Top 40 saggi settembre

La classifica dei titoli di saggistica presenti nelle vetrine di settembre. In prima posizione, "Francesco. Il primo italiano" di Aldo Cazzullo. Seguono "San Francesco" di Alessandro Barbero e "I figli dell'odio" di Cecilia Sala.

Per altri titoli impostare sul sito data vetrina 01/09/2025-30/09/2025, Genere: Saggistica, ordinare per Indice di Diffusione.

1

Francesco. Il primo italiano

Cazzullo, Aldo
Editore: HarperCollins Italia
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Dopo aver raccontato alla perfezione l’impero romano e l’antico testamento, in occasione degli 800 anni dalla morte, Aldo Cazzullo ci conduce a conoscere a fondo l’uomo più straordinario del secondo millennio dopo Cristo, capace col suo esempio di ispirare e illuminare anche i tempi di crisi che stiamo vivendo: Francesco d’Assisi. “Di uomini così, ne nasce uno ogni mille anni. Duemila anni fa abbiamo avuto Gesù. Nel millennio precedente avevamo avuto Buddha. Nel millennio successivo abbiamo avuto san Francesco. Vedremo cosa ci attende ora, in questo millennio appena cominciato. Che, se non daremo retta a san Francesco, per l’umanità potrebbe essere l’ultimo.” Comincia così il nuovo libro di Aldo Cazzullo: "Francesco. Il più italiano dei santi". Dopo lo straordinario successo del libro sulla Bibbia, l'autore affronta un altro tema religioso, inquadrandolo nella contemporaneità. Francesco è il più italiano dei santi – frase attribuita al Duce, che in realtà è di Gioberti – perché è fondamentale nel costruire l’identità italiana. Perché scrive la prima, splendida poesia in italiano: il Cantico delle Creature. Perché percorre l’Italia, dalle grandi città alla campagna, e inventa il presepe. E perché esprime il meglio – l’amore per il prossimo, il rispetto per tutte le creature, la cortesia, il buon umore – dell’animo degli italiani. Cazzullo racconta la vita straordinaria di Francesco, la giovinezza piena di ideali cavallereschi, la rottura con il padre, la spoliazione, l’incontro con il Papa, fino al grande mistero: le stimmate. Miracolo che fa di lui il nuovo Gesù? O un modo inventato dalla Chiesa per relegarlo nel cielo e allontanarlo dalla terra? Lavorando direttamente sulle fonti medievali – a cominciare dalla prima biografia del santo, quella di Tommaso da Celano, condannata al rogo – e sugli studi più recenti di Jacques Le Goff e Chiara Frugoni, l’autore traccia anche la storia del francescanesimo attraverso i personaggi ispirati dal santo – sant’Antonio, Giotto, Dante, Cristoforo Colombo, padre Pio – fino al primo Papa chiamato Francesco.
2

San Francesco

Barbero, Alessandro
Editore: Laterza
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di san Francesco, uno dei più popolari fra i santi della Chiesa cattolica. Tutti crediamo di conoscerlo, ma niente è mai come ci immaginiamo. Le più antiche biografie di Francesco furono scritte da frati che l’avevano conosciuto da vicino. Perciò potremmo credere, ingenuamente, che le informazioni di cui disponiamo su di lui siano non solo molto numerose ma sicure. Non è così. I testimoni si contraddicono continuamente: chi li ascoltava non amava ricordare che Francesco era stato un uomo pieno di durezze e di contraddizioni, che aveva sperimentato la delusione e la sconfitta. Volevano ricordare un santo perfetto in tutto, privo di dubbi e di amarezze e, in definitiva, simile a Cristo. Era tale il contrasto tra le versioni di san Francesco proposte dai suoi biografi che, quarant’anni dopo la sua morte, l’Ordine prese una decisione senza precedenti: far distruggere tutte le biografie esistenti e sostituirle con una nuova e definitiva, la Legenda maior scritta dal generale dell’Ordine, Bonaventura. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto vennero cercati nelle biblioteche e fatti sparire. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall’oblio grazie a fortunati ritrovamenti, rivelandoci un Francesco molto diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell’ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell’ecumenismo. Non è questo il Francesco che i suoi discepoli ci hanno raccontato. Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest’uomo straordinario?
3

I figli dell'odio. La radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina, l'umiliazione dell'Iran

Sala, Cecilia
Editore: Mondadori
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
A Hebron, un gruppo di minorenni ebree innalza uno striscione contro i matrimoni misti. A Tulkarem, i ragazzini palestinesi appendono ai fucili le foto degli amici uccisi e si preparano a combattere i soldati israeliani. A Teheran, Abbas piange il cugino impiccato dal regime e prova un misto di terrore ed eccitazione per il grande attacco dello Stato ebraico alla Repubblica islamica. Il nuovo reportage di Cecilia Sala è un viaggio che guarda da vicino tre grandi storie intrecciate tra loro: la radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina e il collasso dell’Asse della resistenza che ha la sua testa a Teheran. Con uno stile vivido e in presa diretta, Cecilia Sala ci fa attraversare i check-point e i raid, ci fa entrare nelle case delle vittime e dei carnefici, dei leader militari e dei sopravvissuti. Ci svela così lo scontro generazionale che attraversa ciascuno di questi paesi, divenuto una delle linee di faglia più rilevanti – e meno indagate – del nostro presente. Perché mentre i «pacifisti esausti» tra gli anziani israeliani assistono impotenti alla deriva del proprio paese, una generazione di coloni giovanissimi è la più feroce di sempre in Cisgiordania. Mentre in Palestina un padre come Firas crede ancora nella diplomazia e rimpiange i tempi degli accordi di Oslo, il figlio Samih vede nei suoi tre fucili d’assalto l’unica risposta all’occupazione. E mentre i vertici della Repubblica islamica dell’Iran tentano di nascondere la propria debolezza, le arrabbiate senza velo che sfidano le telecamere per il riconoscimento facciale sono diventate centinaia di migliaia. Il racconto sul campo si arricchisce di alcune interviste a figure chiave, come Hossein Kanaani, uno dei fondatori dei pasdaran, e Ronen Bergman, giornalista premio Pulitzer che spiega il fallimento di Israele nel difendersi dal suo nemico interno, l’estremismo armato. E ancora Imad Abu Awad, analista palestinese, che non crede esista più una soluzione diplomatica né una militare e per risolvere i problemi del suo popolo spera in una guerra civile interna a Israele. Da questo coro di voci, che Cecilia Sala orchestra con maestria, rigore giornalistico e una straordinaria capacità narrativa, nasce un libro essenziale per comprendere i conflitti che definiscono il nostro tempo. Un ritratto complesso, inedito e profondamente umano di un Medio Oriente in trasformazione.
4

La luce e l'onda. Cosa significa insegnare?

Recalcati, Massimo
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto EDUCAZIONE e DIDATTICA
Questo libro è un elogio del maestro. In modo originale Massimo Recalcati torna a interrogare la pratica dell’insegnamento. Incontrare un maestro è incontrare una luce e un’onda. Dieci anni dopo “L’ora di lezione”, Recalcati ritorna sul grande tema della Scuola. Ogni maestro è una luce e un’onda nello stesso tempo: è una luce perché allarga l’orizzonte del nostro mondo sospingendoci verso la necessaria soggettivazione del sapere; è un’onda poiché incarna l’impatto dell’allievo con qualcosa che resiste, con una differenza che non può essere pareggiata e che, proprio per questo, ci costringe a trovare un nostro stile singolare: quello che è stato scolasticamente acquisito deve essere ripreso in modo singolare, riaperto, reinventato. Se questi due movimenti del maestro non sono attivi, il sapere si devitalizza. Poi c’è il grande capitolo della Scuola al quale questo libro dedica molta attenzione. Come è possibile conservare nel suo dispositivo istituzionale la grazia della luce e dell’onda? Come è possibile non ridurre la sua azione a quella di una trasmissione tecnica di saperi più o meno specializzati per salvaguardare invece il suo compito più ampiamente formativo che è quello di contribuire in modo decisivo a dare una forma singolare alla vita dei nostri figli?
5

