Profili giuridici dell'esistenza
Di Rosa Giovanni
Editore: Giappichelli
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto DIRITTO
Proseguendo una ormai risalente, ma sempre proficua collaborazione, deputata a coniugare ricerca e didattica, affido ai tipi dell’editore Giappichelli alcuni contributi destinati, prevalentemente ma non esclusivamente, agli studenti del corso di Biodiritto, tenuto sin a partire dall’anno accademico 2007-2008 presso l’allora Facoltà di Giurisprudenza, oggi Dipartimento di Giurisprudenza, dell’Università degli Studi di Catania. Si trattava di un progetto scientifico che nasceva in un contesto storico ben delineato e che si preannunciava, come poi sarebbe stato, di grande interesse e particolare coinvolgimento, sia sotto il profilo soggettivo (anche in termini di partecipazione emotiva) sia sotto il profilo oggettivo (quanto agli argomenti affrontati). Del resto, una significativa conferma di ciò è venuta dal riscontro ricevuto dagli studenti, sia quanto alla loro interessata e fattiva partecipazione durante lo svolgimento del corso di lezioni, sia rispetto ai generali buoni risultati conseguiti in sede di esami di profitto e, non ultimo, in ragione delle numerose richieste di assegnazione di tesi di laurea e di corrispondente, compiuta redazione. Nel frattempo, ovviamente, molto è cambiato; al contempo, tuttavia, appare immutato, ed è segno di permanente interesse, il dibattito sulle questioni che attengono all’uomo e, in definitiva, al senso della sua esistenza e allo stesso futuro della natura umana. Di più, mentre in precedenza l’attenzione appariva catalizzata, per così dire, all’interno del percorso di sviluppo dell’essere umano in quanto tale, adesso sono prepotentemente emerse, polarizzando l’attenzione degli studiosi (a tutti i livelli e con tratti di trasversalità), le problematiche di un futuribile che, nei suoi tratti essenziali, è già realtà attuale. Il riferimento è, più precisamente, all’àmbito tematico (ricchissimo di implicazioni, non solo etico-giuridiche) della cosiddetta intelligenza artificiale. Dunque, in un quadro ricomposto, si pone il filo conduttore dei rapporti tra naturale e artificiale, che si sviluppa tra (gli estremi di) una dimensione fattuale che propriamente umana non si può definire XIV Introduzione (e che si propone in termini ormai non del tutto ancillari rispetto all’uomo) e la (sempre più frequente) richiesta di cessazione di una esistenza umana ritenuta oltre (ossia al di là ma anche contro) i caratteri naturali della stessa.