Elezioni Usa 2020

Negli ultimi 4 anni sono stati pubblicati numerosi saggi che descrivono la situazione politica attuale degli Stati Uniti. In occasione delle elezioni presidenziali proponiamo 20 titoli tra quelli più interessanti.

1

Yes, we Trump! Chi riuscirà a fermarlo?

Marfé, Luca
Editore: Paesi Edizioni
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Con prefazione di Federico Rampini e postfazione di Giulio Terzi di Sant'Agata, due dei massimi conoscitori della politica americana, il giornalista del Mattino e Vanity Fair in questo saggio risponde alla domanda che tutto il mondo si pone, analizzando i cambiamenti politici, economici e sociali degli USA per descrivere l'epopea trumpiana e la corsa alle presidenziali 2020. Un'analisi del presente efficace e un Donald Trump tratteggiato nei suoi aspetti peculiari, dall'estetica alla sostanza della politica interna ed estera.
2

Questa lotta è la nostra lotta

Warren, Elizabeth
Editore: Garzanti
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Quella di Elizabeth Warren è una delle voci progressiste più coraggiose tra quelle che si sono levate in questi anni in difesa dei diritti civili e delle famiglie, di una società più giusta e meno conflittuale. In questo libro Elizabeth Warren racconta la propria storia, le battaglie combattute con tenacia in anni di attivismo, e il progetto di una nuova America che deve rinascere dai problemi e dall'isolamento di quest'epoca. Criticando ferocemente le scelte delle big corporation e il potere enorme delle grandi istituzioni finanziarie, Warren si schiera al fianco dei lavoratori, degli studenti, di chi non ha accesso a cure mediche; e con grande concretezza invita chiunque abbia a cuore il futuro della democrazia a farsi carico del destino del proprio Paese, per non arrendersi e continuare a guardare con fiducia e speranza al futuro. Perché «se mai c'è stato un momento per combattere, quel momento è arrivato».
3

Dove va l'America

Mammarella. Giuseppe
Editore: Il mulino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Un declino economico ormai riconosciuto, una situazione sociale difficile che fa prevedere nuove tensioni e forse anche conflitti aperti in un futuro non troppo lontano, un sistema costituzionale inceppato e, nonostante la perdurante superiorità militare, un certo disarmo psicologico nel paese dopo i fallimenti degli anni di Bush: è in questo contesto che l'«America first» della presidenza Trump ha segnato una svolta epocale. Liberandosi dai lacci creati da una politica estera imperiale non più sostenibile, gli Stati Uniti si riposizionano: arretrano per preparare la riscossa. Nel mondo multipolare di oggi la promessa di un ritorno alla grandezza di un tempo sembra utopica, il paese però ha ancora grandi risorse e capacità di recupero. Ciò che rende incerto il suo cammino non sono le minacce esterne ma i pericoli tutti interni di una società oramai profondamente divisa sul proprio futuro.
4

Il quinto rischio

Lewis, Michael
Editore: EINAUDI VARIA
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Che cosa succede quando lo Stato è nelle mani di una classe politica che non possiede le competenze per governarlo? Uno dei piú grandi giornalisti americani ci svela l'importanza del senso dello Stato. Dopo le elezioni del 2016, i dipendenti del dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti – luogo chiave per l'economia e la sicurezza – sono andati al lavoro incerti su cosa aspettarsi dalla nuova leadership. Hanno atteso a lungo, ma nessuno si è presentato. Quando le amministrazioni precedenti avevano già decretato le top ten people a capo del dipartimento sistemando gran parte dei dipendenti negli uffici, Trump ne aveva nominate tre, mostrando disinteresse e disinformazione. Nella lista stilata da John MacWilliams (il primo chief risk officer del dipartimento) sui principali rischi nazionali per gli Stati Uniti, il piú pericoloso si è rivelato il «quinto rischio»: quello che corre una società impreparata, che minimizza i problemi e risponde con soluzioni precarie alle questioni di lungo termine. Questo saggio mozzafiato non è soltanto il ritratto allarmante del presidente Trump e del suo improbabile entourage . È anche un richiamo generale alle necessità di competenza e senso dello Stato nell'ambito della pubblica amministrazione.
5

