Anniversario della Liberazione d'Italia

In vista dell'80° anniversario della Liberazione d'Italia dal nazifascismo, che si celebrerà il prossimo 25 aprile, proponiamo una selezione di 25 titoli di recente pubblicazione che ripercorrono una pagina fondamentale della nostra storia.

1

La nostra libertà. I discorsi per il 25 aprile

Mattarella Sergio
Editore: Interlinea
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto SCIENZE POLITICHE
«Il 25 aprile è, per l'Italia, una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia»: i discorsi di Sergio Mattarella in occasione del 25 aprile sono una lettura coinvolgente e uno stimolo a riflettere, anche per le generazioni più giovani, perché secondo il presidente della Repubblica sono temi sempre attuali visto che «la democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità e lotta severa contro la corruzione e le mafie», nella convinzione che la festa della Liberazione sia «un incitamento a tenere la schiena dritta, a essere fedeli a noi stessi». Con una nota di Gianfranco Astori e i link ai video dei discorsi nelle varie località d'Italia.
2

Milano 25 aprile 1945. Con Mussolini in arcivescovado

Marazza, Achille
Editore: Interlinea
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Nel pomeriggio del 25 aprile 1945 nell’Arcivescovado di Milano si svolsero alla presenza del cardinale Ildefonso Schuster le trattative tra il Comitato di Liberazione Alta Italia, rappresentato da Achille Marazza e Riccardo Lombardi, e Mussolini, per definire le condizioni della resa. Come sappiamo, dopo qualche ora di colloquio il capo del fascismo decise di non proseguire il confronto, lasciando Milano, mentre il Comitato di Liberazione diffondeva l’ordine dell’insurrezione nazionale. Venti anni dopo, nella Sala dei Congressi della Provincia di Milano, Marazza rievocò quelle drammatiche ore, inserendole nel contesto della lotta di liberazione e dell’azione condotta dal vertice della Resistenza italiana, a partire dagli appunti del suo diario. Nell’ottantesimo Anniversario della Liberazione, pubblichiamo quel testo a partire dall’autografo conservato nell’Archivio Marazza, accompagnato da testi inediti di Leo Valiani e Sandro Pertini che commentano quello scritto.
3

Resistenza. La guerra partigiana in Italia (1943-1945)

Focardi Filippo (cur.); Peli Santo (cur.)
Editore: Carocci
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Senza guerra partigiana, senza un esercito di volontari disposti ad assumere su di sé l'arduo compito di combattere, uccidere e farsi uccidere, non si sarebbe realizzata la più importante cesura della storia italiana, ma essa è stata via via edulcorata e di fatto sostituita da una narrazione più rassicurante, sul modello della Resistenza come “secondo Risorgimento”. Una raffigurazione che ondeggia tra un esaltante paradigma vittimario e un'illusoria inclusività, in una visione corale che associa la resistenza in armi dei militari e dei partigiani alla resistenza senz'armi dei civili, di uomini, donne e sacerdoti prodighi di aiuto verso i partigiani, i prigionieri di guerra alleati e gli ebrei braccati dai persecutori. Con questa lettura, però, la concreta esperienza storica della guerra partigiana, inevitabilmente sanguinosa e divisiva, rischia di disciogliersi in un astratto pantheon di eroi, a discapito della possibilità di fare i conti, come afferma Nuto Revelli, con «il partigianato così com'era, non come vorremmo fosse stato». I sedici saggi raccolti nel volume mettono a frutto il meglio di quanto una consolidata storiografia, nuove sensibilità e innovativi approcci disciplinari offrono a chi voglia comprendere e approfondire la vicenda, breve quanto intensissima, della guerra partigiana.
4

