Da diverse settimane gli editori di scolastica stanno allertando i propri clienti per un possibile ritardo nelle consegne dei libri per settembre. Le cause, dalle dichiarazioni dei diversi responsabili e amministratori delegati, sono da imputare alla difficoltà di reperimento della carta e all’aumento dei costi per la sua produzione. La crisi era già in atto nel 2020-2021 dato che la pandemia ha reso complessi i rapporti commerciali, la lavorazione e il trasporto delle materie prime, a questo si è aggiunto l’aumento dei costi dell’energia, dovuto alla guerra in Ucraina, che sta mettendo in forte difficoltà il settore. Secondo alcune stime il costo medio della carta per libri è aumentato tra gennaio 2021 e maggio 2022 del 57% per i titoli generalisti e del 70-80% per i titoli di scolastica e il trend sembra destinato a non fermarsi dato che i fornitori hanno già imposto quote aggiuntive, segno che non sono sicuri di poter rispondere in modo completo alla domanda del mercato.
Cosa comporta ciò? Secondo i responsabili dei maggiori gruppi di editoria scolastica è alta la probabilità che a settembre diversi titoli non saranno pronti per la distribuzione nonostante gli editori stessi si stiano facendo carico dell’aumento dei prezzi (a causa dei limiti imposti dallo Stato sui prezzi dei titoli di scolastica), abbiano comunicato con largo anticipo le quantità richieste e impegnato tutti i partner commerciali ad aumentare la produzione estiva.
Notizia dolente per i librai e i distributori che si erano già mossi a settembre 2021 con la richiesta, tramite l’Associazione dei librai italiani, di una riforma dell’editoria scolastica per risolvere molte delle problematiche del settore. Al governo erano state avanzate 5 richieste che comprendevano una marginalità del 25% sul costo del libro (così come era prevista dalla normativa del 1991 ma oggi di fatto ridotta al 16-13%), la riduzione dello sconto al pubblico (ad oggi fissata ad un massimo di 15% sul prezzo di copertina) e la proposta di una detrazione fiscale al pari delle spese mediche.
L’annuncio degli editori ha scatenato allarmismi e anticipato di due mesi le polemiche sulla scolastica che si presentano ogni anno a settembre da parte dei consumatori (per lo più per il prezzo troppo elevato e le nuove edizioni che di fatto rendono impossibile l’approvvigionamento dal mercato dell’usato), dei librai e distributori (soprattutto per il ritardo nelle consegne e la difficoltà nell’ottenere informazioni su tempi e quantità disponibili) e degli editori (per i costi elevati di produzione e l’impossibilità di poter avere prezzi competitivi a causa del basso margine di sconto e limite di prezzo imposto dal governo).
L’AIE, associazione italiana degli editori, ha chiesto al governo di sostenere l’editoria con un credito d’imposta per l’acquisto della carta, cosa che fino ad ora è stata riservata ad esempio agli editori di giornali; ciò potrebbe ammortizzare in qualche modo i costi ma non potrà di certo garantire l’evasione dei titoli in tempo per l’inizio dell’anno scolastico.