Classici Greci e Latini

Proponiamo una selezione di 20 classici Greci e Latini recentemente ripubblicati.

1

Elettra. Testo greco a fronte

Euripide; Avezzù Guido (cur.)
Editore: Mondadori
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto TEATRO
«O nera notte, che avvivi stelle d'oro, / ora questa brocca poggiata sul capo, / ecco, la porto al fiume a prendere l'acqua.» È la prima battuta che l'Elettra di Euripide pronuncia quando entra in scena. Un'Elettra degradata da Egisto a sposa di un Contadino (che non osa, però, toccarla), umiliata ed esiliata in campagna, a portare brocche d'acqua sul capo come una serva qualsiasi. Elettra, la figlia di Agamennone, la principessa di Micene! Lei, che «come un cigno canoro / sulle correnti del fiume / chiama l'amatissimo padre / finito nei lacci di reti / insidiose». Quella Elettra - per Freud come per Jung soggetto di un «complesso» pari a quello di Edipo - che attraversa il V secolo prima della nostra era, nel fulgore più pieno della civiltà ateniese, per mano dei massimi tragediografi dell'antichità, giunge sino ai nostri giorni, alle opere di Hofmannsthal, O'Neill, Giraudoux e Marguerite Yourcenar. Si possono passare anni a studiare e paragonare le Coefore di Eschilo e le due versioni di Elettra di Sofocle e di Euripide, e decenni a compulsare l'Oreste di Voltaire e quello dell'Alfieri insieme a Les mouches di Jean-Paul Sartre, ma la domanda di fondo resta: che cosa rappresentano nella tragedia la figura, l'intreccio e l'atmosfera dell'Elettra di Euripide, colui che Aristotele definiva «il più tragico dei poeti», il drammaturgo cui Sofocle attribuiva mimesi totale della realtà? Sofocle «faceva gli uomini quali debbono essere», riportava la Poetica, Euripide «quali sono». Si deve forse, con Schlegel, pensare che l'Elettra è la peggiore delle tragedie di Euripide? Perché intravede un lieto fine, con Oreste assolto ed Elettra sposa di Pilade? O per la sua atmosfera bucolica e il suo tono talvolta dimesso? Eppure, l'Elettra di Euripide è capace di smontare punto per punto il famoso ragionamento che segnava il cardine della scena di riconoscimento tra lei e Oreste nelle Coefore di Eschilo. E il dramma possiede momenti di altissimo lirismo, e rievocazioni sublimi dell'Iliade nei canti del Coro. A tutte queste domande la splendida introduzione e l'attento, partecipe commento di Guido Avezzù danno risposte equilibrate e affascinanti. E al genio poetico di Euripide dà voce la sua limpida, ispirata traduzione.
2

Iliade. Testo greco a fronte

Omero
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
«Canta, Musa divina, l'ira di Achille figlio di Peleo, l'ira rovinosa che portò ai Greci infiniti dolori, e mandò sottoterra all'Ade molte anime forti d'eroi, e li lasciò in preda ai cani ed a tutti gli uccelli: cosí si compiva il volere di Zeus - da quando si divisero, in lite l'uno con l'altro, il figlio di Atreo, capo d'eserciti, e il nobile Achille». Gli ultimi cinquantuno giorni della sanguinosa guerra di Troia nel poema epico piú antico e famoso della civiltà occidentale, ancora oggi ineguagliato nel mettere in scena l'ineluttabile ambiguità della natura umana, eroica e allo stesso tempo fragile. L'“Iliade” viene qui presentata nella traduzione di Guido Paduano, fedele allo stile omerico e dal ritmo incalzante, che permette al lettore di cogliere il senso unitario e la forza di un'opera immortale. Traduzione e saggio critico di Guido Paduano. Introduzione e note di Francesco Morosi.
3

Parmenide. Testo greco a fronte

Platone
Editore: Scholé
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
A oltre trent'anni dal suo primo commentario, Maurizio Migliori torna sul Parmenide con un libro che, in un certo senso, racchiude e condensa la sua vita di studioso di Platone. Questa nuova edizione – con traduzione aggiornata, commento analitico e sistematico, ampi saggi finali – rende il volume unico per originalità e profondità esegetica. Esito di un lungo cammino intellettuale e personale, questo testo è un atto di fedeltà e di riconoscenza che l'Autore tributa a Platone e si offre come un'autentica impresa di filosofia vissuta. Un'opera affascinante ed esigente, consegnata a chi è disposto a esercitarsi costantemente nel “gioco più serio” che Platone insegna: la filosofia.
4