Andare per i luoghi della resistenza

Pezzino Paolo
Editore: Il mulino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
«Il nostro viaggio comincia da Ventotene per sottolineare il filo, sottile ma robusto, che lega chi si è opposto al fascismo, anche durante il Ventennio, a chi, dopo la caduta del regime, l'occupazione dei tedeschi e la nascita della Repubblica sociale italiana, ha partecipato a un movimento nazionale di resistenza ampio, articolato, originale». «Il periodo dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 - scrive Pezzino - è stato uno di quelli nei quali i cittadini, volenti o nolenti, si sono trovati a dover compiere scelte "politiche", dalle quali dipendeva non solo la loro sorte personale, ma anche, quella della patria». La resistenza italiana è un fenomeno articolato in cui gli storici odierni ricomprendono non solo l'azione dei partigiani e dei combattenti, degli internati militari italiani, dei deportati politici, ma anche quella dei tanti semplici cittadini che si opposero all'occupazione tedesca e al fascismo, a partire dalle donne, il cui decisivo contributo è stato a lungo misconosciuto. Dei numerosi episodi di coraggio civile si è tenuto conto nel tracciare questo itinerario che affianca ai già molto celebrati luoghi simbolo della lotta partigiana, altri meno noti ma il cui ricordo la rende vivida.
5

Terry Time e il coraggio della Resistenza

Gud
Editore: Tunué
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Dopo una pessima giornata a scuola, durante la quale non è riuscito a rispondere a tono a un compagno che lo prendeva in giro davanti a tutti, Terry torna a viaggiare nel tempo grazie al vecchio telefono giallo nello studio di suo padre. Questa volta torna indietro nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. Fa la conoscenza di Bella, una staffetta partigiana che lo salva dai nazifascisti e lo invita ad accompagnarla nella sua missione: avvisare la banda di suo fratello, il Biondo, che i neri hanno catturato Yanez, uno di loro. Terry conosce le dinamiche della guerriglia partigiana e la vita difficile tra i boschi, nelle cascine isolate e nascoste con i viveri razionati e la speranza di un futuro migliore e più equo per tutti. Viene inoltre a conoscenza di un dramma familiare: tra i nazifascisti milita infatti proprio il fratello di Bella e del Biondo. Con l'aiuto del cagnolino Parky, Terry riuscirà ad aiutare i partigiani e a sconfiggere il perfido Lord Temporos, il suo nemico giurato che arriva dal futuro e che punta a catturare l'essenza del coraggio dei partigiani per diventare immortale. Da questa avventura Terry non guadagnerà solo un fazzoletto rosso, simbolo della Resistenza, ma anche la forza di trovare il suo riscatto a scuola. Età di lettura: da 6 anni.
6

Racconti della Resistenza Europea

Pedullà Gabriele (cur.)
Editore: Einaudi
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA MODERNA E CONTEMPORANEA
La Resistenza al nazifascismo non è soltanto una storia italiana. L’angoscia della scelta, gli slanci generosi, l’eccitazione degli scontri armati, il fantasma del tradimento e il rischio della morte percorrono le pagine di tutti gli scrittori che vissero quegli anni di lotta contro le tenebre, dai Pirenei ai Balcani, fino a Samarcanda. Più ancora della storiografia, forse, è proprio la letteratura che ci permette di ricomporre la grande avventura partigiana in Europa in un quadro unitario, per quanto sfaccettato e molteplice. Da Camus a Brecht, da Saint-Exupéry a Fallada, da Pahor a Duras, oltre trenta voci illuminano le passioni di una stagione al tempo stesso cupissima ed entusiasmante, facendo rivivere le palpitazioni e gli ideali, le sofferenze e le speranze di allora. Per ribadire che veniamo tutti orgogliosamente dalla stessa Storia. Nel 2005, per il sessantesimo anniversario della Liberazione, in questa stessa collana Gabriele Pedullà aveva curato i “Racconti della Resistenza”, che da allora si sono imposti come una lettura imprescindibile sull’argomento. A distanza di vent’anni esatti Pedullà prosegue quella ricerca allargando lo sguardo all’intero continente europeo. Perché la Resistenza non è stata una soltanto, o forse sì: nel quadro eterogeneo degli Stati assoggettati al nazifascismo, nonostante le mille differenze, la ribellione contro l’oppressore è riuscita a unire tutti i popoli d’Europa nel nome degli stessi ideali di pace e di libertà. Se durante la guerra non mancarono le pubblicazioni clandestine pensate per rinsaldare le coscienze dei cittadini e spingerli al sabotaggio degli occupanti, è soprattutto dopo la Liberazione che su quegli anni sono fioriti in ogni lingua romanzi, racconti, memoriali, apologhi e addirittura favole, segnando nel profondo la letteratura del secondo Novecento a mano a mano che gli scrittori più diversi ne davano la propria interpretazione narrativa. Malgrado la distanza geografica e l’estrema varietà dei registri adoperati (realistico, tragico, comico, allegorico, fantastico…), quest’antologia unica nel suo genere tenta oggi per la prima volta di tenere assieme quelle voci e quelle esperienze, e soprattutto di farle dialogare tra loro. Da Gary a Malraux, da Borowski a Grossman, da Steinbeck a Dürrenmatt, da Blanchot a Seghers, nella selezione di Gabriele Pedullà i grandi nomi della letteratura del Novecento affiancano autori meno noti e testi finora inediti in italiano. Tassello dopo tassello, prende forma così un mosaico di storie in grado di restituire ai lettori di oggi, in tutte le sue sfumature, la dolorosa ma esaltante battaglia per la libertà in cui affondano le radici delle nostre democrazie.
7