Alzarsi all'alba

Calabresi, Mario
Editore: Mondadori
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Viviamo nel tempo della comodità, dove ogni cosa è studiata per sembrarci facile. Ci siamo illusi che ogni traguardo possa essere raggiunto con il minimo sforzo, che le scorciatoie siano vie preferenziali e la velocità un sinonimo di successo. Eppure, per milioni di persone la fatica non è solo una compagna di vita quotidiana, ma una cifra essenziale dell’esistenza, «figlia del senso del dovere, della responsabilità, dell’amore per la propria professione». È un giovane allenatore che insegna ai bambini la bellezza di essere tenaci, un marito che da venticinque anni si prende cura della moglie malata, un papà che corre le ultramaratone perché solo così ritrova la figlia che ha perduto, una donna che a 89 anni ogni mattina porta i fiori al marito e pulisce i bagni del cimitero perché tutti li trovino accoglienti e poi corre a infornare le focacce nel suo ristorante. E ancora, è un maestro di pianoforte che è salito nelle vigne del padre per non sprecare una vita di sacrifici, una restauratrice che coltiva la pazienza per salvare la bellezza, tutti coloro che fanno parte della pattuglia dell’alba che fa funzionare il mondo. «La fatica la devi adorare» ha detto Veronica, giovane atleta paralimpica, prima di sfidare la sabbia e l’acqua gelata del mare per allenarsi. Le sue parole, così audaci e controcorrente, sono state la scintilla che ha messo in moto questo libro. Nell’epoca del tutto e subito, Mario Calabresi ci invita a riscoprire il valore del tempo, della pazienza e della costanza attraverso un mosaico di vite che meritano di essere viste e riconosciute, anche quando la fatica non è una scelta ma un gesto estremo d’amore. Ci conduce così, senza retorica, ma con lo sguardo attento e partecipe del grande giornalista, in un nuovo viaggio, pieno di speranza.
6

Breve storia eretica della musica classica

Baricco Alessandro
Editore: Feltrinelli
Reparto ARTE
Sottoreparto MUSICA
Così la Prima Musica insegnò a vivere in armonia con la Natura, accogliendone mitemente i doni. La Musica del Disordine rivendicò alla disarmonia dell’umano il diritto di proprietà dei suoni. E la Musica Classica fondò su quel diritto la sua ambizione a fare del mondo un giardino. Possiamo riconoscerci in ognuna di quelle tre visioni – o menzogne. Per quale cammino gli uomini sono arrivati a produrre i capolavori della Musica Classica, e attraverso quali avventure, prodezze ed errori? Usando quali mappe? “In principio era il mistero, e questo dà un senso a tutta la storia. I suoni – erano un mistero.” Agli antichi sembravano fuochi fatui, segni del divino, imprendibili e impossibili da classificare; secoli dopo altri pensarono invece a un materiale piuttosto grezzo presente in natura, che gli uomini potevano conquistare, plasmare, usare per pronunciare se stessi. Seguendo questa oscillazione fra armonia del Cosmo e paesaggio degli umani, fra perfezione e caos, Alessandro Baricco racconta in modo inedito, eretico, la conquista dei suoni: una storia europea, di musici europei. Un’impresa epica. Seguito ideale e in maggiore dei suoi Seminari della Tempesta – Quel che stavamo cercando e La Via della Narrazione –, proprio come I barbari e The Game, questa Breve storia eretica della Musica Classica trasforma una materia tradizionalmente colta in un racconto affascinante e comprensibile a tutti. “È una danza – comprenderla significa danzarla.”
7

Esci da quella stanza. Come e perché riportare i nostri figli nel mondo

Pellai, Alberto ; Tamborini, Barbara
Editore: Mondadori
Reparto VARIA
Sottoreparto FAMIGLIA, SALUTE E SELF HELP
Essere genitori competenti, capaci di «allenare» i nostri figli alla vita, non è facile. Soprattutto in questo inizio di terzo millennio, dominato dall'attrazione magnetica che il mondo online esercita su bambini e ragazzi. Da una parte, infatti, ci siamo noi adulti, con il nostro progetto educativo, desiderosi di fornire ai più giovani tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per diventare grandi. Dall'altra c'è il marketing, che quando si rivolge ai nostri figli non ha alcuna attenzione per i loro bisogni di crescita. Anzi, strategicamente, identifica le loro fragilità e vulnerabilità per trasformarle in un'opportunità senza precedenti di profitto e manipolazione. Il risultato è che il cuore e la mente dei ragazzi vengono sempre più risucchiati dalle piattaforme online, un nuovo Paese dei Balocchi che possono frequentare senza limiti, nello spazio circoscritto delle loro stanze. Alberto Pellai e Barbara Tamborini, da anni impegnati sul fronte educativo, sollecitano i genitori, gli insegnanti e gli adulti in generale a riflettere e ad abbandonare la rotta percorsa finora, per imboccarne una completamente nuova. Tenendo come bussola il principio che sostenere la crescita delle giovani generazioni significa arginare la pervasività con cui il digitale e lo smartphone hanno aggredito la loro vita. Alla luce di questa convinzione analizzano due esperienze fondamentali dell'età evolutiva: il gioco e la socializzazione. Partendo da una critica tanto accurata quanto tagliente del modo in cui il mondo online le ha stravolte, Pellai e Tamborini offrono una serie di consigli concreti e validissimi per vincere la sfida oggi cruciale, ossia far uscire un figlio dalla propria stanza. Perché solo varcando la soglia di quello spazio angusto in cui - quasi senza accorgersene - si è recluso, potrà ritrovare la fatica, la bellezza e la libertà di diventare se stesso.
8

Il nostro veleno quotidiano

Berrino, Franco
Editore: Solferino
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE ESATTE E NATURALI
«Benvenuti nel Plasticene. Abbiamo avvelenato la terra, l’acqua e l’aria, e abbiamo avvelenato anche la mente. Viviamo in un’epoca caratterizzata dalla maggiore intensità di cambiamento di tutta la storia dell’umanità. La fisiologia però non può cambiare così velocemente e la tecnica sopperisce ma non sempre per il meglio: il cibo spazzatura e lo stress della vita moderna ci fanno ammalare e subito l’industria produce nuovi farmaci, che però hanno effetti nocivi; i pesticidi cancerogeni e neurotossici vengono proibiti e subito se ne producono altri che saranno vietati domani.» Nel suo nuovo libro Franco Berrino fa tesoro degli studi di una vita e delle ricerche più recenti per individuare i nemici invisibili che assediano le nostre vite e in particolare i veleni che infestano le nostre tavole, le sostanze tossiche provenienti dall’agricoltura chimica e dall’industria alimentare, illustrando anche con chiarezza le possibili difese da adottare. Perché è meglio evitare lattine e tappi con rivestimenti di plastica? Quali sono gli additivi alimentari pericolosi? Perché i ragazzi sono sempre più sterili? Perché i microbi sono così importanti? E cosa dobbiamo sapere dello zucchero, dei dolcificanti artificiali, dei grassi idrogenati, dei regolatori della crescita, dei cibi multiprocessati, del glifosato? Come si spiega l’aumento di tumori nei giovani? E quello dell’autismo? Sono solo alcuni degli argomenti trattati in questo ideale vademecum di resistenza alimentare (e non solo) che ha come obiettivo una maggiore consapevolezza delle nostre abitudini per mangiare meglio e curarci a fondo della nostra salute.
9

Predatori. I serial killer che hanno segnato l'America

Nazzi, Stefano
Editore: Mondadori
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Ci sono stati anni, in America, in cui il male sembrava annidarsi ovunque. Nei parcheggi bui, ai lati delle strade, nelle case più insospettabili. L'FBI l'ha definita «l'epidemia», l'età dell'oro dei serial killer, che tra gli anni Sessanta e Novanta furono quasi duemila. Uccidevano in silenzio, con metodo, con fantasia e, spesso, con una faccia rassicurante. «Siamo i vostri figli, siamo i vostri mariti, siamo dappertutto» ha detto Ted Bundy, uno dei più famosi. E aveva ragione. Con la sua prosa intensa e incalzante, Stefano Nazzi ripercorre quei decenni bui, portandoci nelle menti di alcuni dei più spaventosi serial killer americani. Come John Wayne Gacy, che vestiva da clown alle feste per bambini e seppelliva adolescenti sotto casa. Edmund Kemper, il gigante gentile che discuteva con gli agenti di Shakespeare e poi tornava a sezionare cadaveri. David Berkowitz, il Figlio di Sam, che diceva di agire per ordine di un labrador posseduto dal demonio. E ancora, Dennis Rader, padre di famiglia e tecnico della sicurezza, che si firmava BTK - «Bind, Torture, Kill» - e Aileen Wuornos, che sosteneva di uccidere per difendersi, ma lo fece sei volte, a sangue freddo. E come Ted Bundy, colto, brillante, magnetico, «un tipico ragazzo americano che uccide tipiche ragazze americane». Accanto a loro, ci sono le storie delle donne e degli uomini che li hanno inseguiti, studiati, catalogati. Negli scantinati di Quantico, due agenti dell'FBI, Robert Ressler e John Douglas, iniziarono ad analizzare i profili degli assassini seriali e poi a parlare con loro. Insieme alla psicologa Ann Burgess, visitarono le carceri di massima sicurezza e intervistarono trentasei serial killer. Da quelle conversazioni nacque il profiling, l'idea che dietro l'apparente caos ci fosse un metodo e che dunque si potessero prevedere azioni imprevedibili. Fu Ressler a coniare il termine «serial killer», Douglas ne tracciò le prime tipologie. Cercarono schemi, modelli, ricorrenze. Furono i primi mindhunters, i cacciatori della mente. Questo libro è il racconto di quell'epoca. Un viaggio dentro la mente dei più spietati predatori americani e di chi ha provato a fermarli.
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Ciascun uomo può cambiare. Breviario per riscoprire la nostra civiltà