Natura degli dei. Testo latino a fronte (La)

Cicerone Marco Tullio
Editore: Rusconi Libri
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
Il De natura deorum è un dialogo filosofico a tema religioso, ed insieme al De divinatione e al De fato, fu composto tra il 45 e il 44 a. C., anni che videro l’ascesa di Cesare e che costrinsero Cicerone ad un ritiro forzato dalla scena politica. Cicerone in questo dialogo, dedicato all’amico Bruto, riafferma il suo sempre vivo interesse per la dimensione politica della città e lo fa affrontando un tema di straordinaria importanza sociale e politica, la religione. L’indagine sulla natura degli dèi è sviluppata adottando prospettive diverse, che trovano spazio nei tre libri che compongono l’opera: nel primo libro quella epicurea, a cui dà voce Velleio; nel secondo libro quella stoica, presentata da Balbo ed infine, nel terzo libro quella accademico-scettica illustrata dal pontefice Cotta. Cicerone è spettatore silente, ma attento, e si rivela solo alla fine del dialogo, dove, con una semplice formula, è capace di esprimere magistralmente lo sguardo di un romano sulla religione: il suo significato politico, a cui ha dato rilievo Cotta, e il suo valore universale, a cui ha dato profondità Balbo.
5

Vita di Demostene e Cicerone. Testo greco a fronte (Le)

Plutarco
Editore: Rusconi Libri
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
Nel mettere a confronto Demostene e Cicerone, Plutarco tralascia quasi del tutto la valutazione comparativa delle loro opere letterarie, concentrandosi principalmente sul carattere e l’ethos dei due personaggi. Le due Vite presentano continui parallelismi, a partire dalla formazione dei due oratori fino alla loro morte, senza che tuttavia l’autore si sbilanci – come, invece, accade in altre coppie di Vite – nel lodare l’uno nettamente più dell’altro: alla fine Demostene e Cicerone si equivalgono. A un Demostene serio e misurato si contrappone un Cicerone dotato di sense of humor; e così, come il primo viene biasimato per la sua sete di ricchezza, il secondo lo è per il forte desiderio di fama. Traspare comunque la singolare delicatezza con cui Plutarco tratteggia le qualità di queste due figure e biasima coloro che ne hanno decretato la fine violenta, quasi a voler rendere omaggio – lui, terzo “tra cotanto senno” – a due maestri ideali, separati dai secoli, ma del tutto simili per vicende personali e valentia letteraria.
6

Storia romana. Testo greco a fronte. Vol. 1: Libri 36-40

Dione Cassio
Editore: Rizzoli
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA CLASSICA
Opera monumentale, la "Storia romana" di Cassio Dione costituisce un unicum nel panorama della storiografia antica. Esortato dalla profonda conoscenza del potere e degli uomini che lo esercitavano, Cassio Dione concepisce la propria narrazione come uno studio delle grandi personalità che hanno plasmato la gloria di Roma. In questo volume sono presentati i libri XXXVI-XL, i primi cinque pervenutici quasi integralmente, attraversati da conquiste territoriali, lotte di potere e ambizioni dei protagonisti della tarda repubblica. Grazie al nuovo apparato introduttivo e di note al testo possiamo rileggere eventi tra i più celebri della storia di Roma: dai successi di Pompeo contro i pirati e sullo scenario orientale alla congiura di Catilina, dal consolato di Cesare alle guerre galliche, dalla fine del I Triumvirato allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo. Riviviamo in queste pagine momenti e ragioni del declino della repubblica, con uno sguardo alla storia e ai suoi protagonisti sotto una nuova, a volte sorprendente, angolazione, quella di colui che crede che la grandezza di Roma, nonostante le crisi, non avrebbe trovato fine.
7

Guerra di Catilina. Testo latino a fronte (La)

Sallustio Caio Crispo; Fezzi Luca (cur.)
Editore: Marsilio
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA CLASSICA
Il bellum Catilinae, prima opera storica sallustiana, è una monografia sul progetto eversivo ordito da Catilina tra il 64 e il 63 a.C. e represso dai consoli del 63, in particolare Cicerone. Composta dopo l’assassinio di Cesare, risente del clima successivo alla congiura che portò alle Idi di marzo; è forse questa una delle ragioni che spinse Sallustio a dedicare la sua prima monografia a quella di Catilina. Nello scritto – la più completa testimonianza della meglio nota congiura del mondo antico – l’autore riflette a fondo sulla decadenza morale e politica, nonché sui rapporti tra potere repressivo e garanzie del cittadino, tanto da rendere l’opera un punto di riferimento del pensiero universale. Le riflessioni storiche e psicologiche si intrecciano con quelle politiche, giuridiche, economiche, filosofiche, facendo scomparire i confini tra prospettive. Di questo testo è qui proposto il primo commento storico in lingua italiana, con un apparato critico e una ricostruzione di taglio storico-giuridico che parte dal personaggio di Catilina per approdare alla congiura, alla sua repressione e agli strascichi che ne seguirono.
8

