Il 22 e 23 maggio 2025 si è tenuto all’Università degli Studi di Verona il convegno “AI meta Editoria: l’applicazione delle nuove frontiere tra tecnologia, etica e diritto”, nato nell’ambito del master in Editoria. L’evento ha rappresentato un primo, importante momento di confronto accademico sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella filiera del libro, dalla produzione alla distribuzione.
Anche Leggere era presente, portando il proprio contributo con l’intervento “Leggere, Oltre la tradizione: come l’IA trasforma selezione, catalogazione e raccomandazione libraria”, incentrato sul ruolo dell’intelligenza artificiale al servizio delle biblioteche.
Chi lavora in biblioteca lo sa bene: scegliere quali libri acquistare ogni anno non è mai un compito semplice. Le novità editoriali sono tantissime – nel nostro catalogo 2024 ne contiamo ben 85.000 solo tra i prodotti di tipo libro – e il tempo a disposizione per analizzarle è sempre meno. Inoltre, ogni biblioteca ha caratteristiche uniche: spazi, budget, utenza, missione, appartenenza a un sistema. Per questo, la selezione dei titoli deve essere personalizzata, pensata davvero su misura.
Il catalogo di Leggere nasce proprio con questo obiettivo: aiutare i bibliotecari a individuare i libri migliori per la loro biblioteca, fornendo uno strumento utile, mirato, adattabile. Per farlo, uniamo l’esperienza della selezione redazionale tradizionale con le nuove possibilità offerte dall’intelligenza artificiale.
Nel metodo classico, il lavoro parte da un insieme ampio di titoli ritenuti oggettivamente validi. Da lì, il bibliotecario applica filtri, ordinamenti, criteri – un processo che può richiedere vari passaggi per arrivare a una selezione finale. Con l’IA, invece, il percorso si capovolge: si parte direttamente dai dati della singola biblioteca. Analizzando patrimonio esistente, prestiti, target di età, temi più richiesti e linee guida della Carta delle Collezioni, un algoritmo personalizzato restituisce un elenco ordinato di novità perfettamente aderenti al profilo della biblioteca.
Non si tratta di un sistema basato su logiche commerciali, ma su criteri biblioteconomici e reali esigenze di servizio. In pratica, si passerà da una vetrina uguale per tutti a una vetrina costruita su misura, dinamica e aggiornata.
Anche la valutazione del singolo libro sta cambiando. Tradizionalmente, ogni scheda catalografica viene redatta a mano: un processo accurato, ma lento e limitato. L’intelligenza artificiale può automatizzare alcune fasi, generando descrizioni, parole chiave, campi semantici ricchi e pertinenti. Le schede si arricchiscono di contenuti come premi letterari, recensioni, statistiche di prestito: informazioni che l’IA può raccogliere da più fonti in modo veloce e preciso.
Naturalmente, il ruolo umano resta fondamentale. L’IA non sostituisce il bibliotecario o il catalogatore, ma ne amplifica le capacità, liberando tempo da dedicare agli aspetti più qualitativi e interpretativi. Inoltre, l’uso consapevole della tecnologia consente di ridurre errori, bias e rigidità.
In quest’ottica si inserisce anche Biblioplus, un ambiente informativo progettato da Leggere per offrire, in un’unica interfaccia, tutto ciò che serve per valutare un titolo: dati editoriali, bibliografici, recensioni, contesto. Uno strumento pensato per semplificare il lavoro e renderlo più efficace, senza sacrificare la profondità dell’analisi.
In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di selezione e catalogazione non è un progetto per il futuro: è già realtà. E se usata con criterio, può diventare una vera alleata del bibliotecario, aiutandolo a costruire collezioni più rilevanti, aggiornate e vicine ai bisogni della biblioteca