Andreoli, Vittorino
Editore: Solferino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto PSICOLOGIA
«Da psichiatra mai come in questo momento avverto l’inadeguatezza a dare risposte forti per la cura della sofferenza: ho solo la certezza che riguarda ciascun uomo preso singolarmente ed è che può cambiare radicalmente in poco tempo. Ma i temi della crisi devono essere affrontati con la forza dei principi costitutivi di una civiltà.» Il nuovo libro di Vittorino Andreoli è una grande dichiarazione d’amore per la storia e la cultura dell’Occidente che nasce nella Grecia classica, fiorisce nella Roma del Diritto e s’incontra con il cristianesimo per poi arricchirsi con la scienza e la tecnologia, esprimendosi attraverso figure tanto diverse quanto cruciali e affascinanti. Il loro messaggio può aiutare a superare l’agonia che la società sta vivendo, dalla crisi della politica all’aumento della povertà, al dilagare della violenza, al fallimento della educazione delle nuove generazioni. L’autore ci invita e ci accompagna nella riscoperta delle nostre radici, seguendo una formula tradizionale e originale a un tempo: un antico breviario monacale ritmato in una liturgia dell’esistenza, con una meditazione mattutina sui 14 principi che nell’insieme disegnano l’umanesimo, e con una lettura serale che per un intero anno incontrerà i personaggi che hanno costruito la nostra civiltà. Uomini e donne che con il loro esempio di vita, e le loro idee, hanno tracciato un cammino che non si deve arrestare.
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Cose spiegate bene. La musica che gira intorno

[Sofri Nicola (cur.); Vizio Stefano (cur.)]
Editore: Iperborea
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Ci sono gli appassionati di musica, ci sono i «fan», ci sono quelli a cui la musica piace, quelli a cui piace un po’ ma senza gran trasporto, quelli che la ascoltano passivamente quando ce l’hanno intorno, ci sono anche gli indifferenti alla musica e quelli a cui dà persino fastidio. Questo numero di COSE Spiegate bene è per tutti quanti: perché sulla musica ci sono migliaia di storie da conoscere e di faccende da imparare. Racconta grandi o piccoli eventi con grandi e piccole storie (Woodstock, la foto dei Beatles a Abbey Road, un incendio che distrusse molte registrazioni originali), descrive strumenti musicali e aziende che li producono, ma anche il funzionamento dell’industria musicale e come si è modificata con l’evoluzione tecnologica degli ultimi decenni, tra il ruolo di Spotify e quello della musica dal vivo. Come cambia il nostro rapporto con la musica e come cambia la musica stessa. E poi il lavoro dei dj, la musica classica che sappiamo tutti, il canto delle balene e degli uccelli, e alcune canzoni e musicisti unici e speciali, che tuttora canticchiamo. Con testi di Maurizio Blatto, Dalia Gaberscik, Nicola Savino, Paola Turci e della redazione del Post. A cura del Post, Nicola Sofri e Stefano Vizio. Illustrazioni di Nishant Choksi.
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Mai fidarsi delle donne insonni

Abbs, Annabel
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
Sono anni che Annabel Abbs soffre d’insonnia: per lei però l’invincibile veglia è il punto di partenza di un viaggio straordinario. Dal Sussex al Polo Nord, dalla Manica a Singapore, Abbs lascia il suo letto per girare il mondo in compagnia delle parole e delle opere di artiste, scrittrici, filosofe e attiviste che nelle tenebre hanno trovato coraggio, ispirazione e indipendenza. “Mai fidarsi delle donne insonni” è un’irresistibile passeggiata al chiaro di luna che ci fa riscoprire la notte come momento di riflessione e libertà: non preparazione al giorno ma tempo dalle infinite possibilità. Di notte siamo persone diverse. Il battito cardiaco diminuisce, il metabolismo rallenta, i muscoli si rilassano, la temperatura corporea scende, produciamo ormoni specifici. E, di solito, dormiamo. A meno che non soffriamo d’insonnia, come Annabel Abbs, che sin da piccola è abituata a passare le notti in bianco. E che perciò quando nell’inverno del 2020 viene travolta da una serie di lutti improvvisi sa che l’insonnia a cui era abituata si aggraverà. È preparata a girarsi e rigirarsi nel letto. Spera solo che i farmaci l’aiutino a conquistare almeno qualche ora di sonno discontinuo. Invece tutto cambia, e Abbs si trova catapultata in un viaggio inatteso, che un tempo l’avrebbe terrorizzata: «un viaggio che non ho scelto: mi è capitato». All’improvviso, Abbs comincia ad aspettare con trepidazione la solitudine e il silenzio notturni che le consentono di stare sola con i propri pensieri, elaborare il lutto senza dissimulare il dolore. Dapprima prende in esame le teorie di neurologi, scienziati, progettisti illuminotecnici, ma presto capisce che non le basta. Così decide di alzarsi dal letto, uscire di casa, e incontrare di persona le creature delle tenebre: falene, pipistrelli, lucciole, pesci fluorescenti. Ma soprattutto artiste, scrittrici, attiviste; da Virginia Woolf a Georgia O’Keeffe, da Jean Rhys a Louise Bourgeois, e poi Mary Webb, Laura Cereta, Lee Krasner. «Tessitrici notturne», che nella notte hanno vissuto, creato, sperimentato. È l’inizio di un’avventurosa esplorazione in cui Abbs assapora l’eterna oscurità del Polo Nord, s’immerge nelle acque gelide del Canale della Manica, dorme all’addiaccio nelle foreste, osserva l’aurora boreale dal ponte di una nave, percorre in lungo e in largo i litorali del Sussex con un unico, fedele compagno: il Sé Notturno. Una controfigura chimicamente alterata, emotivamente potenziata, tutt’uno col proprio corpo e la propria mente. Un alter ego più fantasioso, più disobbediente, più rabbioso, più irrequieto. È proprio questo che Abbs consegna alle donne: un invito a indagare la faccia nascosta della luna, del buio, del sé. E agli uomini, un consiglio: «mai fidarsi delle donne insonni».
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La Cina ha vinto

Aresu, Alessandro
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
L’Occidente è ossessionato dalla Cina, spesso però la osserva con miopia o secondo schemi interpretativi inadeguati. Alessandro Aresu – una delle voci più lucide del dibattito geopolitico italiano – rilegge la sfida cinese non come uno scontro ideologico tra democrazia e autoritarismo, ma come un conflitto sistemico tra modelli di potenza. "La Cina ha vinto" non è un’affermazione retorica, è una provocazione metodica: per capire dove stiamo andando bisogna decifrare il pensiero strategico cinese, le sue origini storiche, le sue logiche industriali, i suoi strumenti di influenza globale, le sue contraddizioni. Alessandro Aresu ci indica le traiettorie della tecnopolitica di Pechino, raccontando con chiarezza le trasformazioni dei rapporti tra Partito, capitale, sapere tecnico e ambizioni globali. Dalle radici confuciane all’intelligenza artificiale, dall’enorme vantaggio sul talento alla superiorità produttiva, Aresu ci restituisce un quadro che va oltre la narrazione dominante sull’“impero del controllo”. È la storia di un potere politico curioso del suo avversario e consapevole della propria forza. In queste pagine il lettore è chiamato a riflettere su quale mondo ci stiamo preparando ad abitare: uno in cui la vittoria o la sconfitta dell’Occidente non dipenderanno solo dalla Cina, ma anche dalla nostra capacità di capirla, senza illusioni e senza ipocrisie. Mentre l’Occidente si perde tra illusioni e profezie sbagliate, la Cina conquista il futuro. Qual è la lezione storica della sua vittoria? Cosa può significare?
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Genitori si cresce. Progettare un mondo di persone unite e libere