Chiamare le cose con il loro nome. Bugie, verità e speranze nell'era di Trump e del cambiamento climatico

Solnit, Rebecca
Editore: Ponte alle grazie
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Mai come oggi, per riprendere una frase famosa, «le parole sono importanti». Nel mondo ultraconnesso della comunicazione istantanea, saperle usare è determinante quanto saperle decifrare; non è solo questione di vero o falso, ma di potere e di egemonia, di vita o di morte. Mai come oggi, quindi, chiamare le cose con il loro vero nome è un'urgenza etica, prima ancora che politica. Armata della sua prosa incalzante e della sua lucidità, Rebecca Solnit analizza i temi che, a partire dall'America di Trump e dalle sue narrazioni fuorvianti, toccano drammaticamente il mondo intero - la violenza del cambiamento climatico e della gentrificazione, le ingiustizie economiche e sociali, la discriminazione e la violenza razziale e di genere. Indica anche le parole, gli eventi e le battaglie che, a dispetto o forse proprio per la loro apparente perifericità, sembrano già segnare la direzione del cambiamento: «Pensiamo alla speranza come a uno striscione intessuto di fili di ragnatela, di un senso di interconnessione tra tutte le cose... Come un tutt'uno in cui tutto conta». Dalle parole, ai fatti.
6

Alt-America L'ascesa della destra radicale nell'era di Trump

Neiwert, David
Editore: Minimum fax
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
La campagna presidenziale e la vittoria di Donald Trump hanno scioccato il mondo intero, e l’emersione apparentemente inopinata di suprematisti bianchi, xenofobi, milizie armate e destrorsi leoni da tastiera sulla scena americana ha suscitato stupore nei commentatori, che faticano spesso a rintracciarne le origini e a comprenderne fino in fondo le idee politiche. In realtà l’estrema destra negli Stati Uniti è cresciuta in modo costante sin dagli anni Novanta, trovando nell’11 settembre e nel profluvio di teorie cospi-razioniste e paranoiche che ne sono derivate, così come nell'elezione del primo presidente afroamericano alla Casa Bianca, le occasioni ideali per compattarsi. Il resto lo ha fatto il sostegno costante che televisione, stampa e siti internet hanno assicurato a ideologi come Steve Bannon, Milo Yiannopoulos e Alex Jones, che da oggetto di dileggio si sono trasformati in veri e propri fulcri del dibattito pubblico sulla crisi e sul futuro del paese. Maestro del giornalismo d’inchiesta, David Neiwert ha studiato, incontrato, analizzato da vicino il nuovo estremismo di destra che negli ultimi anni, in America, si è rivelato non meno preoccupante e attivo dei vari movimenti di radice islamica. Alternando ritratti inquietanti di alcuni dei protagonisti della nuova ultradestra a un’analisi rigorosa di fatti e documenti, Alt-America ci offre un quadro lucido e al tempo stesso fosco delle pericolose derive di una nazione. 0 forse, dell’intera società occidentale.
7

America first. Da George Washington a Donald Trump

Mammarella, Giuseppe
Editore: Il mulino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Slogan dell'isolazionismo americano, una corrente che percorre fin dalle origini la storia degli Usa, «America First» è stato ripreso da Donald Trump che, nel rovesciare gli ultimi settant'anni di politica estera statunitense, ha voluto affermare la priorità dell'interesse nazionale e la piena sovranità del paese al di là degli impegni, dei trattati e delle istituzioni internazionali. Mettendo in prospettiva la rivoluzione di Trump, il libro offre un ritratto inatteso dell'America di oggi: un paese che, se sembra aver perso le coordinate della sua azione politica, dimostra però di avere un'eccezionale vitalità e grandi capacità di ripresa.
8