Ortensio. Testo latino a fronte

Cicerone Marco Tullio
Editore: Scholé
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA CLASSICA
Composto intorno al 45 a.C. e a noi pervenuto in forma di frammenti, l'Hortensius è un dialogo sulla funzione e il valore della filosofia, tecnica di vita e traguardo superiore di tutte le arti. Ortensio, retore e uomo politico, accusa i filosofi di interessarsi ai piaceri dell'ozio più che al bene dello Stato e di inseguire un sapere astratto non raggiungibile in questa vita. La replica di Cicerone muove da un assunto semplice: tutti gli uomini desiderano essere felici, ma come raggiungere questa meta? La felicità terrena dell'uomo saggio consiste nell'aspirazione al vero, indipendentemente dall'esito. Qui proposto in una nuova traduzione, con testo latino a fronte e note di commento, è il libro che inaugura la riflessione occidentale sul maestro e l'educazione. Una lettura a cui Agostino riconosce il merito di aver cambiato il suo cuore e acceso in lui l'amore per la filosofia.
9

Come rispettare gli animali

Plutarchus
Editore: Roi edizioni
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
"Riteniamo senz’altro assurda la convinzione di coloro che sostengono che la pratica del mangiar carne abbia fondamento naturale." "Bruta animalia ratione uti (Gli animali usano la ragione)" e "De esu carnium (Sul mangiar carne)" fanno parte dei testi sugli animali di Plutarco. Il primo, un dialogo tra Ulisse e uno degli uomini trasformati in maiali da Circe, dimostra inconfutabilmente che la natura suina (e in generale quella animale) è superiore a quella umana. Il secondo, più tagliente, è dedicato alla crudeltà del mangiare carne. Quasi duemila anni fa, Plutarco sorprende con una visione rivoluzionaria e ci invita a riflettere sul nostro rapporto con gli altri esseri viventi, parlando al cuore (e alla coscienza) del lettore di oggi.
10

Lisistrata. Testo greco a fronte

Aristofane
Editore: Rusconi Libri
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto TEATRO
Per far cessare la guerra che insanguina le città greche, Lisistrata fa appello a tutte le donne di Grecia affinché partecipino al suo alto disegno: il ristabilimento della pace. Per conseguirla, occorre che esse si rifiutino ai loro mariti finché non si risolvano a deporre le armi. Smanie di donne e di uomini, programmi di governo al femminile, schermaglie coniugali, canti di lotta e di giubilo.
11

Sette contro Tebe-Le supplici. Testo greco a fronte (I)

Eschilo; Savino Ezio (cur.)
Editore: Feltrinelli
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto TEATRO
“Capo contro capo, fratello contro fratello, nemico contro nemico.” Tese sul filo che separa giustizia e destino, queste tragedie esplorano la difficoltà di fare quel che va fatto quando ogni scelta conduce alla rovina. I sette contro Tebe è il racconto dello scontro fra i gemelli Eteocle e Polinice, figli della colpa di cui lo sventurato Edipo si è macchiato congiungendosi con la propria stessa madre. Quando Eteocle rifiuta di cedere il trono di Tebe al fratello, questi arma un esercito contro le sette porte della città e a ciascuna assegna un campione. Come attraverso uno specchio, Eteocle risponde schierando i suoi più valenti guerrieri; ma quando scopre che l’ultimo varco verrà assediato proprio da Polinice, capisce che lo scontro fratricida è inevitabile, e si appresta a compiere il suo destino di sangue. Nelle Supplici invece seguiamo la storia delle cinquanta figlie di Danao che, in fuga dai cugini per evitare un matrimonio forzato, trovano asilo presso la corte di Argo: la dignità della donna si oppone alle pressioni di una società patriarcale, in una tragedia che mette in scena il dolore di quanti, ogni giorno e da sempre, prendono il mare nella speranza di un futuro, affidandosi al valore sacro dell’ospitalità. Due opere in cui Eschilo porta le contraddizioni dell’esistenza fino all’estremo. Lì, nell’inevitabile frattura tra forze inconciliabili, leggiamo qualcosa di profondo e sincero, una verità che sfida il tempo e parla a ciascuno di noi.
12