Gasparrini, Lorenzo
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Sarebbe bello se ogni nuova vita fosse libera di essere se stessa, se i sogni dei bambini e delle bambine fossero puri. Invece no: i loro desideri sono influenzati dai condizionamenti che assorbono da quando nascono. Diventare genitori è un’opportunità per prendere coscienza degli automatismi con cui assecondiamo pregiudizi e stereotipi di genere che inquinano le nostre relazioni, per fornire agli uomini e alle donne di domani gli strumenti per riconoscerli, instillare in loro anticorpi e infondere il rispetto delle differenze e la cura delle libertà. La genitorialità è cambiata più velocemente dei genitori: il proliferare delle libertà, per i nostri figli e le nostre figlie, di definire la propria identità di genere ci impone l’urgenza, che è un’opportunità, di mettere a fuoco gli stereotipi in cui siamo immersi e che corriamo il forte rischio di continuare ad alimentare. I rapporti di potere che polarizzano e dividono maschilità e femminilità – forza contro sensibilità, virilità contro delicatezza, maschiaccio contro femminuccia – iniziano ad agire fin dalla nascita sui bambini e sulle bambine. Perché quei luoghi comuni che influenzano le nostre relazioni vincolano le scelte che facciamo come madri e come padri, il nostro linguaggio, i nostri gesti. Questo non è un manuale per diventare buoni genitori: nessun addestramento ci prepara davvero ad allevare un essere umano. Però è un percorso da fare insieme per svelare e smontare il retaggio di una società che coltiva squilibri e divisioni, per diventarne consapevoli e trasmettere consapevolezza. Per questo svelamento, nella cassetta degli attrezzi di Lorenzo Gasparrini, oltre alla sua esperienza di padre, ci sono le filosofie femministe: un enorme patrimonio per affrontare gerarchie, affettività, parità di ruoli e uno strumento prezioso per riconoscere i condizionamenti, battersi per il rispetto delle differenze e educare alle libertà gli uomini e le donne di domani.
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Leggere libri non serve. Sette brevi lezioni di letteratura

Terrinoni, Enrico
Editore: Bompiani
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
E se proprio oggi, in questo tempo frenetico, leggere fosse ancora l'avventura più straordinaria che possiamo vivere? Nell'epoca dell'intelligenza artificiale e dei sentimenti compressi in uno schermo, la letteratura custodisce un superpotere raro: continua a spalancare mondi, ad accendere meraviglia, a scavare dove tutto il resto scivola via. E proprio quando il mondo ci invita a stare chini su uno schermo, leggere diventa un gesto ribelle e necessario. Un atto dolce, ma salvifico. Con il carisma di un incantatore, Enrico Terrinoni ci accompagna in un viaggio attraverso la storia della letteratura, svelandone il fascino attraverso sette parole: sogno, infinito, eresia, coscienza, onda, profezia e silenzio. Sette sortilegi, sette bussole per orientarci in un universo fatto di carta e immaginazione. Da Shakespeare a Svevo, da Virginia Woolf a Giordano Bruno, ogni pagina è una scoperta. E no, non serve essere lettori eruditi: questo viaggio è aperto a tutti. A chi divora pagine e a chi inciampa tra le righe. A chi vuole capire meglio il mondo e a chi insegue un'emozione. Perché leggere non è affatto un passatempo innocuo. È un atto di resistenza e libertà. È diventare altri. È diventare di più. Leggere è, ancora e sempre, un modo per sentirsi più vivi.
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Memoria rossa. La Cina dopo la Rivoluzione culturale

Branigan, Tania
Editore: Iperborea
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Carnefici e vittime, rancori irrisolti e colpe da espiare: è il lascito della Rivoluzione culturale, il movimento che, tra il 1966 e il 1976, sradicò tradizioni millenarie e diede vita alla Cina di oggi. Un decennio in cui nessuno rimaneva a lungo innocente o colpevole e l’unica verità, volubile e incerta, era il pensiero di Mao, che regolava ogni sfaccettatura della vita quotidiana. Tania Branigan ha incontrato e intervistato decine di sopravvissuti, pronti a ricordare ciò che lo stato cinese vorrebbe rimuovere. Un avvocato che da bambino denunciò la madre, colpevole di aver criticato Mao tra le mura di casa. Un compositore di Pechino deportato, torturato e poi riabilitato. Un’anziana di Chongqing che racconta la giovinezza che non ha mai vissuto, perché è stata costretta a trasferirsi nella miseria delle campagne. Il vedovo della professoressa Bian, uccisa dalle sue studentesse nell’Agosto rosso, e Song Binbin, la sua carnefice, che fu acclamata da Mao e oggi cerca di scagionarsi. Un coro dissonante di voci che ricostruiscono il passato e illuminano il presente della Cina di Xi Jinping: un regime prospero che mantiene il controllo assoluto sui suoi sottoposti, ma oggi alla delazione preferisce telecamere e software di riconoscimento facciale. E costringe i cittadini a ignorare le macerie della storia. Ma è possibile cancellare un ricordo traumatico? È sufficiente il benessere economico per dimenticare ferite così profonde? Unendo al rigore del grande reportage l’empatia della romanziera, Branigan racconta le derive pericolose di un paese che ha seppellito il suo passato: un destino da cui nessuno può sentirsi immune, nemmeno un Occidente che non vuole vedere lo sgretolarsi dei suoi valori democratici.
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Amore e libertà. Per una filosofia del desiderio

Del Soldà, Pietro
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
Il desiderio, quando è autentico, ci spinge verso ciò che ci manca, ma non per possederlo. Verso ciò che ci affascina, ma non per dominarlo. È forse questa la sfida più grande per l’amore oggi: rinunciare all’idea del controllo, del possesso, della fusione tra gli amanti. Ma anche vincere la paura di lasciarsi andare e l’illusione d’essere felici senza vivere passioni travolgenti. In un tempo in cui le relazioni si rivelano fragili e domina il culto dell’“io”, Pietro Del Soldà prova a rispondere a una domanda antica e urgentissima: che cosa significa davvero amare? Amore e libertà è un viaggio tra filosofia, letteratura e storie di vita sulle tracce del “divino Eros”. Le parole di Diotima e Socrate, Plotino, Lucrezio, bell hooks, Merleau-Ponty, Eshkol Nevo sono messe a confronto con i punti critici della nostra vita sentimentale: il maschilismo, il terrore della dipendenza, il narcisismo, il conformismo, la reificazione del corpo e della bellezza, l’ossessione per l’identità. Per scoprire che l’amore non è un rifugio ma uno spazio fragile e dinamico che ci apre al mondo. Con una scrittura limpida e coinvolgente, Pietro Del Soldà – filosofo e voce tra le più riconoscibili del panorama culturale italiano – propone un’originale filosofia del desiderio, in grado di parlarci senza mai cadere nella semplificazione. "Amore e libertà" è un libro che mette in crisi le nostre certezze, ci spinge a pensare oltre gli stereotipi e offre una visione lucida e vitale della passione che dà senso alla vita. Amare significa essere liberi? O la passione è per sua natura una prigione?
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Le lezioni della storia

Morin, Edgar
Editore: Garzanti
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Quante erano le probabilità che Atene, piccola città-stato della Grecia classica, trionfasse nella battaglia di Maratona sconfiggendo l'apparentemente imbattibile impero persiano? Chi, nel 1789, avrebbe mai previsto che un semplice tenente sarebbe diventato prima il vittorioso generale delle campagne d'Italia e poi l'imperatore dei francesi, dominando quasi tutta l'Europa per quindici anni? E di certo nessuno, nel 1914, immaginava che l'assassinio dell'arciduca ereditario d'Austria potesse innescare la reazione a catena che portò a un sanguinoso conflitto destinato a durare oltre quattro anni, coinvolgendo le grandi potenze mondiali e provocando venti milioni di vittime. Eppure, tra le altre cose, la storia ci insegna che le guerre sono un concentrato di imprevisti e conseguenze inevitabili, che un singolo individuo può modificare irrimediabilmente il corso degli eventi, e soprattutto che dobbiamo aspettarci il «continuo ripresentarsi dell'inatteso». Con l'erudizione e la leggerezza che lo hanno reso celebre, nelle "Lezioni della storia" Edgar Morin compone una sintesi di ciò che di più importante ha appreso in un secolo di vita e di studio, consegnandoci uno strumento prezioso per interpretare il passato dall'antichità ai giorni nostri e, forse, capire cosa possiamo attenderci dal futuro.
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Il giro del mondo in 80 lingue. Un viaggio tra le meraviglie, i misteri, le curiosità dell'espressione umana

Repetti, Veronica
Editore: Ponte alle grazie
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto LINGUE E LINGUISTICA
Leggendo questo libro, viaggerete alla scoperta delle tantissime, sorprendenti, a volte bizzarre caratteristiche delle lingue di tutto il mondo: dalle vocali lunghe della giungla amazzonica ai clic delle tribù africane al «non-passato» del giapponese fino agli accenti dei dialetti o, meglio, delle lingue italiane. Tra studi scientifici, storie quotidiane e curiosità, lo sguardo di Veronica Repetti si mantiene rigoroso ma si apre a un'ironia leggera, mostrando che le lingue non sono soltanto il più potente strumento di condivisione di informazioni e stati d'animo, ma anche una mappa di come pensiamo, viviamo, ci capiamo (o non ci capiamo). "Il giro del mondo in 80 lingue" (ma nel libro se ne trattano oltre cento) è un invito a guardare e ascoltare da vicino la più grande magia di cui tutti siamo protagonisti: la comunicazione umana. Perché il linguaggio non ha confini netti: anche quando proviamo a fissarle in rigide regole linguistiche, le parole evolvono in continuazione, scavalcano frontiere, si perdono, si ritrovano, si inventano ogni volta daccapo.
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L'arte di mettere in ordine la vita. Il metodo gentile per cambiare abitudini e realizzarti