La mia Resistenza

Denti Roberto
Editore: Rizzoli
Reparto RAGAZZI
Sottoreparto Narrativa
Cremona, anni bui della guerra. Roberto è un ragazzo quando si unisce a una compagnia di finti teatranti che, di notte, sabotano i ponti sul Po per fermare i tedeschi. Scoperti, molti vengono arrestati, ma Roberto riesce a fuggire, dando inizio a una lunga avventura: la fuga in montagna, l'arresto, la prigionia e la lotta tra i partigiani fino all'arrivo degli alleati. Con semplicità e forza, questo romanzo racconta il coraggio di chi ha resistito, facendo la Storia senza saperlo. Quando la libertà chiama, anche un ragazzo può diventare un eroe. Età di lettura: da 12 anni.
8

Processo alla Resistenza. L’eredità della guerra partigiana nella Repubblica (1945-2022)

Ponzani Michela
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Cosa accadde ai partigiani dopo l’aprile 1945? Come vissero realmente gli anni del dopoguerra e della rinascita del Paese coloro che la Repubblica avrebbe celebrato come i nuovi eroi della patria, martiri del secondo Risorgimento nazionale? Dal 1948 e fino ai primi anni Sessanta, nelle aule di giustizia della nuova Italia democratica va in scena un «Processo alla Resistenza», destinato ad avere un forte impatto mediatico. Assassini, terroristi, «colpevoli sfuggiti all’arresto». Così la magistratura del dopoguerra, largamente compromessa col regime fascista, giudica quei partigiani che hanno combattuto una guerra clandestina per bande, tra il 1943 e il 1945. Giudizio condiviso dalla stampa e da gran parte dell’opinione pubblica italiana, che si accompagna a una generale riabilitazione di ex fascisti e collaborazionisti della Rsi, autori di stragi e crimini contro i civili, costretti a «obbedire a ordini superiori». Attraverso carte processuali e documenti d’archivio, Michela Ponzani ricostruisce il clima di un’epoca, osservando i sogni, le speranze tradite e i fallimenti di una generazione che pagò un prezzo molto alto per la scelta di resistere.
9

La Resistenza e la terra. Verso un'ecologia partigiana

Fiorillo Alessandro
Editore: Prospero Editore
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
L’esperienza della Resistenza può offrire spunti per riflettere sui conflitti contemporanei, sia ecologici che sociali? Il libro esplora il legame tra la Resistenza, la letteratura e una nuova riflessione ecologica, invitando a ripensare il nostro rapporto con la Terra. Attraverso le letture dei romanzi L’Agnese va a morire di Renata Viganò e Una questione privata di Beppe Fenoglio, l’autore cerca di tracciare una “ecologia partigiana”, un pensiero critico che riconsidera il nostro rapporto con la Terra, con gli altri esseri viventi e con le forze naturali, alla luce dei conflitti passati e delle sfide ecologiche contemporanee.
10

