e di amiche. Lo shock e il terrore li attanagliano quando capiscono che potrebbe addirittura morire. Perché la diagnosi di anoressia nervosa spalanca un baratro in cui ci sono poche certezze su terapia e guarigione ma un rischio molto concreto di danni gravissimi per la salute. In questo libro due genitori come tanti raccontano un viaggio doloroso e raggelante, una lotta estenuante al fianco della propria figlia che smette di mangiare, di comunicare, di sorridere, che non riesce più neanche a stare seduta. Salvarle la vita è l’unica missione. Un libro che toglie il fiato, una malattia subdola che induce i ragazzi a nasconderla con mille accorgimenti tanto che anche gli adulti più attenti arrivano tardi ad accorgersene. E, quando torna la luce, il desiderio di mandare un messaggio ai tanti genitori – sono ormai milioni in Italia – alle prese con i disturbi alimentari dei propri figli, bambini e adolescenti.
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Vivere secondo Lucrezio

Onfray, Michel
Editore: Ponte alle grazie
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
Può Lucrezio insegnarci la felicità? Perché rileggere oggi un poema latino del I secolo avanti Cristo? La risposta di Michel Onfray è semplice: perché il "De rerum natura" di Lucrezio non è solo un trattato sul nostro mondo materiale ma insegna a vivere bene, a vivere una vita autentica, più vera e felice, purché si attui una vera e propria conversione e si comprenda tutto ciò che c'è da comprendere, ovvero che la realtà è materiale e che noi stessi siamo solo la materia che ci compone; che tanto basta per fare a meno dell'idea stessa di un aldilà; che la religione è una superstizione; che l'amore sensuale è un rimedio alla malinconia; che la saggezza è accessibile e consiste in un'aritmetica dei piaceri e in una dietetica dei desideri; che non esistono né inferno né paradiso ma solo il mondo come lo vediamo. Che siamo fatti di particelle, temporaneamente aggregatesi in una forma, le quali dopo la nostra morte torneranno a danzare riaggregandosi in altre forme, e che solo la passione per il qui e ora ci rende davvero felici. Con questo suo ultimo libro Michel Onfray ci fa toccare con mano da par suo la straordinaria modernità dell'opera di Lucrezio, e ci consegna una chiave – filosofica, sì, ma tutta fisica e concreta – per la vita in questo mondo fatto della stessa sostanza dei sogni, cioè di atomi.
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L'ipocrisia dell'abbondanza. Perché non compreremo più cibo a basso costo

Ciconte, Fabio
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
È stata definita una ‘tempesta perfetta’ quella che si è abbattuta sull’Occidente. La guerra, la crisi energetica e l’emergenza climatica hanno sconvolto le nostre vite quotidiane. Per la prima volta nella memoria recente, tra profezie di scaffali vuoti al supermercato e rischio di carestia globale, è sembrata addirittura minacciata la disponibilità di cibo sulle nostre tavole. Ma le cose sono andate sul serio come ci hanno raccontato i media? Che ruolo ha avuto la speculazione finanziaria? E la politica, quali interessi sta tutelando? Se è vero che siamo al cospetto di una crisi di sistema senza precedenti, occorre tirarne le fila senza cedere ad allarmismi e narrazioni fuorvianti. Di certo a essere saltato è il dogma del sotto costo, con i prezzi in salita mentre gli stipendi in Italia restano fermi al palo. A crescere è allora anche la frustrazione al supermercato, tra chi vuole ancora fare scelte ecosostenibili, ma vede svuotarsi il portafogli. Sottrarsi a questo ricatto morale è l’unica via d’uscita dal vicolo cieco in cui ci troviamo.
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Ritual. Storia dell'umanità tra natura e magia