Potinga, Irina
Editore: Mondadori
Reparto VARIA
Sottoreparto FAMIGLIA, SALUTE E SELF HELP
Quali sono gli ostacoli alla realizzazione della nostra vita ideale? Una delle difficoltà più comuni sta nel fatto che molto spesso non siamo in grado di mettere a fuoco i nostri desideri e obiettivi. O, se anche li abbiamo presenti, a volte restano lì, dimenticati in un cassetto in fondo alla mente. È facile scordarseli quando c'è la vita di mezzo, con le sue mille distrazioni. Ma un percorso per mettere ordine nella nostra vita e raggiungere la realizzazione di noi stessi esiste, e Irina Potinga ce lo mostra passo passo. Dopo "Solo cose belle", in cui ci insegnava come liberare l'armadio - e la vita - dal superfluo, Irina torna ora con una guida chiara ed efficace, che parte dalla sua esperienza personale per indicarci gli spunti e gli esercizi che l'hanno aiutata a sviluppare un mindset positivo e a realizzare i suoi sogni. "In questo libro voglio accompagnarti in un viaggio che parte da dentro, perché ogni trasformazione autentica inizia dalla mente e dal cuore. Nella prima parte lavoreremo sul tuo mondo interiore. È qui che inizierai a mettere in discussione le convinzioni limitanti e ad ascoltare i tuoi veri desideri. Parleremo di paura, di successo e di come imparare a pensare in modo diverso per creare nuove possibilità. Nella seconda, trasformerai quei desideri in obiettivi concreti. Imparerai a creare una visione chiara, a definire un piano d'azione, a stabilire priorità che rispecchino chi sei davvero. Nella terza parte entreremo nel vivo della trasformazione quotidiana, quella che avviene attraverso le abitudini. Ti guiderò attraverso pratiche semplici ma profonde: calmare la mente, fare spazio - fuori e dentro di te -, e assumerti la responsabilità della tua vita." Unendo antiche saggezze filosofiche e pratiche spirituali con le più recenti scoperte scientifiche nel campo della psicologia, delle neuroscienze e della crescita personale, Irina ci regala un metodo gentile per creare, finalmente, la vita che vogliamo davvero.
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Genocidio. Una storia politica e culturale

Fonzi, Paolo
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
L’eccidio di civili commesso dagli israeliani a Gaza dopo il 7 ottobre 2023 può essere considerato un genocidio? L’invasione russa del febbraio 2022 è un progetto di genocidio del popolo ucraino? Negli ultimi trent’anni l’uso del termine ha conosciuto un’espansione senza precedenti, suscitando dibattiti non solo giuridici e storici, ma anche politici e culturali. Mai come oggi questa parola è utilizzata frequentemente e spesso per definire avvenimenti molto diversi. Questo libro ricostruisce la genealogia del concetto di genocidio, dalla sua formulazione durante la seconda guerra mondiale alla codifica nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1948, seguendone la diffusione durante la guerra fredda e l’affermazione nell’ordine internazionale successivo al crollo dell’Unione Sovietica. Lungi dall’essere una categoria stabile, il genocidio appare come un ‘oggetto di negoziazione’, un campo di tensione in cui si riflettono proiezioni identitarie, relazioni di potere e politiche della memoria. In gioco non è soltanto la definizione di una violenza estrema, ma il modo in cui le società contemporanee pensano il rapporto tra diritto e storia, tra Occidente e mondo, tra giustizia e rappresentazione del passato.
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Come sfamare il mondo. Storia e futuro del cibo

Smil, Vaclav
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA e DELLA VITA
Perché fra i maggiori produttori di cibo al mondo ci sono anche Paesi in cui la malnutrizione è più diffusa che altrove? Perché sprechiamo ogni giorno l’equivalente di 1000 chilocalorie a persona? Sarebbe possibile, e giusto, diventare tutti vegani? Con l’autorevolezza dello scienziato, la sapienza dello storico e la chiarezza del grande divulgatore, Vaclav Smil ci guida in un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro dell’alimentazione. E ci spiega attraverso numeri, esempi, aneddoti, che dar da mangiare a una popolazione in crescita senza danneggiare il pianeta non è un’utopia, ma un obiettivo raggiungibile. Un libro fondamentale per chi vuole informarsi, al di là di preconcetti e mistificazioni, su una delle sfide più pressanti che l’umanità deve affrontare.
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L'ora dei predatori. Il nuovo potere mondiale visto da vicino

Da Empoli, Giuliano
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Sono politici spregiudicati, sono titani della tecnologia. Quasi ovunque hanno spazzato via la vecchia classe politica. Di fronte a loro le élite tradizionali, un tempo forti di regole e istituzioni, si ritrovano disorientate, incapaci di resistere. Non c’è dubbio, è suonata l’ora dei predatori. Da New York al Medio Oriente, dal palazzo dell’Onu all’hotel “Ritz-Carlton” di Riyad, Giuliano da Empoli ci accompagna in una serie di incursioni in territori dove il potere è basato sulla spettacolarizzazione, sull’uso spregiudicato delle informazioni e sulla capacità di generare shock continui. I predatori hanno capito come sfruttare il nuovo ordine globale. E il caos è il loro ambiente naturale. Con il gusto sottile del polemista e la lucidità dell’antropologo, Giuliano da Empoli tratteggia un ritratto fulminante dei leader contemporanei, da Trump a Muhammad bin Salman, consegnandoci un’analisi che non lascia scampo. «Oggi è scoccata l’ora dei predatori e ovunque le cose stanno evolvendo in modo tale che tutto ciò che deve essere deciso lo sarà con il fuoco e con la spada. Questo piccolo libro è il resoconto di quei fatti, scritto dal punto di vista di uno scriba azteco e alla sua maniera, per immagini, più che per concetti, nell’intento di cogliere il soffio di un mondo che sprofonda nell’abisso e la gelida morsa di un altro che prende il suo posto».
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Il paese che conta. Come i numeri raccontano la nostra storia

Sabbadini, Linda Laura
Editore: Marsilio
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
I numeri non sono mai neutrali. Possono rendere visibile l’invisibile, rivelare ingiustizie, smascherare luoghi comuni. Eppure, quando si parla di statistiche, molti si ritraggono impauriti, immaginando tabelle sterili e grafici indecifrabili. Linda Laura Sabbadini, pioniera nella statistica sociale e di genere, ribalta questo pregiudizio e ci porta dentro il mondo affascinante dei dati, svelandone il ruolo cruciale nella nostra società. Con scrittura brillante e coinvolgente, l’autrice ricostruisce la storia recente dell’Italia da una prospettiva unica, restituendoci il ritratto di un Paese per molti aspetti diverso da quello che immaginavamo di conoscere: un Paese dove gli uomini si dilettano nel ricamo e le donne preferiscono l’enigmistica, ma anche dove più di sei milioni di italiane hanno subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Percentuali alla mano, mostra come la statistica non sia affatto una fredda disciplina, ma una bussola per orientarsi nel presente, un’arma per tutelare i diritti dei più deboli, il pilastro di una democrazia da difendere contro chi utilizza fake numbers per piegare la verità ai propri interessi. Questo libro è il racconto, visto dall’interno, di una delle più autorevoli istituzioni del Paese, l’istat; è la testimonianza di una vita dedicata a dare voce alla realtà che si scopre con i dati; è un invito a superare le diffidenze e comprendere che dietro ogni numero c’è una storia che merita di essere conosciuta. Perché i numeri sono il riflesso di chi siamo e di chi possiamo diventare.
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Leggere gli stereotipi. Antologia e laboratori per la scuola secondaria di primo grado

Bigli, Alice ; Hakuzwimana Ripanti, Espérance;Montagnaro, Luisa
Editore: Erickson
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto EDUCAZIONE e DIDATTICA
Un’antologia sugli stereotipi… ma non solo. Brani antologici selezionati da Alice Bigli tra la migliore letteratura contemporanea per ragazzi. Ogni brano è introdotto da un commento di Espérance Hakuzwimana e accompagnato dalle attività di comprensione e approfondimento proposte da Luisa Montagnaro e Alice Bigli. Cinque percorsi iniziali che indagano la tematica degli stereotipi con approcci diversi e due laboratori finali per creare in classe un book club e una comunità di lettori.
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Ed ecco, io vi manderò il diluvio. Come le alluvioni hanno plasmato l'umanità

