Candidati al Premio Strega 2024

In attesa della premiazione che avverrà il prossimo 4 luglio, presentiamo i libri candidati alla LXXVIII edizione del Premio Strega, nelle sezioni Premio Strega, Strega Europeo, Strega Poesia e Strega Ragazze e Ragazzi:

PREMIO STREGA

  • Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi)
  • Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti)
  • Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli)
  • Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi)
  • Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax)
  • Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi)
  • Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM)
  • Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani)
  • Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli)
  • Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori)
  • Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio)
  • Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo)

STREGA EUROPEO

  • Shida Bazyar, Di notte tutto è silenzio a Teheran (Fandango Libri), tradotto da Lavinia Azzone
  • Paul Lynch, Il canto del profeta (66thand2nd), tradotto da Riccardo Duranti
  • Tore Renberg, La mia Ingeborg (Fazi), tradotto da Margherita Podestà Heir
  • Neige Sinno, Triste Tigre (Neri Pozza), tradotto da Luciana Cisbani
  • Rosario Villajos, L’educazione fisica (Guanda), tradotto da Roberta Arrigoni

STREGA POESIA

  • Alida Airaghi, Quanto di storia (Marco Saya)
  • Alessandro Anil, Terra dei ritorni (PordenoneLegge-Samuele Editore)
  • Gian Maria Annovi, Discomparse (Aragno)
  • Daniela Attanasio, Vivi al mondo (Vallecchi Firenze)
  • Alessandro Baldacci, Il dio di Norimberga (Pequod)
  • Antonio Bux, Mappe senza una terra (Rp libri)
  • Roberto Cescon, Natura (Stampa 2009)
  • Stefano Dal Bianco, Paradiso (Garzanti)
  • Giovanna Frene, Eredità ed Estinzione (Donzelli)
  • Rosaria Lo Russo, Tande (Vydia Editore)
  • Tommaso Ottonieri, Cinema di sortilegi (La Vita Felice)
  • Enrico Testa, L’erba di nessuno (Einaudi)

STREGA RAGAZZE E RAGAZZI

  • Jef Aerts, Più grande di un sogno, illustrato da Marit Törnqvist, tradotto da Olga Amagliani (Camelozampa)
  • Emilia Bandel, Arrestate il maiale! (Feltrinelli), illustrato da Giorgia Marras
  • Silvia Borando, Storie brevi (Minibombo)
  • Matthew Gray Gubler, Rumple Buttercup (Uovonero), tradotto da Sante Bandirali
  • Mariachiara Lobefaro, Mestoli & Misteri. Un giallo tra i fornelli (MIMebù), illustrato da Francesca Carabelli
  • Jérémie Moreau, I Pizzly, tradotto da Stefano Andrea Cresti (Tunué)
  • Olga Tokarczuk, Il Signor Mirabile, illustrato da Joanna Concejo, tradotto da Raffaella Belletti (TopiPittori)
1

L'età fragile

Di Pietrantonio, Donatella
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite. Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un’occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova.
2

Chi dice e chi tace

Valerio, Chiara
Editore: Sellerio Editore Palermo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d'Oro e il Monte d'Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall'altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. E poi la pizzeria Lu Rusticone, il bar Luccioletta, due chiese, una sola vera piazza. Poco più a sud scorre il fiume Garigliano e inizia la Campania. Subito a nord ci sono Formia, Gaeta, Sperlonga; in meno di due ore si arriva a Napoli e a Roma. Scauri, nel Lazio, sul Tirreno, seimila residenti nei mesi invernali e centomila nei mesi estivi. Un paese né bello né brutto, ma con una sua grazia scomposta. Qui ha scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno. È stato uno stupido incidente. L'avvocato Lea Russo, un marito e due figlie, è sempre stata affascinata da Vittoria. Una donna distante ma curiosa, accogliente ed evasiva; nel parlare ha un fatalismo che lascia sgomenti. Era arrivata a Scauri con la sua risata che cominciava bassa e finiva acuta, aveva comprato una casa nella quale tutti potevano entrare e uscire, non aveva mai litigato con nessuno, non aveva mai cambiato taglio di capelli. Viveva con Mara, forse l'aveva adottata, forse l'aveva rapita, si dicevano tante cose. Ora Vittoria è morta per uno stupido incidente in una vasca da bagno, e Lea Russo non ne è convinta. Lea non vuole più accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Il primo romanzo per Sellerio di Chiara Valerio segna una traiettoria narrativa inedita. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. Niente è fermo, in "Chi dice e chi tace", le emozioni, gli amori, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono della memoria: tutto si muove, tutto si trasforma, tutto può sempre cambiare.
3