Scritture partigiane. La Resistenza nella letteratura d'autrice

Biancardino Annachiara
Editore: Stilo Editrice
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STUDI e SAGGI LETTERARI
Il libro esplora il contributo delle scrittrici partigiane alla letteratura della Resistenza, offrendo una prospettiva alternativa alla narrazione dominante del conflitto civile. Attraverso un’analisi che intreccia storia e letteratura, il volume indaga le specificità dell’esperienza partigiana femminile, a partire dalle testimonianze storiche e autobiografiche di Ada Prospero Gobetti e Gina Lagorio, che raccontano il percorso di chi sceglie la militanza. Il tema del sacrificio per un ideale emerge con forza nella riflessione su L’Agnese va a morire di Renata Viganò, mentre i romanzi di Alba de Céspedes e Lalla Romano svelano le connessioni tra la dimensione privata e politica della lotta. Infine, il testo si proietta nel presente, attraverso il confronto con le recenti reinterpretazioni della Resistenza nei romanzi di Simona Baldelli, Paola Soriga e Nicoletta Verna, che permette di interrogarsi sulle forme e modalità con cui l’eredità delle partigiane continua a risuonare nell’immaginario narrativo contemporaneo.
11

Fuori dall'officina. La resistenza nel saronnese

Nigro Giuseppe
Editore: Biblion
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
La storia repubblicana italiana è segnata da amnesie e indulgenze che hanno contribuito a plasmare un senso di impunità e a offuscare la memoria della Resistenza. La cosiddetta “amnistia Togliatti” del 1946, lungi dal favorire una vera riconciliazione nazionale, ha alimentato un processo di rimozione storica che ancora oggi condiziona la percezione del passato, rendendo necessario un impegno costante contro ogni forma di revisionismo. Come ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la difesa della memoria non può limitarsi alle celebrazioni, ma deve basarsi su una conoscenza storica rigorosa e approfondita. In questo contesto si inserisce la nuova edizione di "Fuori dall’officina", volume pubblicato per la prima volta nel 2005 e oggi ripresentato, con integrazioni e approfondimenti, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione. Attraverso una ricostruzione basata su fonti d’archivio e una prospettiva attenta alle dinamiche sociali e politiche dell’epoca, si offre uno sguardo critico e documentato sul contributo del mondo del lavoro alla lotta di Liberazione, restituendo spessore e complessità a vicende che rischiano di essere travisate o dimenticate.
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Gli alleati e la Resistenza italiana

Piffer, Tommaso
Editore: Il mulino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
«Con questo libro si è definitivamente aperta una nuova prospettiva storica» Piero Craveri Durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati stabilirono contatti con i movimenti partigiani europei per armarli, organizzarli e coordinarne le azioni contro i nazisti. Americani e inglesi crearono strutture segrete e inviarono agenti nei territori occupati. I rapporti con la Resistenza sollevarono problemi politici e militari, generando tensioni interne e polemiche postbelliche. Tommaso Piffer analizza la politica alleata verso la Resistenza italiana con particolare attenzione ad aspetti controversi, quali la presunta discriminazione nei confronti delle formazioni di sinistra, l'accesa competizione che si sviluppò in campo alleato, gli accordi tra i servizi segreti americani e il partito comunista italiano.
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Viaggio sentimentale nella Resistenza

Paleari, Alberto
Editore: Monterosa Edizioni.it
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA STORICA
La Resistenza unisce i quattro racconti di questo libro, esplorando la memoria di una famiglia e i percorsi dei partigiani. Un viaggio sentimentale dal Verbano a Ponza, da Creta a Sardegna, alla ricerca di libertà.
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Resistenza e repressione. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato nella RSI (1943-1945)