Questa non è l'America

Friedman, Alan
Editore: Newton Compton
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
"Questa non è l'America" non è un semplice libro sugli Stati Uniti d'America. È una fotografia in tempo reale ma anche un'analisi delle ragioni del passato e del presente della società americana attraverso le lenti della politica, dell'economia, dello stato civile, sullo sfondo delle elezioni presidenziali del 2016. Un saggio narrativo che ha l'obiettivo di indagare le cause della malattia che affligge l'America, una nazione lacerata, impaurita, rabbiosa e con grandi fasce della popolazione in situazione di emarginazione se non addirittura di alienazione e privazione dei diritti fondamentali. È vero, gli Stati Uniti sono ancora la superpotenza mondiale, ma per quanto tempo ancora? Le forze oscure del razzismo e della povertà minacciano la famosa coesione sociale degli americani, senza dimenticare la bomba a orologeria rappresentata da un debito pubblico di quasi ventimila miliardi di dollari. Si aggiunge una Wall Street che non si è riformata e un capitalismo che ha creato la più severa disuguaglianza dei redditi in Occidente: è facile capire perché milioni di americani vivono oggi in una nuova povertà estrema. D'altra parte stiamo parlando di un Paese ricchissimo di risorse, soprattutto imprenditoriali, la cui creatività nel campo dell'innovazione tecnologica (e non solo) non è seconda a nessuno. Allora che fine ha fatto il sogno americano? Cosa cambierà con un nuovo inquilino alla Casa Bianca? E quali sono le prospettive per l'America? Quali i suoi rapporti con l'Europa e con l'Italia?
9

L'ultima guerra di Trump. Dal terrorismo ai dazi: dove va l'impero americano

Flamini, Gianni
Editore: Castelvecchi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Gianni Flamini analizza il primo biennio della presidenza Trump, ripercorrendone in modo accurato e dettagliato le date salienti. All'insegna del motto "Rigettiamo la dottrina del globalismo", il Presidente americano ha aperto il vaso di Pandora dei dazi protezionistici: 200 miliardi di dollari in direzione della Cina, quattro pacchetti di sanzioni economiche contro la Russia, e un'America ostinatamente impegnata a strangolare l'Iran distruggendone l'economia. Nel frattempo, la più che ventennale guerra al terrorismo ha fatto posto a un'altra guerra immanente: quella scatenata contro il deficit commerciale americano nel nome del rilancio della potenza industriale nazionale. Quale futuro ci attende?
10

USA 2020. Tracce storico-politiche & istituzionali

Della Porta Raffo, Mauro
Editore: Ares
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Davvero il 3 novembre 2020 sarà eletto il Presidente degli Stati Uniti d'America? Ovviamente no. In quella data verranno votati i Grandi Elettori che il 14 del seguente dicembre effettivamente eleggeranno il Capo dello Stato USA. Ciò considerato, gli States sono la massima rappresentazione della democrazia? Un Paese nel quale i cittadini non votano direttamente per il loro Presidente ma delegano altri a farlo, lo è? È veramente il Capo dello Stato USA la persona più potente al mondo? Gerald Ford non lo pensava e ha detto che «l'unica cosa che può decidere da solo è quando andare al gabinetto!». Ma perché nel 2020 si vota il 3 novembre? E perché il Presidente verrà invece eletto il successivo 14 dicembre?
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Non pensare all'elefante! Come riprendersi il discorso politico. Le tecniche per battere la destra e reinventare la sinistra, a partire dalle parole che usiamo ogni giorno

Lakoff, George
Editore: Chiarelettere
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ALTRA SCIENZE SOCIALI
Con questo libro, ripubblicato in una nuova edizione rivista e ampiamente aggiornata dall'autore, il linguista e scienziato cognitivo George Lakoff si è imposto all'attenzione del grande pubblico raccontando come nasce e si afferma un pensiero di destra o di sinistra, a partire dalle parole che usiamo ogni giorno. È illuminante leggere la trama profonda che si nasconde dietro molte espressioni diventate di uso comune: «padroni a casa nostra», «politica degli sgravi fiscali», «ondata migratoria»... Ognuna di queste, infatti, rimanda a una struttura o cornice (frame lo chiama l'autore) che rappresenta un'idea di mondo, in politica e non solo. La mente, spiega Lakoff, funziona metaforicamente. Sono tantissimi gli esempi che l'autore riprende dalla vita quotidiana, dai discorsi dei politici, mostrando come un linguaggio populista, intollerante e intriso di retorica possa diventare vincente. La vera sfida è nelle parole. Una politica diversa, dalle tasse al riscaldamento globale, dalla salute all'istruzione, può nascere solo attraverso parole diverse e da un modo di esprimersi più diretto, non reattivo ma propositivo. Perché "Non pensare all'elefante!" significa questo: non usare le stesse parole dei tuoi avversari, o finirai con l'evocare le stesse idee, rinforzandole. Questa nuova edizione offre al lettore una guida e numerose applicazioni pratiche, un utilissimo strumento per chiunque abbia a cuore la cosa pubblica e desideri contribuire a un cambiamento, con convinzione e competenza. Prefazione di Gianrico Carofiglio.
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Il genio americano. Sconfiggere Trump e la pandemia globale