Fermezza del saggio. Testo latino a fronte (La)

Seneca Lucio Anneo
Editore: Rusconi Libri
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA CLASSICA
Il "De constantia sapientis", dedicato ad Anneo Sereno, è incentrato sulla tesi stoica secondo la quale il sapiente non può essere toccato da alcuna ingiuria o offesa. La sua superiorità morale lo rende infatti invulnerabile di fronte a qualsiasi attacco esterno proprio per il saldo possesso della virtù, unico vero bene, che gli consente di giudicare inesistenti le ingiurie e le offese degli stolti e degli insolenti in virtù della magnanimità, pulcherrima virtutum omnium (const. 11, 1) che postula l’atteggiamento di superiorità di fronte alle cose esterne e non dà modo a queste di influire sul proprio animo. All’opera Seneca affida insomma la totale interiorizzazione dei valori propri dello stoicismo tanto da portare talvolta l’argomentazione all’estremo rigore di quelli che venivano comunemente definiti “paradossi stoici”.
13

Fedone. Ediz. integrale

Platone
Editore: Rusconi Libri
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
Il Fedone è uno dei dialoghi più celebri e profondi di Platone, in cui il filosofo greco esplora i grandi interrogativi dell’esistenza umana: la natura dell’anima, il senso della morte e l’immortalità. Ambientato nel giorno dell’esecuzione di Socrate, il dialogo si svolge nel carcere ateniese dove il maestro, circondato dai suoi discepoli, affronta serenamente l’imminenza della propria fine. In un’atmosfera densa di commozione e riflessione, Socrate espone le sue convinzioni sull’anima come principio immortale e divino, destinato a sopravvivere alla dissoluzione del corpo. Attraverso argomentazioni razionali e immagini evocative, Platone intreccia filosofia, poesia e dramma, offrendo al lettore una meditazione senza tempo sul rapporto tra vita e morte, corpo e spirito. Il Fedone non è solo un trattato sulla filosofia come preparazione alla morte, ma anche un’esortazione a vivere in armonia con i principi della virtù e della ricerca della verità. Con una prosa ricca e illuminante, questo dialogo invita a riflettere su ciò che significa davvero essere umani e sulla possibilità di un’esistenza oltre il confine terreno.
14

Eneide. Testo latino a fronte

Virgilio Marone Publio
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Questa edizione del capolavoro di Virgilio si caratterizza per la traduzione di Alessandro Fo, particolarmente tecnica e intimamente poetica: due connotazioni complementari del lavoro di un traduttore che è affermato studioso di letteratura latina e poeta in proprio. Tecnica per la scelta metrica di un esametro «barbaro » molto duttile, in stretta analogia con l’archetipo latino, e per la volontà di riflettere il più fedelmente possibile le numerose peculiarità e sfumature dell’originale. La rielaborazione poetica si snoda in un paziente rispetto delle singole parole e una spiccata attenzione al peculiare «concerto dei suoni» del poeta più musicale del mondo antico, riuscendo a calibrare un tono malinconico anche nelle pagine più epiche. Di grande utilità l’ampio apparato di note di Filomena Giannotti, orientato a fornire al lettore il significato dei vari riferimenti storici, geografici, mitologici, antiquari ed eruditi. Il corredo iconografico, vario e sorprendente, racconta l’interesse suscitato dal poema nei grandi artisti lungo i secoli, dalla Tarda antichità al Novecento. Si spazia dalle miniature del «Virgilio Vaticano» alle sperimentazioni di Man Ray, passando per Guercino, Bernini, Füssli, Turner e tanti altri. E il saggio di Luca Bianco conduce il lettore in questo affascinante percorso di storia dell’arte.
15

Come vivere felici

Seneca Lucio Anneo; Dell'Acqua Cristina (cur.)
Editore: Roi edizioni
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
"Cerchiamo dunque cosa sia meglio fare, non cosa fanno tutti; cosa ci faccia possedere la felicità eterna e non cosa approvi la gente." "De vita beata (Come vivere felici)" è uno dei testi più incisivi della filosofia antica, che affronta una domanda eterna: che cos’è, davvero, la felicità? E come si raggiunge? Con uno stile limpido e tagliente, Seneca smonta false convinzioni e mode effimere - dalla corsa alla ricchezza all’ossessione per il piacere - per guidarci verso una vita fondata sulla ragione, sulla virtù e sull’autenticità. Perché, in fondo, la vita beata non è qualcosa da cercare lontano: è un modo di abitare il presente, con lucidità e coraggio.
16

