Da diversi mesi il tema dell'intelligenza artificiale e il suo utilizzo sono al centro del dibattito pubblico. L'argomento ormai non riguarda più solo gli specialisti del settore ma anche tutti coloro che operano nei vari campi dove è previsto un possibile utilizzo di questa tecnologia. Le reazioni a tal riguardo sono diverse ed è necessario che si comprenda bene l'argomento e i risvolti positivi e negativi che l'impiego di tale tecnologia può portare. Biblioteche Oggi, uno dei periodici più importanti in Italia di informazione professionale per il mondo delle biblioteche, ha rilasciato uno speciale Trends nel mese di giugno ma già nel numero di aprile si era occupato dell'argomento Intelligenza Artificiale.
Tra i vari interventi c’è anche il contributo “Alcune domande a Chat GPT su biblioteche e libri” di Fabio di Giammarco, che analizza l’argomento in riferimento specifico al mondo delle biblioteche e del libro.
Il testo discute l'applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA) nelle biblioteche, concentrandosi sulla prospettiva dell'IA stessa. Sono state infatti poste 3 domande specifiche al programma Chat GPT, progetto di Open AI che utilizza l'apprendimento automatico e l'architettura di rete neurale per creare un modello avanzato di intelligenza artificiale. Il modello è stato addestrato su un'enorme quantità di dati provenienti da varie fonti, consentendo di comprendere il linguaggio umano e di interagire con gli utenti. Secondo Chat GPT, l'IA potrebbe rendere le biblioteche più accessibili e amichevoli per le persone alla ricerca di informazioni: attraverso l'utilizzo di interfacce basate sul linguaggio naturale e chatbot il recupero delle informazioni sarebbe migliorato, la catalogazione potrebbe essere automatizzata, l'analisi dei dati e i sistemi di conservazione digitale delle raccolte potrebbero contribuire alla valorizzazione e all'accessibilità del patrimonio documentale. Tuttavia, nonostante una possibile futura gestione delle biblioteche da parte dei sistemi IA, il programma stesso sottolinea che la presenza umana rimane essenziale. I bibliotecari svolgono un ruolo fondamentale nell'accoglienza delle persone e nell'aggregazione delle comunità collegando le persone alle risorse e ai servizi, promuovendo l'amore per la lettura e affrontando questioni etiche, di privacy e di disinformazione che richiedono competenze umane. Bisogna inoltre considerare che l’IA può aiutare a spiegare concetti tratti dai libri, ma attualmente non riesce a comprenderne il significato come farebbe un essere umano. Ulteriore limite delle IA è che la qualità e la quantità dei dati utilizzati nell'addestramento del sistema influiscono sulla sua capacità di spiegare i concetti in modo esaustivo. Sulla base di queste considerazioni Chat GPT ipotizza che nel futuro, l'IA non sostituirà i libri scritti dagli esseri umani, che rimarranno preziosi per la loro originalità, creatività ed esperienze personali ma piuttosto potrebbe essere utilizzata per automatizzare processi, fornire approfondimenti e scoprire nuovi modelli. Le biblioteche, come sempre, si adatteranno ai cambiamenti tecnologici e alle esigenze della società, evolvendosi per soddisfare le necessità delle comunità nel futuro. In conclusione, le tecnologie di intelligenza artificiale offrono opportunità interessanti per le biblioteche, ma la presenza umana, i libri scritti dagli esseri umani e l'adattamento continuo delle biblioteche alle esigenze delle comunità rimangono elementi fondamentali e insostituibili.