Teodori, Massimo
Editore: Rubbettino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Con l'irruzione del Covid-19, le presidenziali USA 2020 sono divenute ancora più rilevanti non solo per l'America ma per tutto l'Occidente. La più ricca nazione del mondo rivela il suo lato debole: né la forza delle armi né la potenza del dollaro sono in grado di affrontare la sfida del momento. La democrazia americana ha saputo resistere a guerre, crisi sociali e tentativi autocratici: saprà ora battere Trump e risollevarsi dalla pandemia? La sua forza è il Genio americano che poggia sul Rule of Law e sul Bill of Rights. Dal 1790 il cuore della nazione batte al ritmo del voto presidenziale che anche quest'anno sceglie il suo leader. America First ha generato molti abusi di potere. In passato altri movimenti (nativismo, maccartismo, militarismo) hanno convertito il patriottismo in nazionalismo e l'amore per la propria comunità in razzismo, senza tuttavia rendere l'America illiberale se non per limitati periodi. Finora la nazione ha trovato gli antidoti per resistere alle involuzioni e difendere il suo regime di libertà. Cosa accadrà alle presidenziali di novembre di fronte all'irruenza di Trump e alla prova del Covid-19? Massimo Teodori con l'esperienza dello storico individua i dilemmi del momento: egemonia finanziaria o rispetto dei diritti umani? Populismo o democrazia? Se sarà confermato, l'attuale Presidente potrebbe trasformare in senso illiberale le istituzioni con un danno per l'Occidente democratico. Se Joe Biden andrà alla Casa bianca, gli Stati Uniti potrebbero riprendere la strada maestra, interna ed estera, tracciata dal Genio americano.
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Perché lo diciamo noi

Chomsky, Noam
Editore: Piano B
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
"Perché lo diciamo noi" raccoglie oltre trenta articoli inediti scritti tra il 2011 e il 2015 - in questi ultimi anni di crisi economica, di guerre e destabilizzazione sociale - che danno vita a un'impetuosa contronarrazione della propaganda ufficiale sulle politiche globali americane. Come in un appassionato diario, Noam Chomsky ricostruisce la storia che sta segnando il presente e il nostro futuro prossimo: il cambiamento climatico, l'abisso tra politica e opinione pubblica, il fallimento della dottrina Obama, il concetto di sicurezza e i crimini commessi in Afghanistan, Iraq e Libia, la nascita dell'Isis, l'intrusione di governi e agenzie di Stato nella privacy dei cittadini, l'importanza del concetto di bene comune per una vera democrazia. L'invito di Chomsky è di pensare criticamente, di conoscere la storia per modellare il presente e preparare un futuro migliore. Di coniugare comprensione e azione per imparare a governare, piuttosto che essere governati.
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Guerra alla pace. Il declino della politica americana nel mondo

Farrow, Ronan
Editore: Solferino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
La politica estera americana sta attraversando una profonda trasformazione, destinata ad avere un impatto permanente sugli equilibri mondiali. Gli apparati governativi incaricati dei rapporti diplomatici e dei progetti di sviluppo sono sottoposti a pesanti tagli e i funzionari, depotenziati e impossibilitati ad agire, li disertano. Gli uffici del dipartimento di Stato sono vuoti, mentre all'estero l'industria militare sostituisce sempre più di frequente gli operatori di pace nella mediazione dei conflitti. L'America sta diventando una nazione che prima fa fuoco e poi, forse, pone qualche domanda. In un viaggio dai corridoi del potere a Washington ai luoghi più remoti e pericolosi del pianeta, il giornalista investigativo Ronan Farrow accende un faro su una svolta nella storia americana, tanto determinante quanto poco nota. Attingendo all'esperienza personale di diplomatico, a fonti inedite e a rare interviste con signori della guerra, informatori e politici, inclusi tutti i segretari di Stato viventi, da Henry Kissinger a Hillary Clinton fino a Rex Tillerson, Farrow decreta la fine della diplomazia e la riconduce a decenni di miopia politica e all'uso spregiudicato del potere. Secondo l'autore, proprio una rivalutazione del ruolo della diplomazia potrebbe spianare la strada a un futuro senza guerra
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Visione di Trump. Obiettivi e strategie della nuova America