Fenoglio, Stefano
Editore: Rizzoli
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA e DELLA VITA
Non basterebbe lo spazio di questo risvolto per elencare le popolazioni antiche che, in termini diversi ma comparabili, condividono la tradizione del Grande Diluvio. Oltre alla tradizione biblica, ritroviamo racconti simili dalla Cina al Perù, dall'India alla Mesopotamia, dal Nord America al Mediterraneo. Ecco, si chiede Stefano Fenoglio, tra i più importanti esperti di ecosistemi fluviali in Italia, «com'è possibile che popoli tanto diversi e lontani tra loro abbiano sviluppato lo stesso racconto mitologico? O per meglio dire, cosa si nasconde realmente dietro al mito del Diluvio?». Parte da questa domanda un viaggio a ritroso nel tempo e tra le civiltà che hanno abitato il pianeta, per scovare, tra i racconti mitici e le leggende, la matrice naturale dell'«universalità del diluvio universale». In una indagine avvincente e informata, infarcita di aneddoti e abitata da una sana ironia, Fenoglio ci offre un'interpretazione convincente: «È più divertente ed emozionante cercare tra divinità irose, cataclismi di origine extraterrestre e civiltà perdute la risposta a questa questione piuttosto che vederla in tutta la sua ovvietà: l'uomo è una "specie fluviale"». Le alluvioni, quindi, sono un fattore esistenziale della nostra esperienza, da quando abbiamo smesso di essere nomadi cacciatori trasformandoci in agricoltori stanziali, bisognosi quindi di acqua, e di un fiume a portata di casa e campi. Una volta stabilito questo, però, non possiamo non chiedere all'esperto come comportarci di fronte alla furia delle acque, soprattutto oggi che i fenomeni atmosferici catastrofici un tempo eccezionali sono aumentati per frequenza e intensità. E qui Fenoglio, con la cura del grande divulgatore, ci porta un elenco di soluzioni possibili per far fronte alle calamità legate ai fiumi, per ridurne i danni materiali, per evitare che possano, come troppo spesso accade, mettere in ginocchio le nostre città e le nostre economie. Con un messaggio chiaro e di convinta speranza: si può fare, basta volerlo e agire subito. Insieme.
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Vertigine. Storie di chi si affida alla scienza e di chi impara a farlo

Mautino, Beatrice
Editore: Mondadori
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE ESATTE E NATURALI
Quando la malattia bussa alla nostra porta, ogni certezza sembra vacillare. Anche chi ha sempre creduto nella scienza si trova improvvisamente attratto da soluzioni facili, promesse miracolose, vie alternative. Mantenere la rotta quando si è in balia della paura è difficile e, nonostante tutte le migliori intenzioni, il rischio di cadere nel baratro delle illusioni è alto. Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ci accompagna in un viaggio tra le pieghe del complesso rapporto tra medicina, speranza e cura. Partendo dalla propria storia - da un evento che l'ha costretta a confrontarsi con la paura, la frustrazione e il peso delle emozioni - intreccia racconti di casi reali per mostrare le sfide e i dilemmi che emergono nella pratica clinica. Ci guida così tra le crepe del sistema, affrontando temi estremamente attuali come la fecondazione in vitro, la ricerca per combattere i tumori rari e le promesse spesso fuorvianti dei farmaci contro l'obesità. C'è chi lotta per una terapia mai testata e chi affronta la burocrazia con la speranza appesa a un filo. C'è chi promette cure quasi magiche e chi lavora in silenzio con metodo, tra successi e fallimenti. E poi ci siamo noi, protagonisti o spettatori, ammalati o caregiver, divisi tra la voglia di credere e la necessità di capire. Dalla tentazione delle scorciatoie alla responsabilità delle decisioni pubbliche, questo libro ci ricorda che la medicina, con tutti i suoi limiti e difetti, resta il miglior strumento che abbiamo. Perché affidarsi alla scienza è una pratica quotidiana fatta di domande difficili, prove solide e scelte consapevoli. Affidarsi alla scienza significa camminare sull'orlo del dubbio, nonostante il senso di vertigine che sembra toglierci il respiro, trovando un equilibrio fragile ma necessario per non smarrire la direzione.
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Perché ero ragazzo

Faraj, Alaa
Editore: Sellerio Editore Palermo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Nell'agosto del 2015 la Libia è un paese devastato dalla guerra civile, l'Italia dista 500 chilometri, circa un'ora di volo, Alaa ha appena 20 anni. È uno studente di ingegneria, una promessa del calcio libico, alle spalle una famiglia pronta a sostenerlo nel suo sogno: raggiungere l'Italia, un nuovo inizio, la speranza concreta di un futuro felice. Ottenere un visto, però, è impossibile, i canali umanitari non esistono, l'unica strada è salire a bordo di un barcone con due amici, anche loro calciatori. Durante quella maledetta traversata 49 persone muoiono soffocate dentro la stiva. I giornali parlano di «strage di ferragosto». Accusato di essere uno degli scafisti, Alaa afferma da anni la sua innocenza. Ha accettato il ruolo del detenuto, non accetterà mai quello del criminale. Ha scritto questo libro in prigione, in un italiano appreso dentro le celle, in una lingua naturalmente delicata, ironica, piena di stupore. Lo ha scritto lettera dopo lettera, inviandole ad Alessandra Sciurba, conosciuta in carcere durante un laboratorio, da anni la voce e il volto della battaglia di Alaa per la verità. "Perché ero ragazzo" è il racconto di un viaggio fatto di speranze e pericoli, l'indecenza delle morti per mare, l'arresto, la condanna, i primi 10 anni di carcere. Alaa Faraj ripercorre la sua storia con uno sguardo sbigottito e una paradossale fiducia nello Stato: le indagini forse frettolose, sulla base di poche testimonianze di persone sotto shock, la vita dietro le sbarre, la voglia di studiare, la felicità di certi incontri, la necessità di resistere, la paura e la frustrazione sempre in agguato. La sua battaglia per la libertà è diventata la battaglia di scrittori e artisti, attivisti come don Ciotti, giornalisti d'inchiesta, programmi Rai, Le Iene, quotidiani nazionali, un'attenzione che non accenna a scemare. Sono più di 3.000 le persone arrestate negli ultimi dieci anni in Italia come «scafisti» - nella sentenza dei giudici «l'ultima ruota di un mostruoso ingranaggio del traffico di vite umane» - ma è noto che i trafficanti, quelli veri, rimangono a casa senza rischiare, spesso agendo in continuità con le autorità del loro paese, e non solo.
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La felicità è un atto politico. Stare bene (insieme) come forma di resistenza

Blasi, Giulia
Editore: Rizzoli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
In un’epoca che ci vuole tristi, performanti e soli, scegliere di perseguire la felicità può davvero essere considerato un gesto radicale. Ci hanno convinti che la felicità sia un premio da conquistare da soli. Ma la realtà è un’altra: la felicità è un atto politico, una forma di resistenza collettiva. Ma che cos’è davvero la felicità? E perché dovremmo smettere di considerarla un fatto privato? Giulia Blasi parte da una serie di riflessioni personali da attivista abbattuta per decostruire la narrazione dell’isolamento e mettersi alla ricerca di un’alternativa concreta al senso di impotenza che attraversa il nostro tempo. Il risultato è un libro che non fornisce soluzioni facili per problemi complessi ma prova a disegnare una mappa per orientarsi in un momento di grande difficoltà collettiva, cercando una via d’uscita dal Tapinocene, l’era dell’infelicità. Un’epoca che ci vede schiacciati da bisogni che non riusciamo a soddisfare, da una vita che ci sembra di non vivere e da una collettività globalizzata e sempre connessa in cui ci sentiamo soli e incompresi. Con la lucidità e l’ironia che contraddistinguono la sua scrittura l’autrice smonta pagina dopo pagina le idee tossiche e distorte intorno a potere, corpo, vita e lavoro, e mostra come il sistema economico, culturale e sociale sia progettato per farci sentire sempre in difetto: troppo fragili, troppo stanchi, troppo soli. Un viaggio a tappe che alterna serietà e umorismo, analisi e divagazioni, che segue un filo conduttore: l’elevazione della felicità a bene da difendere e diritto da rivendicare. "La felicità è un atto politico" è un libro attuale e tempestivo, che non offre soluzioni, ma alleanze, e non promette la felicità, ma invita a reclamarla come bene comune.
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Una sanità uguale per tutti

Bindi, Rosy
Editore: Solferino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
«La salute degli italiani oggi è fra le migliori del mondo.» E c’è un motivo preciso, secondo Rosy Bindi, che si chiama “Servizio sanitario nazionale”. Ma oggi questo bene di tutti è a rischio. Per non perderlo occorre reagire e invertire la rotta innescata dalla cronica mancanza di risorse, da una progressiva privatizzazione e dall’autonomia differenziata delle regioni. Il nostro sistema resta un presidio di civiltà fondamentale, che possiamo ancora permetterci e sul quale vale la pena investire, correggendo le disfunzioni che conosciamo e fermando i tentativi in atto di puntare su un modello assicurativo più iniquo e costoso. A venticinque anni dalla riforma che porta il suo nome, l’autrice sgombra il campo dalle ricostruzioni di parte e dalle polemiche inutili e avanza proposte, chiare e coraggiose, volte a promuovere la rinascita di un servizio basato su equità, solidarietà e trasparenza. Con un’analisi lucida e senza sconti per nessuno smaschera le contraddizioni di una trasformazione piegata alla logica del profitto. E ricorda che tutti possono e devono battersi per difendere il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione.
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Come San Francesco inventò l'arte moderna. E altre storie della pittura da Giotto a Rembrandt