Cose che non si raccontano

Lattanzi, Antonella
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Ci sono cose che non si raccontano perché le parole sono scogli nel mare. Ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perché se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. Antonella e Andrea vogliono un figlio: adesso lo vogliono proprio, lo vogliono assolutamente. Ma è come se non ci fosse niente di semplice, nel desiderio più naturale del mondo: tutto ciò che può andare storto andrà storto, anche l’inimmaginabile. Antonella Lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che è sua e di tutte le donne – ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. Un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo. «Questo libro mi ha toccato nel profondo. La letteratura è un’arte magica, e Antonella Lattanzi ha scritto un romanzo che è una benedizione, una maledizione, una catarsi» (Nicola Lagioia). Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E così inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze più atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no? «Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono».
4

Dalla stessa parte mi troverai

Mira, Valentina
Editore: SEM
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Questa storia comincia una sera d’inverno, il 7 gennaio 1978. Davanti a una sede del Movimento sociale italiano nel quartiere Appio Latino, a Roma, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco due attivisti di destra. Da quel momento, i morti di Acca Larentia diventano icone intoccabili del neofascismo. Questa storia ricomincia il 30 aprile 1987, quando viene arrestato Mario Scrocca, un militante di estrema sinistra. Secondo gli inquirenti, Scrocca avrebbe fatto parte del commando che colpì ad Acca Larentia. Lo troveranno cadavere ventiquattro ore più tardi, impiccato in una cella di Regina Coeli. Ma troppe cose non tornano… Questa storia senza fine ricomincia – una volta ancora – un pomeriggio di giugno del 2021. Due donne si incontrano sotto il cielo di Roma. Rossella ha sessant’anni ed è la vedova di Mario Scrocca. Valentina, di anni, ne ha trenta, è cresciuta dalle parti di Acca Larentia, in passato ha frequentato dei neofascisti e si porta dentro le cicatrici di quelle frequentazioni. "Dalla stessa parte mi troverai" è il racconto di un amore vissuto a mille nei giorni in cui tutto era ancora possibile e di una vita spezzata al tempo del disincanto collettivo, prima di essere consegnata all’oblio. Con un rigore che non ammette sconti, Valentina Mira fa luce sul vittimismo osceno dei carnefici, demolendo retoriche, alibi, miti di quella destra che si è presa l’Italia.
5

Aggiustare l'universo

Romagnolo, Raffaella
Editore: Mondadori
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Ottobre 1945. L'anno scolastico inizia in ritardo. È il primo dell'Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. È arrivata a Borgo di Dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno. Ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto, e le ventitré allieve di quinta elementare che ha di fronte sono una ragione sufficiente per tenere a bada la tristezza. Al suono della campanella è rimasto un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui è destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore. Si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. È preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene. Per entrambe c'è stato un prima e c'è stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca è l'unico posto in cui desidera tornare. Perché lì sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i provvedimenti per la difesa della razza impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome. L'ultimo ricordo felice di Ester è una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa più nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l'abbandona un po' ogni giorno. Gilla ha intuito cosa nasconde l'ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciò che si è rotto servono calma e pazienza. Le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve. Con la grazia di chi sa di maneggiare esistenze fragili e preziose e il rigore di un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi è impossibile distogliere lo sguardo.
6

Nella stanza dell'imperatore

Aggio, Sonia
Editore: Fazi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA STORICA
Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra è tutto ciò che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà imperatore. Ma come è possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui è cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino? Luce e buio si alternano sul suo volto mentre lei si allontana, più gatto che donna, sguardo bramoso e distante. «La prima volta non eri pronto ad ascoltare, vero? Ma oggi lo sei. Sei pronto, Zimisce. Il tuo destino ti attende».
7

Romanzo senza umani

Di Paolo, Paolo <1983->
Editore: Feltrinelli
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo Romanzo senza umani, dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?
8

Storie brevi. Ediz. illustrata

Borando, Silvia
Editore: Minibombo
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Fiction
C'era una volta un libro fatto di dodici storie di massimo tre pagine. Erano storie brevi. Fine. Una raccolta di storie irresistibile, che scatenerà sonore - e brevi - risate! Età di lettura: da 3 anni.
9

Triste tigre

Sinno, Neige
Editore: Neri Pozza
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Doveva avere sette anni, forse nove, non lo ricorda con esattezza Neige quando il suo patrigno ha cominciato ad abusare di lei. A parte il momento esatto in cui tutto ha avuto inizio (il trauma ha alterato per sempre la cronologia dei fatti), i ricordi sono perfettamente incisi nella mente e nel corpo della donna che Neige è diventata. La decisione a diciannove anni di rompere il silenzio, la denuncia, il processo pubblico, il carcere per lo stupratore, la vita nuova molto lontano dalla Francia. E quella donna si è interrogata a lungo se scrivere il libro che stringete tra le mani, perché trovava solo motivi per non farlo. Fino al giorno in cui il passato l’ha raggiunta e l’impossibilità di scrivere è diventata impossibilità di non scrivere. Questa che leggerete non è «soltanto» la storia di una bambina che è stata violentata per anni da un adulto; è la ricerca pervicace degli strumenti per dire di quell’altro luogo, il paese delle tenebre dove vivono tutti quelli come Neige; è il rifiuto netto della retorica delle vittime (nessuna resilienza, nessun oblio, nessun perdono); è la necessità di trovare semplici parole precise che dichiarino l’irreparabilità del danno; è l’urgenza di rendere testimonianza, sì, ma collettiva. Perché l’abuso si consuma in una dimensione separata di omertà e solitudine, una dimensione che è fisicamente la stessa in cui si svolge il resto della vita, ma che si sovrappone come un doppio di intollerabile nitore. Triste tigre è il viaggio in questa dimensione, è il dialogo necessario con i grandi della letteratura che questa dimensione l’hanno interrogata, e che hanno fornito all’autrice gli strumenti per tutto questo. Un libro, che usa la scrittura come un martello, attraversato da una domanda: colui che ha creato l’agnello ha creato anche la tigre?
10