Dottori, Germano
Editore: Salerno
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Trump non è una deviazione da un percorso, un incidente della storia, ma il risultato di un processo che è iniziato immediatamente dopo la caduta del Muro di Berlino e proseguirà molto probabilmente anche dopo il suo passaggio alla Casa Bianca. L'America chiuderà le guerre infinite combattute in zone ormai ritenute periferiche e proseguirà la propria transizione dal controllo di prossimità del pianeta a quello "da remoto". Comprendere questo passaggio aiuterà a ridurne i rischi e a cogliere le opportunità che si dischiuderanno anche per le medie potenze come l'Italia.
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La minaccia populista alla democrazia liberale

Galston, William A.
Editore: Castelvecchi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Il Novecento ci ha convinto che la democrazia liberale rappresentativa sia il migliore sistema politico cui tendere. Negli ultimi anni questa pacata sicurezza è stata però messa in crisi da un'ondata globale di movimenti populisti, che ha creato tanto più scompiglio in quanto del tutto sottovalutata. La rigorosa e lucida analisi di William Galston smentisce infatti che il populismo sia una reazione antidemocratica semplice ed emotiva, priva di una raffigurazione politica della realtà. Al contrario, alla sua base vi è un'ideologia arcidemocratica ben definita. A due anni dalla pubblicazione americana, la lettura di Galston appare tuttora incisiva: per poter preservare il pluralismo della nostra società è necessario comprendere bene quali aspetti siano messi in crisi dal dirompente populismo e, non di meno, serve avere coscienza dei compromessi su cui si fondano le democrazie liberali in cui viviamo
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Siamo il 99%

Chomsky, Noam
Editore: Nottetempo
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto ECONOMIA
Nove anni dopo Occupy, le preoccupazioni sollevate dagli attivisti in merito al sistema sanitario sono diventate un problema di sicurezza nazionale con l'emergenza del Covid-19. Quanto alla crisi ecologica, procede placidamente. Se il movimento Occupy non è riuscito fino a ora a deviare il corso della Storia non significa tuttavia che sia stato un fallimento. In un mondo in cui a poco a poco crollano molte infrastrutture di welfare che davamo per scontate, è necessario che la società civile si doti di strutture sue proprie per garantire le funzioni fondamentali in grado di assicurare la partecipazione e la socializzazione. In questo senso Zuccotti Park era davvero un'avanguardia, un tentativo di "occupare" in qualche modo quegli spazi vuoti che il capitalismo lascia esistere. Come oggi fanno molto efficacemente le minoranze etniche e religiose. Perché per quanto inevitabile appaia l'ordine economico del mondo, sintatticamente ben formato secondo le leggi che si è dato, a esso manca sempre qualcosa: un senso. Prefazione Raffaele Alberto Ventura.
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Crack America. La verità sulla crisi degli Stati Uniti

Gaggi, Massimo
Editore: Corriere della Sera
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
Cosa è successo al Paese che abbiamo sognato e amato, quell'approdo sicuro e terra di libertà che ci ha sedotto col cinema, la musica e la cultura? Dietro lo scontro con la Cina e gli effetti drammatici della pandemia del coronavirus, divampano i rischi di una bancarotta sociale ed economica che l'editorialista del «Corriere» Massimo Gaggi esamina e racconta in questo libro: un accorato «processo» agli Stati Uniti in una fase molto delicata sui fronti domestico e internazionale. Donald Trump, col suo contagio populista, è la conseguenza, più che la causa, dell'involuzione di un Paese incapace di riformare un capitalismo arrugginito. Le lacerazioni sociali sono devastanti: dalla salute, con decine di milioni di persone senza copertura medica e la durata media della vita in calo, all'alimentazione industriale che produce il record mondiale di obesi e un'epidemia di diabete. E, ancora, le infrastrutture - dai treni alla rete elettrica - ferme a quasi un secolo fa; le università celebri ma dai costi astronomici, col debito di studio dei neolaureati pesante come un mutuo-casa. E poi il lavoro: abbondante secondo le statistiche che, però, mascherano gravi problemi sociali, dalla precarietà all'esplosione delle disuguaglianze. Quali i rischi di tutto questo? E quali le conseguenze per il resto del mondo, che deve fare i conti con la devastazione della pandemia?
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Gli Stati Uniti in 100 mappe. Un colosso dai piedi d'argilla

