Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2025

L’editoria italiana nel 2025: tra flessione interna e slancio internazionale

Il 2024 è stato un anno di luci e ombre per l’editoria italiana. Mentre l’Italia veniva celebrata come Ospite d’Onore alla Frankfurter Buchmesse, il mercato interno ha vissuto una lieve contrazione, a fronte però di un notevole rafforzamento sul piano internazionale.
È quanto emerge dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2025, pubblicato dall’Associazione Italiana Editori (AIE).

Il valore complessivo del settore editoriale si è attestato a 3,23 miliardi di euro, in calo dell’1,4% rispetto al 2023. La flessione ha interessato soprattutto il mercato trade, che rappresenta la parte più visibile dell’editoria (librerie, store online e grande distribuzione). A questo si aggiungono l’editoria scolastica (790 milioni di euro), quella professionale (557 milioni) e universitaria (155 milioni). Gli e-book hanno generato 84 milioni di euro e gli audiolibri 30 milioni, segno di un pubblico digitale ormai stabile.

Nei primi nove mesi del 2025, il mercato trade ha registrato un calo del 2% a valore e del 2,7% a copie (68 milioni complessive). L’andamento è influenzato soprattutto dal ridimensionamento delle carte cultura per i neodiciottenni, passate da 97,5 milioni di euro nel 2023 a soli 39,5 milioni nel 2025. Tuttavia, al netto di questa misura, il settore sarebbe in crescita.
A partire da luglio 2025 si intravedono segnali di ripresa, con vendite nuovamente positive.

Tra i generi editoriali, spiccano la narrativa italiana (+3%), la narrativa straniera (+0,1%) e i libri per bambini e ragazzi (+3,9%). In calo, invece, la saggistica generale (–3,3%), la manualistica pratica (–4,7%), i fumetti (–5%) e la saggistica specialistica (–10,9%). Segnali che indicano un rinnovato interesse del pubblico per la narrazione e la letteratura nazionale.

Il 2025 segna una ripresa delle librerie fisiche, che riconquistano una quota del 55,5% del mercato, superando nettamente gli store online (40,2%) e i supermercati (4,4%). Un dato che conferma la voglia di tornare a scegliere e scoprire i libri di persona, in spazi di incontro e scoperta culturale.

Sul fronte estero, l’editoria italiana registra 8.484 contratti di traduzione venduti, l’8% in più rispetto al 2023. È il secondo miglior risultato di sempre, subito dopo il 2019. I titoli più richiesti sono quelli per bambini e ragazzi (3.424), seguiti da saggistica generale, narrativa e manualistica pratica. La maggior parte dei contratti è con editori europei, ma crescono anche Asia, America Latina e Medio Oriente.

Nel 2024 sono stati pubblicati 85.872 titoli a stampa, di cui l’80% destinato al mercato trade. Il self-publishing copre il 16% della produzione e il catalogo “vivo” dei libri disponibili in Italia ha superato per la prima volta 1,5 milioni di titoli. A questi si aggiungono 37.659 e-book pubblicati nell’anno, a conferma di un sistema editoriale prolifico e diversificato.

Per quanto riguarda i dati sui lettori. Il 73% degli italiani tra 15 e 74 anni ha letto almeno un libro nell’ultimo anno (32,4 milioni di persone), un dato in lieve calo rispetto al 2023. Permangono forti divari territoriali: legge il 77% degli abitanti del Centro-Nord, ma solo il 62% nel Sud e nelle Isole. Il 9% dei lettori più forti acquista oltre 12 libri l’anno e da solo rappresenta quasi la metà del mercato complessivo. Gli acquirenti di e-book sono il 31%, quelli di audiolibri il 14%.

Il Rapporto AIE 2025 restituisce l’immagine di un’editoria solida ma chiamata a evolversi: più digitale, più internazionale, ma ancora segnata da differenze sociali e territoriali nella lettura. La vera sfida per i prossimi anni sarà ampliare la platea dei lettori e rafforzare le politiche di sostegno alla domanda, puntando su educazione, biblioteche e promozione culturale.

Fonte: “Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2025


Pubblicato in CONOSCENZE il 22/10/2025