Adelaida

Bravi, Adrián N.
Editore: Nutrimenti
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Una donna, una artista, una madre. Adelaida Gigli è stata una delle figure femminili più sorprendenti dell'Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, a ribellarsi alle convenzioni, a mostrarsi esuberante e dissacrante, Adelaida ha espresso sempre sé stessa fino in fondo e ha dovuto pagare sulla propria pelle l'orrore della censura, della dittatura e della perdita. Il ritratto che ne fa Adrián N. Bravi è appassionato e vivo, irrinunciabile.
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ll fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale

Rielli, Daniele
Editore: Rizzoli
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Si può raccontare un dramma ecologico e sociale come se fosse un incalzante romanzo a più voci? È quello che fa Daniele Rielli in questo libro in cui, cercando di capire cosa sta uccidendo gli ulivi della sua famiglia, ricostruisce le vicende legate all’arrivo in Puglia di Xylella, un batterio che ha causato la più grave epidemia delle piante al mondo. Tutto inizia a Gallipoli, quando gli ulivi cominciano a seccare e morire in un modo mai visto prima. Si mette in moto un vortice di avvenimenti che prende velocità fino a diventare inarrestabile. L’ulivo è l’albero simbolo della civiltà mediterranea ed è ritenuto immortale, le piazze si riempiono di manifestanti che protestano contro le misure di contenimento e la magistratura mette sotto accusa gli scienziati che hanno scoperto la malattia: è la tempesta perfetta. Oggi almeno 21 milioni di ulivi – tra cui molti alberi secolari e millenari, un patrimonio insostituibile – sono morti, è come se l’intera provincia di Lecce fosse stata bruciata da un gigantesco fuoco invisibile. L’epidemia si muove inesorabile verso Nord e rimane aperta una domanda: come è stato possibile? Daniele Rielli segue questa vicenda sin dall’inizio, per anni parla con gli scienziati che studiano il batterio, incontra i negazionisti che non credono alla malattia, ascolta gli agricoltori e i frantoiani che cercano di salvare le loro aziende, studia i documenti, interroga le persone, percorre migliaia di chilometri dentro un territorio che da paradiso terrestre si sta trasformando in un gigantesco cimitero vegetale, perdendo così la sua identità più profonda. Durante questo lungo viaggio Rielli indaga l’antico legame con gli ulivi della sua famiglia, scopre i segreti dell’industria dell’olio, riflette sugli aspetti più paradossali del nostro rapporto con la natura e sull’enorme potere delle storie. "Il fuoco invisibile" è assieme un romanzo famigliare e il resoconto di un processo alle streghe di Salem nell’era dei social.
12

Storia dei miei soldi

Melissa P.
Editore: Bompiani
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
A raccontarci questa storia è una scrittrice, resa famosa quando era molto giovane da un audace romanzo nel quale metteva in scena sé stessa. Adesso è una donna adulta, ha costruito una famiglia e le sembra di avere compreso che scrivere per lei è stato il frutto di un’urgenza ora sopita. Ma la vita si incarica di dimostrarle che per conoscersi veramente bisogna trovare lo specchio in cui guardarsi e mette sul suo cammino Clara, l’attrice che quindici anni prima è stata il suo doppio nel film tratto da uno dei suoi romanzi. Clara è ancora bella ma i suoi grandi occhi verdi a tratti diventano laghi di vergogna; Clara ha fame ma deglutisce con fatica; Clara non ha più soldi, e trova il coraggio per chiederli a chi incontra. Più di tutto, Clara ha bisogno di raccontare la sua storia e improvvisamente questa diventa una missione che le riguarda entrambe. Per le due protagoniste comincia un viaggio che si dipana sulle tracce del solo alimento che – insieme alla passione – può consentirci di diventare chi siamo: i soldi. Dopo aver osato mettere al centro delle sue pagine il desiderio femminile, Melissa Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro fra le mani di una donna. La figura di Clara T. si staglia in queste pagine come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, e con voce ferma racconta le ustioni che il successo e la ricchezza lasciano sulla pelle di chi li attraversa, le trappole che la giovinezza tende a chi è più fragile, il privilegio e la dannazione del talento.
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L'educazione fisica