Grilli, Antonio
Editore: Carocci
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto DIRITTO
La dittatura fascista si dotò di strumenti particolarmente incisivi per colpire l'antifascismo. Come ricostruito nel volume, il più noto fu il famigerato Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Vera e propria vedette della repressione durante il ventennio mussoliniano, il Tribunale speciale operò anche nel periodo della Repubblica sociale italiana, la cosiddetta “Repubblica di Salò”. Ma in quel contesto dovette affrontare ostacoli insormontabili: l'antifascismo era una tenace resistenza in armi, la perentoria presenza di tribunali militari e di guerra italiani e germanici era quanto mai invadente e al conflitto tra occupante tedesco e forze alleate si accompagnava una spietata guerra civile fatta di rappresaglie e di giustizia sommaria, ove non vi era più spazio per vie giudiziarie e procedure. Nella RSI il Tribunale speciale ebbe ancora, a sprazzi, le luci della ribalta e celebrò importanti processi (ad ammiragli e generali considerati badogliani e traditori dell'Asse; o a segmenti della Resistenza piemontese) ma in quel clima arroventato perse centralità repressiva, punendo ormai quasi solo un antifascismo marginale. La stella del già celebre Tribunale speciale per la difesa dello Stato tramontava sino a scomparire.
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Analisi della resistenza

Agostoni Flavio
Editore: Il Cerchio
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Il problema della storiografia che si è occupata del periodo 1943-1945 è rappresentato dal fatto che ha quasi sempre tenuto un approccio ideologico nei riguardi dei fatti che si sono succeduti sia durante la guerra vera e propria sia precedentemente durante il Ventennio. Questo saggio, invece, affronta la problematica resistenziale dal punto di vista scientifico, cioè senza il pregiudizio a favore o contro il fatto stesso e si affida ad un'analisi che cerca di comprendere le eventuali cause che hanno prodotto il fenomeno "Resistenza". La storia, quindi, non è vista come un tentativo a sfondo moralistico ma come un tentativo di mostrare quello che è "veramente" successo.
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Partigiano, portami via. La stampa e l'uso politico della Resistenza

Gramigni Paola
Editore: L'asino d'oro
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
«C’era una volta Togliatti, c’era una volta il Pci e ora scopriamo che c’era una volta la Resistenza. La prossima volta scopriremo che c’era una volta anche la prima Repubblica» (Alessandro Natta, dirigente comunista). Siamo nel settembre del 1990. A un anno dalla caduta del Muro di Berlino e dalla svolta della Bolognina, sulla stampa italiana infuria una campagna, impensabile fino a poco tempo prima, che si accanisce su partigiani e resistenti. Si tratta del primo vero e proprio attacco al «paradigma antifascista» che aveva fatto da base e fondamento alla democrazia italiana a partire dal secondo dopoguerra. Cosa stava accadendo? Questo libro intende analizzare gli snodi più significativi attraverso i quali si inizia a decostruire, nel discorso pubblico e a opera dei media, il ‘mito fondativo’ della guerra partigiana, in quello scorcio di tempo che segnerà il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Anni cruciali, attraversati da una grave crisi istituzionale e politica che esiterà nell’avvento del berlusconismo e della destra postfascista, entrata a far parte, per la prima volta, del governo della Repubblica ‘nata dalla Resistenza’. Resta sullo sfondo una questione: il tentativo di abbandonare la contrapposizione fascismo/antifascismo è il frutto avvelenato del crollo del sistema partitico italiano nei primi anni Novanta, o ne costituisce una delle cause? E ancora: svuotare di senso la Resistenza in quale misura ha portato al declino della democrazia in Italia?
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Alpinismo e resistenza. Storie partigiane d'alta quota