Daverio, Philippe
Editore: Solferino
Reparto ARTE
Sottoreparto BELLE ARTI
«Il vero inventore dell’arte moderna è san Francesco.» È lui che con le sue prediche, all’inizio del XIII secolo, innesca un nuovo modello iconografico che esalta per la prima volta l’umanità e la corporeità di Cristo. Una rivoluzione teologica destinata a incarnarsi nella pittura e a trovare in Giotto il suo grande interprete ma anche a cambiare l’arte occidentale. Ed è solo una delle svolte storiche che Philippe Daverio propone in questo libro nato dai testi scritti per Passepartout. Con il suo inconfondibile tocco narrativo e la sua curiosa irriverenza, il grande critico ci accompagna in un coinvolgente percorso che spazia lungo i secoli alla scoperta delle figure eminenti che con le loro opere hanno lasciato tracce indelebili nella storia dell’arte italiana ed europea. Dallo studio delle proporzioni di Piero della Francesca alle follie prospettiche di Andrea Mantegna, dalla genialità poliedrica di Leonardo alla ricerca del bello di Raffaello. Un itinerario fra capolavori assoluti e gustosi dettagli: i maestosi ritratti di Tiziano, la sublime armonia delle ville palladiane, la magica luce di Vermeer, la brillantezza dei colori di Rubens, l’atmosfera delle corti europee, il fermento dell’ingegno artistico e tanto altro ancora. Una trama sapiente fra arte e letteratura, per trovare il vero attraverso il bello.
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Deforme. Fiabe, disabilità e inclusione

Leduc, Amanda
Editore: Nottetempo
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Dai Fratelli Grimm a Perrault, da Andersen a Disney, le fiabe plasmano il nostro sguardo sul mondo, e ci insegnano che la felicità è riservata ai corpi perfetti. Ma cosa succede quando ti ritrovi a identificarti più con la Bestia che con la Bella? Se ogni personaggio disabile è deriso o punito, come può sperare in un “e vissero felici e contenti”? Amanda Leduc, ripercorrendo la sua esperienza di bambina, ragazza e poi donna con paralisi cerebrale, indaga con occhio critico queste narrazioni fondative della nostra cultura e i loro archetipi. Deforme mostra come bellezza e abilità fisica siano da sempre sinonimo di virtù, mentre i corpi non conformi – il gobbo di Notre Dame, i sette nani, le sorellastre di Cenerentola – vengono emarginati e sono meritevoli al massimo di una redenzione incompleta. Anche nell’universo Marvel, dove eroi come Hulk, Daredevil e Iron Man partono da una condizione di vulnerabilità per trasformarsi in qualcosa di “superiore”, si perpetua ancora oggi l’idea che la felicità e l’accettazione sociale siano possibili solo attraverso una metamorfosi che cancella o oltrepassa l’imperfezione originaria. Ma è arrivato il tempo di fare spazio anche a nuove narrazioni. Deforme è un appassionato manifesto che lega la lotta per i diritti delle persone disabili all’apprezzamento del patrimonio storico della fiaba. E all’immaginazione di nuove storie che spezzino la consuetudine, non nascondendo la differenza e mostrando, finalmente, la magia che abita ogni corpo.
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Storia del mondo in 10 tempeste. Nebbia, uragani e grandi battaglie

Levizzani, Vincenzo
Editore: Il saggiatore
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA e DELLA VITA
Pioggia, nebbia, vento, gelo, siccità. C’è un protagonista silenzioso che attraversa i millenni e influenza le sorti dell’umanità più di re, generali e rivoluzioni: è il clima, con tutti i suoi emissari atmosferici. Storia del mondo in 10 tempeste ripercorre i grandi avvenimenti del passato dall’inedita prospettiva della meteorologia, per mostrare quanto di frequente l’incontro tra uomini e destino sia stato deciso da fenomeni naturali inattesi. Napoleone aveva calcolato tutto: il perimetro della pianura di Waterloo, la disposizione dell’artiglieria, l’assalto della Guardia. L’unica incognita cui non aveva pensato fu il temporale che si scatenò nella notte tra il 17 e il 18 giugno 1815, rendendo il terreno impraticabile e costringendo l’imperatore a ritardi rivelatisi poi determinanti. A partire da episodi come questo, Vincenzo Levizzani ci guida attraverso i secoli per raccontarci le tante volte che i piani umani si sono scontrati con la furia degli elementi: dalla nebbia sfruttata da Annibale per la vittoria nella battaglia del Trasimeno ai cambiamenti climatici che spinsero i cosiddetti «barbari» a emigrare, contribuendo alla caduta dell’Impero romano; dalle nevicate che influenzarono l’esito della guerra delle Due Rose al tornado che giocò un ruolo chiave nella guerra d’Indipendenza americana; dall’anticiclone responsabile della carestia che scatenò la Rivoluzione francese alle osservazioni delle nubi che condannarono Hiroshima e Nagasaki a diventare i bersagli della bomba atomica. In queste pagine, Vincenzo Levizzani mostra come il tempo atmosferico abbia da sempre agito da regista invisibile dei grandi eventi e come continui a farlo ancora oggi, impattando sulle nostre abitudini, sull’economia e sulla cultura. Un’opera che è anche una riflessione su ambizione e umiltà: perché spesso quando ci illudiamo di stringere le redini della Storia, nel nostro pugno c’è in realtà solo una goccia di pioggia.
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Colpire Mussolini. Gli attentati al duce e la costruzione della dittatura fascista

Franzinelli, Mimmo
Editore: Mondadori
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Tra il novembre 1925 e l'ottobre 1926, quattro attentati in serrata sequenza presero di mira Benito Mussolini. Progetti tirannicidi falliti che, paradossalmente, anziché agevolare il ripristino della democrazia e abbattere il regime fascista, si rivelarono decisivi per il consolidamento del potere del duce. Sulla base di fonti di polizia e di materiali conservati in archivi privati sinora inaccessibili, Mimmo Franzinelli non solo indaga in modo accurato la genesi e le dinamiche di ciascun attentato, ma ne restituisce la reale portata storica al di là di stereotipi e ricostruzioni romanzate. Di Tito Zaniboni, accusato di aver ordito l'«attentato» (le virgolette sono d'obbligo) del 4 novembre 1925, viene analizzata la contraddittoria personalità, guidata - come risulta dal ricco materiale biografico finora inedito - più da motivazioni di ordine esistenziale che politiche. Quanto invece ai tre tentati omicidi del 1926, la rigorosa ricostruzione dei preparativi e della loro esecuzione si accompagna a un'attenta analisi dell'impatto della «politica degli attentati» sulla situazione italiana, con l'accorta manipolazione propagandistica da parte del regime e la campagna per screditare oppositori ed esuli. Emergono così gli ostinati quanto velleitari sforzi dei settori più radicali del regime di ricollegare la mistica irlandese Violet Gibson a personaggi e ambienti dell'antifascismo, nonché il trattamento disumano riservato in carcere al militante anarchico Gino Lucetti. Fino al gesto di Anteo Zamboni, che fornì al regime il pretesto per l'approvazione delle «leggi fascistissime», la reintroduzione della pena di morte e la costituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Un saggio innovativo e documentatissimo, che mostra come la dittatura fascista abbia sfruttato la violenza per consolidare il proprio potere e «pone un quesito di persistente attualità sulla (dubbia) utilità di contrastare la nascente tirannia attraverso gesti individuali o complotti imperniati sull'eliminazione di un personaggio sorretto da un efficiente apparato di potere e forte di significativi consensi»
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Perché contare i femminicidi è un atto politico