Villajos, Rosario
Editore: Guanda
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
Agosto 1994. È una sera d'estate e Catalina, che ha da poco compiuto sedici anni, è turbata. È appena uscita dalla casa di campagna della sua migliore amica dopo un fatto spiacevole, per di più è in ritardo, e sa benissimo che i suoi genitori non tollerano che rientri un minuto dopo le dieci, orario del suo rigido coprifuoco. Sa anche che se vuole arrivare in tempo deve fare l'autostop, perché di autobus non ce ne sono. La prospettiva di salire in macchina con un estraneo la spaventa, gli adulti le ripetono di continuo che alla sua età non può andarsene in giro da sola perché è pieno di malintenzionati. Ma al contempo la intriga. E poi chissà come mai le regole e i divieti non riguardano i maschi. Suo fratello, per esempio, può rientrare quando vuole, prendere brutti voti senza essere punito e non alzare un dito in casa. Su Catalina invece si riversano le aspettative di tutti – famiglia, scuola, amiche, ragazzi – e lei si sente oppressa e inadeguata. Soprattutto, si sente a disagio con il suo corpo: un corpo che non rispecchia i canoni delle riviste patinate, che la attrae e la respinge, che cerca di mortificare in ogni modo. Un corpo di cui lei non si fida e che l'ha già tradita una volta... E così il breve tragitto di Catalina verso casa si trasforma in un viaggio costellato di ricordi, pensieri, fantasie. E la sua storia è la storia di chiunque sia stata un'adolescente alla ricerca della propria identità e del proprio posto, in un mondo di desideri contrastanti e voglia di essere liberamente se stesse.
14

Invernale

Voltolini, Dario
Editore: La nave di Teseo
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Il padre spacca gli animali, entra nelle loro viscere, separa i muscoli dalle membrane, estirpa gli organi e le ossa. Il padre vende pezzi di animali. Il padre si immerge nella voragine biologica e ne tira fuori bistecche. I tagli di carne sono il suo mestiere e la sua arte. Il padre è un macellaio. Il padre ha il compito di inoltrarsi nella carne morta e di uscirne porgendola ai vivi, perché la vita continui la sua catena vorace. È un traghettatore fra le due sponde della carne, fra la viande e la chair, fra meat e flesh. Al banco di vendita del mercato serve i pavidi che non affrontano i corpi che mangiano, non ne vogliono sapere, delegano il lavoro sporco ai macellai. Un giorno qualcosa va storto nella coreografia perfetta delle lame e un taglio sghembo quasi gli mozza un pollice. È l’inizio di un’altra discesa nella carne, questa volta la sua. Al lavoro, un batterio lo ha contaminato. Comincia con un’infezione, prosegue con la spossatezza, una diagnosi ferale, i protocolli sanitari, i viaggi in clinica all’estero. Il figlio Dario, ventenne, immerge lo sguardo nella carne del padre che si deteriora, e nella malinconia del congedo. Un’intimità fortissima li avvolge, come succede quasi solo nel rapporto tra figlie e madri. Entriamo nello sguardo del figlio, prensile ed esatto, che vede accasciarsi il padre. La precisione è la forma che assumono la sua devozione e la sua sofferenza.
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Il canto del profeta

Lynch, Paul
Editore: 66thand2nd
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
È una serata umida a Dublino quando la biologa Eilish Stack sente qualcuno bussare alla porta. In piedi davanti alla veranda trova due uomini della polizia segreta, venuti a cercare suo marito, vicesegretario del sindacato insegnanti. Larry Stack però non è ancora rientrato. «Non c’è niente di cui preoccuparsi» le dicono gli agenti in tono cortese. Ma una volta che se ne sono andati, Eilish ha l’impressione che le ombre della notte siano entrate in casa. Qualche tempo prima, il partito di destra National Alliance è salito al governo e ha approvato delle leggi che gli attribuiscono poteri d’emergenza. Poco dopo, Larry è inghiottito dal labirinto burocratico dello Stato e la vita di Eilish e dei suoi quattro figli sprofonda nel caos. Tutta l’Irlanda scivola verso l’autocrazia, risucchiata in un «buco nero» che «anche quando il regime sarà rovesciato continuerà a crescere e a consumare il paese per decenni». Le scuole e i negozi chiudono, gli scaffali dei supermercati si svuotano, i cittadini perdono il lavoro, poi anche i loro diritti. Per strada si spara e si lanciano bombe. Finché agli irlandesi non resta altra scelta che scappare come profughi. Distopico, terribilmente attuale, sostenuto da un ritmo serrato, Il canto del profeta ci ricorda in modo drammatico quanto siano fragili le nostre libertà e quanto sia facile, anche per una democrazia del ricco Occidente, precipitare nella barbarie.
16

Autobiogrammatica

Giartosio, Tommaso
Editore: Minimum fax
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto ALTRA NARRATIVA
La lingua come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto. L’Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata. Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un’impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l’abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure?
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La mia Ingeborg