Lettera sulla vera gioia. Testo latino a fronte

Seneca Lucio Anneo
Editore: Il Nuovo Melangolo
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
17

Favola di Amore e Psiche. Testo latino a fronte e note linguistiche (La)

Apuleio
Editore: Demetra
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA CLASSICA
La storia della passione tra il figlio di Venere, Amore, e una bellissima fanciulla mortale, Psiche, in una delle favole più famose e amate delle Metamorfosi di Apuleio.
18

Simposio. Ediz. bilingue

Platone
Editore: Garzanti
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto FILOSOFIA
Chi è Amore? Un demone, un dio, una forza naturale e primigenia? È questo il tema di cui dibattono gli ospiti che il poeta Agatone ha convocato per festeggiare la sua vittoria nelle gare tragiche; fra gli altri, il filosofo Fedro, Socrate e i suoi discepoli, il medico Erissimaco, il commediografo Aristofane. Nell'atmosfera conviviale di un banchetto, la disputa filosofica si intreccia alla conversazione brillante e a originali invenzioni retoriche, come il famoso mito dell'androgino, che racconta come gli uomini, creature incomplete, attraverso l'amore aspirino a ritrovare la metà perduta e l'integrità originaria. Chiamati a tessere l'elogio del sentimento più potente e universale, i convitati si sfidano nella ricerca di una efficace definizione di Eros, «contemplato dai saggi, ammirato dagli dei, invidiato dagli infelici, posseduto dai fortunati». Autentico capolavoro letterario, il Simposio è il dialogo di Platone che ha insegnato all'Occidente a parlare d'amore.
19

Coefore. Testo greco a fronte (Le)

Eschilo; Sevieri Roberta (cur.)
Editore: La vita felice
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto TEATRO
Nel 458 a.C. Eschilo ottenne la vittoria degli agoni drammatici delle Grandi Dionisie con l’Orestea, una trilogia costituita da Agamennone, Coefore, Eumenidi, l’unica del teatro greco a noi pervenuta per intero, e incentrata sulla storia degli Atridi, i discendenti di Atreo (il padre di Agamennone e di Menelao). Le tre tragedie presentano i momenti cruciali della successione di delitti che insanguinano la casa di Agamennone ad Argo. Nell’Agamennone il poeta mette in scena l’assassinio del conquistatore di Troia, ucciso a tradimento dalla moglie Clitennestra per vendicare la morte della figlia Ifigenia, sacrificata dieci anni prima dallo stesso Agamenone ad Aulide. La vendetta rimane il nodo cruciale della seconda tragedia, Coefore, perché anche la morte di Agamennone richiede di essere vendicata, e questo compito spetta al figlio Oreste, che riceve da Apollo l’incarico di fare a sua volta giustizia, uccidendo Clitennestra e il suo amante e complice Egisto. Il matricidio è dunque il nucleo problematico di questa tragedia. Nelle Eumenidi Oreste viene perseguitato dai dèmoni della vendetta, le Erinni, che lo inseguono fino ad Atene, dove egli verrà infine assolto dall’Areopago, il tribunale appositamente istituito da Atena per giudicare i delitti di sangue, ponendo così fine alla concatenazione inarrestabile di delitti e vendette che minaccia di annientare la stirpe.
20

Del sublime. Testo greco a fronte

Anonimo
Editore: Massari Editore
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
É uno dei testi più celebri dell’antichità greca ed ellenistica, considerato nel corso dei secoli come il più importante trattato di estetica dopo la Poetica di Aristotele. Dedicato all’analisi delle principali correnti di retorica del suo tempo (I secolo d.C.), esso affronta la gamma di problematiche che per gli antichi ruotavano intorno all’ars dicendi e all’oratoria in particolare: sentimenti, emozioni, tecniche espressive ecc. Il suo fascino è accresciuto dal mistero che circonda l’autore (e la datazione), anche se non sono mancate forzature (anche recenti) che hanno voluto dare un nome all’autore, che invece fu e rimane anonimo. Del testo esistono varie versioni editoriali. La più celebre, tuttavia - la più completa, la più accurata, la più imponente nel suo apparato filologico di corredo - fu quella di Augusto Rostagni (1892-1961), il grande studioso di filologia greca e latina, il cui nome molti possono ancora ricordare come autore di una celebre Storia della letteratura latina, in uso presso gli istituti liceali e universitari.

Pubblicato in DATI il 14/11/2025