Xygalatas, De¯me¯tre¯s
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ANTROPOLOGIA e SOCIOLOGIA
Il mondo animale è pieno di riti, ma gli esseri umani sono la specie rituale per eccellenza. Il rito è uno dei fili più antichi e certamente più enigmatici della storia della cultura umana. Presenta un paradosso: le persone attribuiscono la massima importanza ai loro rituali, ma pochi sanno spiegare perché sono così importanti. Cerimonie apparentemente inutili pervadono ogni società documentata, dalle strette di mano alle maledizioni, dalle feste di addio alle parate. Prima che imparassimo a coltivare, ci riunivamo in giganteschi templi di pietra per celebrare elaborati riti e cerimonie. Eppure, sebbene i riti esistano in ogni cultura e possano persistere quasi immutati per secoli, la loro logica è rimasta un mistero, fino a oggi. Dimitris Xygalatas è un antropologo e ha girato il mondo per raccontare le ragioni evolutive del rito. Il rito, infatti, è pratica comune a tutti gli uomini e a tutte le società. Con questo libro ci lasciamo andare a un viaggio lontanissimo nel tempo e nello spazio. Incontriamo scene spettacolari e rivelazioni sulle nostre origini: nel Neolitico la nascita della civiltà, con il passaggio da nomadi a stanziali, non accadde grazie all’agricoltura, ma con le prime forme di aggregazione sociale. I riti, appunto. Dal punto di vista dell’evoluzione, e contrariamente a quello che ci hanno insegnato a scuola, la sostituzione di caccia e raccolta con l’agricoltura ci rese fisicamente più deboli. Fu la coesione sociale innescata dalla ritualità a garantire prima la sopravvivenza e poi lo straordinario sviluppo di Homo Sapiens. Xygalatas attraversa il regno oscuro del comportamento umano e costruisce per noi una nuova potente prospettiva sul nostro posto nel mondo. Nelle feste di compleanno e nelle incoronazioni, nelle preghiere silenziose, nelle passeggiate nel fuoco e nei terrificanti riti di passaggio, in tutta la sconcertante varietà della vita umana, il rituale rivela i meccanismi profondi e sottili che ci legano.
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5 stagioni. La mia vita sulla Marmolada

Budel, Carlo
Editore: Sperling & Kupfer
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
Da cinque anni, Carlo Budel è il custode della Marmolada. Gestore di Capanna Punta Penìa, il rifugio più alto delle Dolomiti, passa le sue stagioni estive a 3.343 metri d’altitudine ad accogliere chi, come lui, cerca un riparo fisico e spirituale nella montagna. Qui, tra terra e cielo, tra la ferocia delle tempeste e la bellezza della natura incontaminata, tra il silenzio della neve che cade e l’assordante rumore del vento, da solo e in compagnia, ha vissuto il bello e il brutto della montagna. In questo libro dal forte sapore narrativo, Carlo racconta a cuore aperto ciò che la montagna gli ha mostrato e insegnato nelle ultime stagioni, dai disastri della siccità alla magia dell’amicizia in alta quota, da storie di solidarietà a racconti di solitudine, fino al resoconto del terribile 3 luglio 2022. Il giorno della tragedia del distacco del seracco della Marmolada, in cui morirono undici persone, Carlo era in Capanna. Da Punta Penìa ha sentito il boato assordante, ha visto le operazioni di ricerca, ha assistito al viavai, nel panico, degli escursionisti che erano con lui. Ha lasciato il suo rifugio solo dopo alcuni giorni, incapace di abbandonare la sua casa anche se pieno di disperazione. Un racconto vivo e brillante su come la natura può essere amica amorevole e nemica spietata, luogo di cambiamento e culla di rinascita personale.
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Nata con noi. Storia di Barbara e delle sue due mamme