Giuntini Sergio
Editore: Ediciclo
Reparto VARIA
Sottoreparto SPORT E ATTIVITA’ ALL’APERTO
I partigiani, assai più che nelle città, nascono in montagna. Molti di loro, prima di aderire alla Resistenza avevano maturato esperienze alpinistiche e da queste avevano ricavato le conoscenze tecniche e ambientali necessarie per poter condurre la guerriglia in collina e in alta quota. Questo libro raccoglie diciotto ritratti, individuali e collettivi, di importanti figure della lotta di Liberazione. Vi troverete le storie di grandi interpreti dell’alpinismo, come Tita Piaz, Riccardo Cassin, Ettore Castiglioni e Cesare Maestri; e quelle di noti scrittori e giornalisti, come Primo Levi, Luigi Meneghello, Giorgio Bocca, Massimo Mila e Gianni Brera, che tradussero quell’esperienza di guerra in montagna in duraturi insegnamenti di vita e memorabili testimonianze letterarie. Leggerete di coraggiose donne che vinsero il doppio pregiudizio che precludeva loro il diritto di essere alpiniste e partigiane, dell’avventurosa vita del maggiore Tilman, un volontario britannico da cui ha preso il nome un’Alta via sulle Dolomiti Bellunesi, e di tante altre storie dalla Valle d’Aosta alla Valtellina, a Trieste. Con spirito di sacrificio e aneliti di libertà, la Resistenza sugli Appennini e sulle Alpi ha temprato la forza morale di una generazione: i ribelli della montagna.
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Amore zoppo. Memoria di una Resistenza residuale

Papa Enrico
Editore: Minerva Edizioni (Bologna)
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto NARRATIVA STORICA
La storia della Resistenza è sempre stata storia di uomini armati e normodotati, considerati come depositari primari, se non unici, delle capacità resistenziali. Che dire della Resistenza di una persona che, oltre a essere una donna, oltre a essere una civile disarmata, aveva pure una disabilità?
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Il coraggio dell'indignazione. I 44 ufficiali italiani che dissero no ai nazisti

Parodi Andrea
Editore: Bollati Boringhieri
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Dopo l’8 settembre 1943 gran parte dell’Italia si smarrisce: l’armistizio dichiarato alla radio da Badoglio lascia quasi due milioni di soldati italiani senza ordini, senza che sia neppure chiaro chi è il nemico. I tedeschi, invece, sono più che preparati. Già il 9 settembre viene diramato un dispaccio: «I soldati italiani che non siano disposti a continuare la lotta al fianco dei tedeschi devono essere disarmati e considerati prigionieri di guerra». Ma il 20 settembre la denominazione cambia: non più «prigionieri di guerra» (e in quanto tali soggetti alla Convenzione di Ginevra), bensì Italienische Militär-Internierte, Internati Militari Italiani, IMI, una sigla inedita, inventata, che sfugge a ogni possibile convenzione internazionale. Di quei due milioni, la metà riesce in qualche modo a fuggire, mentre l’altra metà viene disarmata dai nazisti. In 800000 sono catturati e viene loro chiesto di scegliere se «optare» per la collaborazione col Terzo Reich o venire imprigionati. L’esito è inequivocabile: 700000 dicono no e si trovano internati nei campi di concentramento tedeschi. Di questi eroi misconosciuti della nuova Italia che deve ancora nascere dalle ceneri del fascismo, fa parte un nucleo di 44 uomini, protagonisti dell’episodio di Unterlüss, di cui parla Andrea Parodi in questo libro. Dopo che 214 ufficiali si rifiutano di obbedire agli ordini della Gestapo, i tedeschi ne scelgono 21 per una decimazione dimostrativa. Ma in 44 si fanno avanti e chiedono di essere fucilati al loro posto. È un atto estremo, di coraggio e indignazione, un «no» urlato agli aguzzini che, sorpresi da una simile determinazione, ne sospendono l’esecuzione. Dei 44, sei moriranno tra i reticolati o subito dopo la Liberazione, ricevendo la Medaglia d’argento al valor militare dal Ministero della Difesa. Per gli altri, insigniti di un Encomio solenne, si aprirà un periodo difficile. Prima dovranno lottare per guarire dalle malattie negli ospedali militari alleati, poi si troveranno ad affrontare un inaspettato e difficile reinserimento nell’Italia liberata, che non li riconosce come protagonisti della lotta per la Liberazione, costringendoli per decenni a non parlare della loro esperienza. Attraverso una serie di straordinari documenti inediti, ritrovati e raccolti con tenacia negli ultimi quindici anni, Parodi riporta e racconta le fonti di una complessa ricerca tra Italia e Germania, ricostruendo questo episodio esemplare dell’«altra Resistenza». Prefazione di Aldo Cazzullo.
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Piazzale Loreto. I due volti della Liberazione