Renberg, Tore
Editore: Fazi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Tollak è un uomo pieno di contraddizioni: testardo e sensibile, rude e orgoglioso. Un uomo impossibile, a detta di molti. Ormai vecchio e solo, barricato nella sua fattoria, non fa che imprecare contro il mondo che da tempo, per lui, ha smesso di avere senso. L'unica persona che lo teneva attaccato alla vita era lei: sua moglie Ingeborg, amatissima, scomparsa da qualche anno. “Tollak di Ingeborg”, lo chiamava la gente del paese. I suoi due figli, ora adulti, hanno abbandonato la valle, teatro di un'infanzia difficile; oggi vivono in città e passano a trovarlo di rado. Soltanto Oddo è rimasto con lui: “Oddoloscemo”, per i vicini, lo zimbello di tutti, un ragazzo problematico di cui si prende cura da quando, ancora bambino, è stato abbandonato dalla madre. La vita di Tollak, soprattutto negli ultimi anni, è stata avvolta nel silenzio: troppo difficile dare voce alla rabbia che gli brucia dentro. Ma ora è giunto il momento di parlare, di raccontare finalmente la sua verità. Così, l'uomo insiste affinché sua figlia e suo figlio tornino a casa ancora una volta, forse l'ultima. Prima che sia troppo tardi ha bisogno di condividere il suo segreto. O meglio, i suoi segreti: le verità che Tollak ha sempre tenuto per sé sono molte, e sono una più sconvolgente dell'altra.
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Di notte tutto e silenzio a Teheran

Bazyar, Shida
Editore: Fandango libri
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
Teheran, 1979. Behsad, giovane rivoluzionario comunista, lotta per un nuovo ordine dopo la cacciata dello Scià. Ci trascina nelle sue azioni clandestine, ci confessa le sue speranze per un nuovo Iran e ci racconta come, nel cuore della lotta, abbia incontrato l’amore della sua vita, Nahid. Dieci anni dopo, Behsad e Nahid si trovano in Germania. Insieme ai loro figli, Laleh e Morad, sono fuggiti dall’Iran dopo l’ascesa al potere di Khomeini. Di notte tutto è silenzio a Teheran racconta quattro decenni di un popolo in lotta.
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I pizzly

Moreau, Jérémie
Editore: Tunué
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA a FUMETTI
Ideale per chi ama i viaggi e le nuove avventure, chi ama le sfide, chi ama le storie di famiglia, chi aspira ad una vita più semplice. Per chi ha letto i precedenti libri di Jérémie Moreau.
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Rumple buttercup

Gubler, Matthew Gray
Editore: Uovonero
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Fiction
Una storia che parla di banane, appartenenza ed essere sé stessi. Un personaggio un po’ strano scopre cosa significa non sentirsi più soli e “diversi” in un albo illustrato dai disegni unici e altrettanto strani. Rumple Buttercup ha cinque denti storti, tre fili di capelli, la pelle verde e il suo piede sinistro è leggermente più grande del destro. Rumple Buttercup è strano. Unisciti a lui e Popcorn Caramellato Carl (il suo amico immaginario fatto di spazzatura) mentre scoprono la meraviglia dell’unicità e la magia del senso di appartenenza. Età di lettura: dai 6 anni.
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Più grande di un sogno. Ediz. a colori

Aerts, Jef ; Törnqvist, Marit
Editore: Camelozampa
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Comincia come un sussurro, poi la sua voce si fa sempre più chiara: quella che il piccolo protagonista sente è la sorella più grande, quella della foto sbiadita sul muro, che non ha mai conosciuto, perché è morta prima che lui nascesse. Lo sta chiamando perché vuole fare un giro in bici con lui: è l’inizio di un’avventura indimenticabile, un viaggio nei suoi posti preferiti, che lei vuole mostrargli. Dopo questa notte magica, il risveglio è più dolce: c’è una tavola imbandita per la colazione, e ci sono mamma e papà a cui raccontare di questo incontro speciale, e di come lei era più grande di un sogno. Età di lettura: da 6 anni.
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Il signor Mirabile. Ediz. a colori

Tokarczuk, Olga ; Concejo, Joanna
Editore: Topipittori
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Il Signor Mirabile si piaceva molto, forse era perfino un po' narciso adorava il proprio aspetto, la propria visibilità, e si guardava volentieri negli specchi. Dunque non c'è da stupirsi se, una volta comprato un supertelefono con una fotocamera di tecnologia avanzata, si facesse con piacere dei selfie. Da quel momento il suo mirabile viso compariva sullo sfondo dei vari luoghi che gli capitava di visitare alle sue spalle nelle fotografie si delineavano città, monumenti, nuvole e mari. Età di lettura: da 7 anni.
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Mestoli & misteri. Un giallo tra i fornelli