Romanelli, Eugenia
Editore: Giunti Editore
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Fino a pochi anni fa, nel nostro Paese, una famiglia così non sarebbe stata nemmeno immaginabile senza risultare trasgressiva, scandalosa, offensiva, perfino illegale. Oggi, invece, è una realtà, ma la strada perché le sia riconosciuto il diritto di esistere è ancora in salita. Questa è la storia di Barbara che, insieme alle sue mamme, Eugenia e Rory, un gigantesco cane grigio e un gatto sordo, cresce ed evolve in una famiglia piena di armonia, stabilità e amore, tra animate discussioni, episodi divertenti e dialoghi dolcissimi. Fuori, però, la quotidianità è popolata di dubbi, ostacoli e rifiuti, e occorre molta determinazione per trasformare l’ignoranza e la paura di ciò che non si conosce in comprensione e rispetto delle unicità. Una famiglia voluta e conquistata giorno dopo giorno grazie alla tenacia di due donne che, senza esempi alle spalle né modelli di riferimento, senza leggi né aiuti, hanno realizzato il loro sogno e, al tempo stesso, segnato una svolta epocale in Italia. Smontando stereotipi e affrontando discriminazioni e pregiudizi, hanno aperto un varco affinché, anche per tutti gli altri, i limiti possano diventare nuovi orizzonti.
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Nella mente di un'ape

Chittka, Lars
Editore: Carocci
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE NATURALI
Le capacità comunicative delle api, intese come collettività, sono note ai più; pochi invece sanno quanto siano intelligenti come individui. In un racconto appassionante, Lars Chittka ci illustra le incredibili risorse cognitive e la sofisticata mente di queste piccole creature, che riconoscono i fiori e i volti umani, mostrano emozioni di base, sono in grado di contare e utilizzare strumenti semplici, risolvono problemi e imparano dall’osservazione degli altri. Esplorando la complessità di un insetto le cui esperienze sensoriali possono essere paragonate a quelle degli esseri umani, Nella mente di un’ape ce ne rivela il mondo, straordinario e davvero sorprendente.
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Il depistaggio perfetto

Deaglio, Enrico
Editore: UTET
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ANTROPOLOGIA e SOCIOLOGIA
"Sulla strage di via D'Amelio si è consumato il più grande depistaggio della storia d'Italia, il culmine di quei misteri che hanno inquinato la vita della nostra Repubblica. Ma se il depistaggio fosse una necessità del potere e la storia nient'altro che una successione di fake news?" Quando, il 19 luglio del 1992, un'autobomba distrusse via D'Amelio a Palermo uccidendo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, il depistaggio che mirava a nascondere colpevoli e mandanti era già iniziato. E sarebbe continuato per più di vent'anni. Enrico Deaglio, uno dei pochi giornalisti italiani ad aver raccontato questa vicenda terribile e incredibile nei suoi più minuti dettagli, parte da questo "depistaggio perfetto" per tracciare una breve storia e fenomenologia dell'insabbiamento, dell'accusa posticcia, del complotto per nascondere la verità: tutte cose su cui l'Italia repubblicana non ha l'esclusiva, ma di certo molta esperienza. Dall'affare Dreyfus al delitto Kennedy, dai romanzi di Sciascia ai film di Hollywood, dalla Sicilia mafiosa indietro fino alla millenaria storia del biblico capro espiatorio, Deaglio ci conduce in una galleria impressionante di casi e ricorrenze, all'inseguimento di una verità che viene a galla - se viene a galla - troppo tardi per cambiare le cose, buona al massimo per scriverci libri di storia, lasciandoci il dubbio che sia la natura stessa delle cose, del potere e della società, a garantire l'esistenza e la costante fortuna del depistaggio.
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Arresti domiciliari. Diari della pandemia

Bennett, Alan
Editore: Adelphi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE
All’inizio del 2020, l’intera umanità si è trovata d’improvviso immersa in uno dei più sinistri romanzi distopici che siano mai stati concepiti. Solo che non era un romanzo. E mentre la pandemia dilagava in successive ondate, non meno contagiose erano le ondate di retorica che si sono abbattute su tutti noi, in molteplici varianti. Contro questo secondo flagello, un farmaco efficace e senza effetti collaterali è Arresti domiciliari, dove Alan Bennett – e chi, altrimenti? – riesce a guardare alle ripercussioni della catastrofe con sovrano understatement, sfiorandole con quel tocco leggero che è solo suo, in un diario che, giorno dopo giorno, intreccia riflessioni e ricordi del passato ad aneddoti e osservazioni sull’inopinata congiuntura del presente.

Pubblicato in DATI il 27/06/2023