Il romanzo d’avventura è un genere nato nel Settecento in Inghilterra, precisamente con l’uscita di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, nel 1719. È caratterizzato dalla presenza di personaggi coraggiosi, che tuttavia possono mostrare le loro debolezze, a differenza dei precedenti eroi epici. L’intreccio col mondo cavalleresco avrà senza dubbio un’importanza rilevante anche più avanti, dal romanticismo in poi, grazie alla nascita del genere storico, quando verranno narrate le gesta dei cavalieri medievali. Il secondo romanzo d’avventura per eccellenza è Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. In questo caso vediamo già l’incursione dell’atteggiamento satirico verso i difetti umani, da ricollegare all’avanzata dell’illuminismo e della razionalità, che bandisce, dopo secoli di ‘buio medievale’, l’elemento fantastico e lascia libero ingresso all’analisi intellettuale: questo è un periodo di momentanea crisi. Il romanticismo farà rifiorire quello spirito d’avventura tanto caro agli autori del genere, che volentieri alternano avvenimenti verosimili e immaginari, in situazioni impreviste che spingono il protagonista a prove di coraggio, sfide con sé stesso e maturazione personale. Anche il fiorire del realismo aiuta l’avanzata di questo tipo di romanzo, iniettando dosi massicce di voglia di scoperta, descrizione dal vivo ed esplorazioni. L’eroe borghese che combatte per l’affermazione di sé si traspone sul piano letterario in gusto per la lotta contro il destino. È il via libera per le storie di colonizzazione inglese e il trionfo dell’Isola nel commercio su scala mondiale. Gli americani si lanceranno invece in racconti di conquista ed espansione verso l’ignoto. I dialoghi sono massicci, i vocaboli semplici, le frasi brevi e ricche le descrizioni. Gli autori da ricordare nell’Otto-Novecento sono Jules Verne, Emilio Salgari, Robert Louis Stevenson, H. Rider Haggard, Mark Twain e Herman Melville.
Proponiamo una classifica dei romanzi d'avventura più acquistati dalle biblioteche nell'ultimo anno.