Lobefaro, Mariachiara
Editore: Mimebù
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Amandine Crumble ha un sogno: diventare una grande chef, proprio come Silvestra Sage, regina della cottura al vapore e personaggio ammirato in tutte le cucine del mondo. Per questo, quando scopre che i provini di T.A.S.T.E. si terranno non lontano da Borgo Gambero, lascia di nascosto la taverna di famiglia e si iscrive al concorso. La aspettano quattro sfide culinarie in cui verrà giudicata dai cuochi più affermati. I suoi avversari sono degli ossi duri, disposti a tutto pur di ottenere la vittoria: tra loro c’è Lark, antipatico e agguerrito quanto misterioso e affascinante. Fra intrighi e tradimenti, spezie e intingoli, Amandine dovrà superare se stessa e gli altri concorrenti per farsi strada. Ma in mezzo ai partecipanti c’è qualcuno che nasconde un segreto, e vuole mettere le mani su qualcosa di ben più prezioso del premio finale… Età di lettura: da 9 anni.
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Arrestate il maiale!

Bandel, Emilia
Editore: Feltrinelli
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Vi voglio raccontare una storia, che a sentirla non ci crederete. È accaduta tanto tempo fa, in un’epoca chiamata Medioevo, in cui il mondo e gli uomini erano molto diversi da quelli di oggi. Tra le tante cose di allora che oggi ci sembrano inverosimili c’era l’usanza di fare processi agli animali. Esatto, avete capito bene: veri processi con tanto di giudici e boia! Sì, perché le povere bestie potevano addirittura finire sul patibolo. E chi erano i principali imputati di questi singolari processi? I maiali! Ecco, non erano quelli tempi ben strani? Però, se oggi qualcuno guardasse noi con gli occhi del futuro, magari, ci troverebbe altrettanto strani, chissà! Ma bando alle ciance, è ora di raccontare la nostra storia… Fu un attimo, ma che attimo! lei si trovò occhi negli occhi con la piccola. “Va’ via, brutto maialone rosa!” lei pensò bene di obbedire a quell’angioletto infernale, ma la sua pancia non era altrettanto obbediente. E prima un boato, poi un grido squarciarono la festa. Alla folla in piazza si gelò il sangue. Non era più rosa, la figlia prediletta del Duca, e non aveva più boccoli d’oro da mostrare. Adesso era… completamente coperta di cacca! Età di lettura: da 8 anni.
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L'erba di nessuno

Testa, Enrico
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Enrico Testa è sicuramente fra gli autori piú rilevanti nella poesia italiana contemporanea. La sua visione del mondo è tragica ma lontana dal nichilismo: nelle immagini e nelle voci (dei vivi, dei morti, degli animali), nei silenzi e nelle reticenze che filtrano dai suoi versi emergono, infatti, realtà piccole e fragili, da cui emana «un tiepido soffio». La vita si insinua negli interstizi con la sua veste piú dimessa e in una consistenza assai simile al nulla, ma non è il nulla. Il nulla, anzi, un nulla avvelenato è nella rumorosa vanagloria, nella retorica, nella soddisfatta insolenza di chi vanta la propria presenza nel mondo. Al centro di questo nuovo libro stanno le erbe di nessuno, erbe che raccontano «una vita plebea», spesso in ambienti ostili, e che finiscono, come il taràssaco (già amato da Emily Dickinson), in un soffio nel vento. Una poesia dominata dall'ombra e dall'«eco sfuggente delle cose». Impreziosita da alcune versioni da Quevedo, Larkin e altri grandi autori: poesie in cui Testa si identifica totalmente tanto da farle sue nella forma e nel senso profondo.
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Paradiso

Dal Bianco, Stefano
Editore: Garzanti
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Un uomo se ne va a spasso col suo cane per le strade, i sentieri, i boschi, i campi e lungo il fiume nei pressi di un piccolo borgo nelle colline senesi. Tutti i giorni, per tante stagioni, l'uomo e il cane imparano e scoprono qualcosa, incappano in avventure nuove. Si crea così una sorta di concerto a tre voci, dove la terza, onnipresente e silenziosa, ma non del tutto, è quella del paesaggio. Una natura apparentemente non corrotta, a volte protettiva, a volte sottilmente inquietante, ma sempre in grado di trascendere, o di coprire, la penosa pena del vivere. Il paradiso è qui, sembra dire questo libro, quasi in barba alle tristezze e alla negatività di molta poesia di oggi. Eppure non c'è alcuna rimozione del dramma individuale e collettivo contemporaneo, che invece rimane ben presente, ma come se davvero fosse stato superato e relegato sullo sfondo da una sorta di superiore, adulta, saggezza. La voce affabile e magnetica di Stefano Dal Bianco raggiunge qui una rara felicità di pronuncia lirica, e si conferma una tappa obbligata per chiunque voglia orientarsi nel ricchissimo spettro della poesia italiana.
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Eredità ed estinzione