Montès, Christian ; Nédélec, Pascale
Editore: LEG Edizioni
Reparto SCIENZA E TECNOLOGIA
Sottoreparto SCIENZE DELLA TERRA
Gli USA attraversano un periodo di profondi cambiamenti, aggravati dalla crisi economica del 2008, che mette in discussione la loro posizione sullo scacchiere globale. Il passaggio politico che ha visto contro gran parte delle previsioni Donald Trump succedere come presidente a Barack Obama testimonia la complessità di una lettura informata sulla realtà degli Stati Uniti: il libro presenta più di 120 mappe e infografiche che aiuteranno il lettore a comprendere le specificità della prima potenza mondiale, uno Stato ricco di sfumature e contrasti. Dagli indiani alla conquista del West, fino all'affermazione nella scena mondiale, sarà presentata la storia movimentata di una nazione nata dalla violenza. Uno spazio consistente sarà poi dedicato alle ricchezze incontestate dell'alfiere del capitalismo: "agribusiness", risorse energetiche, innovazione, economia delle conoscenze, università. Anche l'"american way of life" sarà ripercorsa tra punti forti e lati oscuri: razzismo, tensioni sociali, armi, obesità: anche questi sono elementi dello stile di vita americano. D'attualità, infine, la panoramica geopolitica che si occupa della crescente concorrenza economica e delle sconfitte militari conclamate: l'America domina ancora sul mondo?
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La rivolta delle élite. Il tradimento della democrazia

Lasch, Christopher
Editore: Neri Pozza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SOCIETA', COMUNICAZIONE, MASS MEDIA
"La rivolta delle élite" ha prefigurato la nascita dei populismi odierni, di quella "secessio plebis" che si comprende appunto soltanto come una naturale conseguenza della rottura del legame sociale operata tempo fa dalle élite. Il libro ritrae per la prima volta, nei suoi tratti essenziali a noi oggi così familiari, quella "élite liberale" e cosmopolita di tecnocrati, manager e agenti della comunicazione che determinano le sorti delle società contemporanee: uomini che si sentono a casa propria soltanto quando si muovono, quando "sono 'en route' verso una conferenza ad alto livello, l'inaugurazione di una nuova attività esclusiva, un festival cinematografico internazionale". Uomini che, in possesso di "una visione essenzialmente turistica del mondo", lasciano volentieri l'idea di una residenza stabile a una "middle class" ritenuta "tecnologicamente arretrata, politicamente reazionaria, repressiva nella morale sessuale, retriva nei gusti culturali". Uno "smart people" che, a Hong Kong come a Bruxelles o a New York, si sente "creativo", ma la cui creatività è rivolta soltanto a "una serie di attività mentali astratte svolte in un ufficio, preferibilmente con l'aiuto di un computer, e non alla produzione di cibo, case o altri generi di prima necessità". Il solo rapporto che, nel liberalismo moderno, l'élite ha con il lavoro produttivo è, per Christopher Lasch, il consumo. Per il resto essa vive in una "iperrealtà", un mondo simulato di modelli computerizzati, dove non ne è più nulla del mondo comune e dove l'ossessione fondamentale è il controllo, la "costruzione della realtà" (diremmo, con il termine oggi in voga, la "governance"). Lasch non si sottrae alla questione di cosa opporre alla rottura del legame sociale prodotta dalla rivolta delle élite. Nel sindacalismo agrario e operaio americano dell'ottocento, confluito poi nel "People's Party" e nel "Partito Democratico", vi è, secondo lui, la possibile risposta: l'esperienza di comunità fondate su valori come l'eguaglianza delle opportunità, la competenza, la mutua collaborazione, e per questo "capaci di autogoverno".

Pubblicato in DATI il 03/11/2020