Con l’ultimo DPCM del 10 aprile 2020 il governo permette la riapertura delle librerie lasciando però ai librai la decisione se aprire o meno. L’apertura può avvenire solo in presenza delle necessarie misure di distanziamento e sicurezza adottate nei supermercati e negli altri esercizi commerciali rimasti aperti durante la quarantena. Per l’Associazione dei Librari Italiani, che da tempo si batteva per una riapertura, è una vittoria così come lo è per il ministro Franceschini perché si riconosce il libro come un bene essenziale. Non sono dello stesso parere però alcuni governatori, come quello della Lombardia, che si sono espressi contrari emanando ordinanze che ne vietano l’apertura, e numerosi librari. Sono tre le principali questioni di scontro:
- Le modalità da adottare per rispettare il distanziamento e la sanificazione dell’ambiente dato che il lavoro del libraio preveda una comunicazione faccia a faccia e che i libri vengano sfogliati e toccati dai clienti.
- Il movimento dei lettori verso le librerie che può diventare un ulteriore giustificazione valida per uscire e non rispettare il divieto.
- Il timore di perdere ammortizzatori economici come la riduzione dei canoni d’affitto, la cassa integrazione straordinaria, i contributi pubblici e le agevolazioni fiscali.
Il decreto è stato invece guardato con favore da molti librai e operatori, che già nei mesi scorsi si erano attrezzati per poter proseguire la loro attività e raggiungere i lettori direttamente a casa. Sicuramente merita di essere citata l’iniziativa “Libri da Asporto”, ideata da alcuni membri della società NW, che coinvolge 120 editori e 651 librerie indipendenti che non dispongono di una propria piattaforma online. Il meccanismo è simile a quello di Amazon: un fondo comune per pagare le spedizioni, un unico sito dove sono disponibili i libri presenti dai librari che si occupano personalmente della gestione e delle spedizioni fisiche; la differenza sostanziale però sta nel fatto che al posto di un algoritmo, a consigliare e promuovere i prodotti e le letture sono gli stessi librari. Questo connubio di forze tra editori, marchi, librerie indipendenti, sta avendo un buon successo e alcuni librari dichiarano di aver addirittura fatturato di più rispetto all’anno scorso. Forse questa piccola iniziativa, con qualche correzione, potrebbe diventare una vera e concreta risposta al colosso Amazon una volta finita la quarantena. (per maggiori info e per sapere le librerie e gli editori coinvolti nel progetto consultare il sito).
Non solo i librari ma anche gli editori si sono mossi per rispondere alla crisi di mercato incentivando la pubblicazione di ebook a basso costo, spesso in parte devoluti agli ospedali più in difficoltà. Solo per citare alcuni casi: l’iniziativa “Clouds Longanesi”, con la pubblicazione di ebook relativi alla situazione d’emergenza e al contesto sociale di oggi, e l’iniziativa “Andrà tutto bene” promossa da GeMS con diversi autori che scrivono e raccontano il difficile periodo che stiamo vivendo. Altri editori hanno pensato invece di sostenere direttamente le librerie indipendenti, più colpite dalla crisi, con iniziative come quella di “Adotta una libreria” promosso da Eris Edizioni. L’iniziativa prevede un calendario con una libreria indipendente al giorno che avrà il ricavato delle vendite della giornata come se i libri acquistati dal sito Eris fossero stati acquistati direttamente da loro. “Come editori ci sembra scorretto scavalcare chi per tutto l’anno sostiene e dà spazio ai nostri titoli. Per questo vogliamo fare, nel nostro piccolo, un gesto concreto per supportarli.”
Anche piccole realtà si sono attrezzate in maniera più semplice e pratica per garantire il proseguo del servizio: dall’edicolante che consegna in maniera gratuita porta a porta agli abitanti della zona quotidiani, riviste, album da colorare basandosi su ordini tramite social o telefonate, a comuni che includono nelle spese sociali la distribuzione di libri per bambini a tutte le famiglie.
Una fitta rete di solidarietà e di collaborazioni per garantire anche in un periodo difficile come questo la possibilità di leggere un buon libro, viaggiare almeno con la fantasia e sicuramente imparare qualcosa di nuovo.