Frene, Giovanna
Editore: Donzelli
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Il libro raccoglie gli ultimi dieci anni della produzione poetica di Giovanna Frene e segna l’inizio di una nuova riflessione sul rapporto tra poesia e storia, nel quale il mantenere l’equilibrio tra ciò che viene trasmesso e ricevuto come tradizione e ciò che si disfa nella perenne entropia della realtà è diventato il perno per la sopravvivenza stessa della cultura. Non a caso l’emergenza che questo libro cerca delineare è quella, morale e insieme naturale, della memoria, proprio perché la natura dell’uomo è storica: solo focalizzandosi e rivitalizzando quelli che chiamiamo «fatti» della storia – ammesso che dei fatti rimangano tracce, segnali, voci reali, oppure solo suggestioni fuggevoli che innescano però l’immaginazione –, è possibile risolvere il cortocircuito di un mondo contemporaneo dove la storia ha raggiunto velocità inimmaginabili, tanto da essere sfuggente, e la lentezza di un passato che nella sua vastità è il terreno stesso di un possibile senso del presente. Nel tragitto frammentario della ricostruzione storica (ricostruzione che solo la poesia rende veritiera nella sua essenza), anche il bene risulta opaco, come dimostrano le poesie iconiche sul bombardamento di Dresda o quelle sul recente processo a Milosevic all’Aja. La struttura circolare del libro, avallata dal frequente ricorso al leit-motiv tematico e lessicale, ma anche dal ritorno dei luoghi, fa coincidere, infine, la cavalcata di un invisibile cavaliere dell’Apocalisse con l’emergere della vicenda soggettiva del poeta, gettando dunque le basi per un nuovo tipo di dimensione lirica.
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Vivi al mondo

Attanasio Daniela
Editore: Vallecchi Firenze
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Proprio da un’autrice estranea alle mode, come Attanasio, arriva un’opera contemporanea, esito di eleganza e naturalezza, per una ricerca portata avanti dalle generazioni più giovani. Accade in letteratura che i maestri in ombra siano radar puntati verso il futuro, capaci di cogliere la cifra stilistica della propria epoca innestandola in una materia a lungo attorta e amata; è la sensazione con cui si entra nello spazio di Vivi al mondo, uno spazio spesso illuminato da una luce che arriva di taglio: chiarezza che entra di sbieco a rivelare la pulviscolare presenza dell’aria, dalla finestra di una stanza, tra molte altre, nell’allargarsi dell’inquadratura. Questo spazio è vivo, abitato da molteplici esistenze, quasi tutte sul punto di andarsene. Che siano corpi amati che non si staccano dall’anima, uccelli in volo improvvisamente aùguri, parvenze abituali che attraversano il quartiere, si tratta sempre di creature liminari, colte in punta di piedi in un’intermittenza di vivere e morire. Daniela Attanasio mostra questo tratto misterioso della morte attraverso la resistenza della vita; nel dopo, sul margine di un’ombra che da un momento all’altro può diventare assolata.
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Quanto di storia

Airaghi Alida
Editore: Marco Saya
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
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Discomparse

Annovi Gian Maria
Editore: Aragno
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
«Un'altra grammatica in cui non esiste l'articolo, con segni diversi in cui entrano vento, gelo e suoni gutturali, suoni sciti, ritmi lontani»: così, alla prima uscita, Antonella Anedda presentava quel piccolo classico contemporaneo che è La scolta. Da questa stazione - abitata da una «Signora» ridotta a «un sacco di ossa e respiro», e da una «non italiana» che «la bada» - comincia, dieci anni dopo Italics, il nuovo percorso di Gian Maria Annovi. Nella loro varietà sorprendente, le voci che abitano Discomparse danno parola agli «svociati, gli sfigurati del margine, che i discorsi dominanti negano, cancellano, dimenticano». Così se nella Scolta si confrontano, in un teatro della crudeltà dove la tragedia classica incontra Bergman, due inverse inibizioni della lingua (la vecchia «che traduceva il greco» ma della quale ora leggiamo solo i pensieri, e la «scolta» venuta dall'Est con «una lingua che pare / calcata da un grosso bove»), in Visita alla città di Sodoma un allegorico «deserto» è punteggiato da lapidi d'invenzione, in ricordo di coloro che persero la vita per la propria sessualità (come «PIER PAOLO», che «LASCIA LA MADRE / E IL MONDO STUPENDO E / MALEDETTO»). La stessa geografia, in Antiscoperta dei monti, consente la «discoperta» di «cose che non son cose», per dirla con Leopardi, «ma sono comunque». Quelle «discomparse» sono presenze che la preterizione consegna al desiderio o al rimpianto: come nelle parole-singhiozzo rivolte da Lear, in Cor, al corpo straziato di sua figlia. O come le figure dei neri riscattate dagli Estratti, invertendo il «naufragio di voci» di una tradizione che li emargina, per segnare a dito l'altra scomparsa, in mare, che sfregia il nostro tempo. La parola si «squaglia» e si «diplasma» - ma solo per «innascere». Una lingua che prenda atto della propria costitutiva partizione è una lingua non (ancora) nata, che nondimeno parla. Come quella «che s'innova e che / scalcia», dalla «Signora» indovinata in quella barbarica della «scolta»: prima o poi destinata a «scalzare dal nostro domani / questo paralizzato italiano». Se tornerà possibile un dialogo, allora, finalmente potremo dire di essere nati. Andrea Cortellessa
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Il dio di Norimberga