Columbro, Donata
Editore: Feltrinelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
Contare i femminicidi non è un esercizio di precisione statistica, ma un atto politico. In Italia, non esiste un registro ufficiale dei femminicidi, e il modo in cui vengono classificati gli omicidi di donne rispecchia un sistema che spesso minimizza la violenza di genere. Chi decide cosa contare? E soprattutto, chi ha il potere di negare la rilevanza dei numeri? In Perché contare i femminicidi è un atto politico, Donata Columbro, giornalista e divulgatrice esperta di dati, decostruisce l’idea della neutralità statistica e mostra come il conteggio dei femminicidi sia una questione di potere e resistenza. Attraverso un resoconto tra storia, giornalismo d’inchiesta e attivismo, Columbro esplora il modo in cui i femminicidi vengono registrati nei dati ufficiali e rivela molto sulla percezione istituzionale della violenza di genere. In Italia, l’assenza di un registro ufficiale implica che la violenza sulle donne venga inglobata in statistiche più generali, rendendo difficile una lettura chiara del fenomeno. Per questo motivo, il lavoro di raccolta dati condotto dai movimenti femministi e dalle associazioni assume un’importanza cruciale. A livello internazionale, esperienze come quelle di Brasile, Argentina e Messico dimostrano quanto il monitoraggio dal basso possa essere efficace nel denunciare e contrastare il problema. Questo approccio rientra nel cosiddetto “femminismo dei dati”, una prospettiva che vede nella raccolta e nell’analisi dei numeri uno strumento di giustizia sociale e attivismo politico, capace di sfidare le narrazioni ufficiali e proporre un cambiamento concreto. Perché contare i femminicidi è un atto politico non è solo un’analisi tecnica, ma un appello a riconoscere la violenza di genere anche attraverso le sue rappresentazioni numeriche. Perché i numeri sono storie, le statistiche sono strumenti di potere, e contare significa dare visibilità a chi non ha voce. Contare i femminicidi non è solo statistica, ma un atto politico.
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È stata tutta vita. Cesare, il viaggio che ci ha cambiato il cuore

Mastroianni Valentina
Editore: De Agostini
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Il tempo ha un suono diverso quando sai che sta per finire. Una mamma lo sa, lo sente. Gli ultimi mesi sono volati, scanditi da visite mediche, nuove sfide e momenti preziosi: Cesare ascolta in loop le sue canzoni preferite, esprime desideri. Vuole andare al parco, fare un giro in moto, poi in barca a vela. E mentre Valentina cerca un modo per restare aggrappata all’amore, ai ricordi di ogni risata, il suo Cece si sta spegnendo. Sono momenti in cui tutto vacilla, il destino si fa crudele e tu puoi scegliere se chiuderti alla vita o prenderla per mano, anche quando fa più male, e lasciare che l’amore seminato continui a fiorire anche dopo. Perché anche se non puoi salvare tuo figlio, puoi salvare la dignità di quel tempo insieme, i momenti felici, la memoria. Puoi salvare te stessa e chi ti sta intorno, scegliendo di vivere e abbracciare la bellezza anche nel dolore. Come un amore che si espande, che non salva una vita, ma dà vita a tutto ciò che la circonda. Così, Valentina torna a raccontare. Tra le corsie del Gaslini e il mare di Genova, tra le avventure in canoa e le gite in treno, questo libro celebra ciò che rimane quando la vita si trasforma. Racconta l’amore che continua a vivere in chi resta, il dolore che chiede di essere attraversato, ma soprattutto una storia di vita piena, intensa, bellissima. Perché Cece ha combattuto contro una malattia rara e feroce, ma ha anche riso, cantato, amato con forza. E soprattutto, ha vissuto. Così tanto da insegnare a chiunque lo ha incontrato come si lotta e vive davvero, con coraggio, fino in fondo. È stata tutta vita è un messaggio per chi non ha smesso di credere. Per chi, anche nel dolore, cerca la luce. Per non dimenticare che a volte i figli arrivano da altri pianeti e ci insegnano come si vola, anche quando vanno via.
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La danza delle farfalle. Neuroscienza del respiro

Castellanos, Nazareth
Editore: Ponte alle grazie
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA e DELLA VITA
Lieve ma potente come un respiro, così inizia la meditazione che Nazareth Castellanos ci propone per imparare a conoscere meglio noi stessi, dirigere il flusso dei pensieri, e raggiungere una visione più profonda dei nostri desideri e della nostra identità. Tutto comincia con un'inspirazione, che modula l'architettura neuronale e costruisce connessioni, espandendo le nostre risorse cognitive e le nostre capacità di osservazione. Castellanos collega l'eredità degli antenati e le relazioni personali alla struttura cerebrale, sottolineando l'importanza del respiro come ponte tra mondo interno ed esterno. Il cervello è un organo plastico, e l'autrice ne esplora le capacità, evidenziando come l'intenzione e la volontà possano trasformarlo dall'interno, mentre gli stimoli dell'ambiente agiscono dall'esterno. Ispirandosi alla filosofia di Heidegger, Castellanos identifica tre pilastri dell'esperienza umana: costruire, abitare e pensare. In questi tre passi fondamentali si trova la chiave per imparare a costruire una buona relazione con il nostro corpo, per abitarlo consapevolmente, facendo ricorso allameditazione per avere accesso alle infinite risorse plastiche del cervello, che ci restituiranno una versione più autentica di noi stessi. Con linguaggio accessibile, l'autrice scrive un saggio elegante, umanista e letterario che ci avvicina alla complessità del cervello, illustrando le sue infinite capacità di migliorarsi, ripararsi, cambiare.
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La riscoperta dell'America

Blackhawk, Ned
Editore: Neri Pozza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
È vicenda tristemente nota che i nativi americani, fin dai primi contatti con gli europei, siano stati depredati dei loro territori, privati della loro cultura, sterminati senza pietà, forzati all’esilio. Spinti, insomma, agli estremi margini di una società edificata a proprio uso e consumo da altri: i colonizzatori bianchi. Nel tentativo di alimentare un immaginario sempre più mitologico di sé stessi, per lungo tempo i bianchi hanno cercato inoltre, non senza un certo successo, di cancellare i nativi dalla storiografia ufficiale, di relegarli nell’ombra come una sorta di lato oscuro del sogno americano. Fin dalla Dichiarazione d’Indipendenza, ingabbiati nei cliché di “spietati selvaggi”, poi di grotteschi scotennatori hollywoodiani, o nel migliore dei casi di dispensatori naïf di saggezze perdute, i nativi sono stati da sempre attivamente partecipi della formazione degli Stati Uniti così come li conosciamo. Ned Blackhawk, membro degli Shoshoni Occidentali del Nevada, storico dell’Università di Yale, con questo saggio monumentale che sfugge a ogni tentazione agiografica contribuisce in modo determinante a riconcepire la storia americana, dando conto di cinque secoli di interazione, certamente traumatica, tra nativi ed europei, ma restituendo ai primi lo spazio dovuto nel mito fondativo della nazione. Dagli indiscutibili inferni che hanno attraversato ai loro altrettanto indiscutibili trionfi.
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Critica della ragione bellica

Greco, Tommaso
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto OPERE INTERDISCIPLINARI
Solo pochi anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che ci saremmo ritrovati all’improvviso in un clima di guerra. Politici, intellettuali e giornalisti fanno a gara per trovare argomenti a favore del riarmo e per convincerci che dobbiamo riscoprire il nostro ‘spirito bellico’. In un mondo in cui il motto più ripetuto è «si vis pacem, para bellum» è diventato allora particolarmente urgente domandarsi se si possa pensare la pace a partire dalla pace e non dalla guerra. È possibile solo se mettiamo la pace al principio e non alla fine, così da impedire di giustificare in suo nome atti e comportamenti che la rendono sempre più precaria, se non addirittura irraggiungibile. Occorre ragionare sui mali del mondo, e sulla guerra in particolare, cambiando il nostro punto di vista e muovendo da un presupposto diverso rispetto a quello che ci vuole nemici gli uni degli altri. Perché è la guerra a essere l’interruzione della pace, e non viceversa. E perché non è affatto vero che la guerra appartenga alla ‘natura’ degli esseri umani. Occorre quindi contrastare la ‘narrazione’ che relega la pace nell’‘utopia’ o nell’‘ideale’. Non c’è nulla di naturale nella guerra, e nemmeno nella pace. Ci sono solo le scelte che vengono compiute dai governanti e da chi li sostiene.
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Nascondere Mengele. Come una rete nazista ha protetto l'«Angelo della morte»

Anton, Betina
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il medico nazista Josef Mengele, il cosiddetto «Angelo della morte», noto in tutto il mondo per i suoi esperimenti crudeli e per aver mandato migliaia di persone nelle camere a gas ad Auschwitz, iniziò una fuga lunga trentaquattro anni. Fino alla sua morte riuscí a sfuggire alla giustizia con grande astuzia e grazie anche a salde amicizie. Così Mengele creò la sua «Baviera tropicale», un luogo dove poteva parlare tedesco, mantenere le sue convinzioni, i suoi amici e il suo legame con la patria. Come mai tutto ciò è venuto alla luce così tardi? Perché Mengele era sostenuto da un'efficacissima rete di conoscenti e complici. Tra questi l'austriaca Liselotte Bossert, che mantenne a lungo il segreto su uno dei più spietati aguzzini del nazismo. Quando, nel 1985, questa vicenda affiorò e il mondo finalmente scoprí dove si trovava Josef Mengele, Liselotte insegnava alla scuola tedesca a San Paolo, e una delle sue allieve era proprio Betina Anton, che allora aveva sei anni e che oggi ha scritto questo libro.

Pubblicato in DATI il 26/09/2025