Baldacci Alessandro
Editore: Pequod
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Raccolta di poesie.
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Terra dei ritorni

Anil Alessandro
Editore: Samuele Editore
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
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Mappe senza una terra

Bux, Antonio
Editore: RP Libri
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Libro incluso nella dozzina finalista del Premio Strega Poesia 2024 uest’opera di Antonio Bux pare nascere dalla necessita? dell’autore di porre in versi la propria esperienza di vita partendo dalla giovinezza (trascorsa in terra natia di Capitanata) fino ad arrivare alla maturita?, vissuta per buona parte tra le zone della Catalogna. E? dunque una silloge che processa in un continuo e perpetuo nostos la sua filigrana esistenziale, realizzando la propria filosofia di pensiero tramite il paesaggio e i luoghi frequentati dal poeta. Paesaggio che, in questo caso, diventa pretesto di sparizione, in perfetta simbiosi con l’incede re/retrocedere dell’esperienza umana. Dunque, una sorta di onirica e metafisica mappatura esistenziale apparentemente vissuta senza una vera e propria terra di appartenenza, piuttosto come una continua destinazione che ha nell’origine la sua meta di arrivo. Questo viaggio e? percorso assieme a fantasmi, echi, visioni, introspezioni e geografie, sia fisiche che spirituali, cercando, per l’appunto, quel dialogo, possibile e impossibile al tempo stesso, con una dimensione “altra” che e? ancora una volta il paesaggio (condiviso con chi lo abita o lo ha abitato) in tutte le sue forme e sfumature, facendo si? che esso diventi un passaggio di testimone tra chi e? stato su questa terra e chi vi e? ora e un giorno rifletterà ad altri la propria sparizione.
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Natura

Cescon Roberto; Cucchi Maurizio (cur.)
Editore: Stampa 2009
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
Una potente densità di immagini e pensiero si impone in questo libro di Roberto Cescon, nella varia complessità di quello che introduce – nei numerosi intrecci in cui si svolge – come il «continuo disfarsi degli eventi.» “Natura” è un libro in cui il poeta tocca vicende e rapporti interpersonali nella loro anche problematica – a volte intima – dimensione, che indaga sul senso della poesia stessa e sull’origine del linguaggio. In questo riesce a passare con scioltezza dalla parola dei grandi autori alla sapienza dei primitivi, in un formidabile, originale excursus che ci conduce fino alle incisioni rupestri, dunque a tempi remotissimi, in una grande e suggestiva varietà di circostanze e luoghi. La pagina acquista così un fascino profondo e singolare, in cui il poeta ragiona sul crearsi delle forme nei percorsi umani, cercandone e cogliendone il passaggio dalla mente al loro realizzarsi nella concretezza di figure e parole, ben consapevole che «la vita là fuori / viene da prima delle forme», mentre, aggiunge opportunamente, «ogni vita incarna e prolunga / quelle già state, le muta e le contiene». Un itinerario dell’umano nel preistorico e storico compiersi della sua cangiante natura.
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Tande

Lo Russo Rosaria
Editore: Vydia Editore
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
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Cinema di sortilegi

Ottonieri Tommaso
Editore: La vita felice
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto POESIA
"'Cinema di sortilegi' arriva dopo il magnifico 'Geòdi' (2015) e sembra esserne naturale prosecuzione. La voce che si compone e fluisce in quest’opera prende parola Dal diluvio, così come si intitolava la prima parte della precedente raccolta. Tommaso Ottonieri raccoglie, fa proprio, il celebre monito «dopo di noi il diluvio» lanciato da Sanguineti in un intervento volto a chiarire il significato delle neoavanguardie in Italia. E Ottonieri è sicuramente il poeta che più di tutti riesce a dare forma linguistica alla condizione postrema di un soggetto immerso nella stratificazione dei segni e dei materiali, a scovare e muovere il sortilegio che si annida nel linguaggio. «Una città nasce dalla sua materia; dal profondo, sottopelle» troviamo scritto in uno dei preziosi passaggi del testo, a ribadire la relazione originaria tra corpo, terra, energie riposte (finanche alchemiche). Anche in questo lavoro si ha l’impressione che la prosa metrica sorga dentro i conglomerati e apra una via tra la sperimentazione e la lirica, quasi la scrittura sia un’incisione nella materia solida che ci appella dalle profondità di una cava per ricordarci quanto possa essere ancora viva, e ricca, la parola immersa nel magma solido di un mondo post apocalittico: 'Ti scrivo dal fondo d’una teca, dal cavo d’una conca, dal letto d’un’ampolla: seme d’osso o di schiuma, serrato qui nel riflesso rappreso dei secoli come insetto nell’ambra'." (Vincenzo Frungillo)

Pubblicato in DATI il 10/05/2024