Messina Dino
Editore: Solferino
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Giorgio Bocca definì l’esposizione in piazzale Loreto dei corpi di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi uccisi sul lago di Como «un atto rivoluzionario» su cui si sarebbe fatto «dell’inutile moralismo». Per Ferruccio Parri, leader azionista della Resistenza, il 29 aprile 1945 andò in scena a Milano «una macelleria messicana». Piazzale Loreto, simbolo di vergogna nazionale per la letteratura neofascista, diventò luogo identitario di una parte politica. La narrazione prevalente del dopoguerra ha oscurato però il massacro dei quindici partigiani uccisi per rappresaglia da un plotone della Legione Muti otto mesi e mezzo prima della Liberazione, il 10 agosto 1944. I loro corpi erano stati esposti per volontà dei nazisti come monito alla popolazione. Fu una ferita, mai rimarginata, alla tradizione civile della città. Dall’alba al tramonto i milanesi sfilarono davanti ai corpi dei trucidati rafforzando la loro avversione per i tedeschi occupanti. Dopo pochi giorni, un gruppo di partigiani espose dei cartelli, subito rimossi, con la scritta “Piazza Quindici Martiri”. In quel luogo simbolo della ferocia nazista e fascista Walter Audisio e Aldo Lampredi, per una legge del contrappasso, portarono i corpi dei gerarchi uccisi. Negli anni dell’immediato dopoguerra tutta la città commemorò commossa i martiri. Ma si è dovuto attendere ottant’anni perché una piccola porzione del grande piazzale, tra corso Buenos Aires e via Andrea Doria, venisse chiamata largo Quindici martiri. Il libro di Dino Messina racconta «le due piazze», sulla scorta della letteratura più recente e di testimonianze inedite. E scava nelle pieghe di una memoria contrapposta.
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Storie della Resistenza tedesca

Speccher, Tommaso
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Negli ultimi anni sono stati molti i film e le serie tv che hanno provato a raccontare episodi della Resistenza tedesca al nazismo. Ma è molto complicato raccontare questo movimento da un punto di vista unitario. A Ovest, per decenni, l’unica resistenza a essere diffusamente nominata e accettata fu quella militare del 20 luglio 1944, giorno del fallito attentato a Hitler legato alla figura di Claus Schenk von Stauffenberg. Solo negli anni ’80 ha inizio il recupero della memoria della Rosa bianca (die Weiße Rose) e delle figure di Hans e Sophie Scholl, con l’intento di dare spazio a una resistenza giovanile ed ‘etica’. Emblematica è anche la memoria del gruppo della Rote Kapelle, una rete diffusa di intellettuali, studenti e artisti che vennero celebrati, in quanto comunisti, nella sola Germania dell’Est, ma che furono – per lo stesso motivo – sistematicamente emarginati nel discorso pubblico occidentale. Il recupero della memoria resistenziale è stato, dunque, per decenni in balia dell’interesse politico di turno in un vortice di strumentalizzazione e appropriazione indebita, soprattutto nell’utilizzo delle memorie più accettabili e ‘convenienti’. Questo libro intende raccontare al lettore italiano le storie dei più importanti movimenti della Resistenza tedesca, calandoli nella loro radice epocale.
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Malati di libertà. Storia delle evasioni dei prigionieri antifascisti dall'ospedale milanese di Niguarda (1943-1945)

[Pascucci D.; Degregorio R.; Schiavoni A.]
Editore: Mimesis
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
Fra il 1943 e il 1945, in una Milano in guerra e ripetutamente bombardata, l’ospedale di Niguarda diventa un luogo fondamentale per la città. Ogni giorno, nelle corsie, i medici, le infermiere, le suore e tutto il personale lottano disperatamente contro la morte per salvare il maggior numero di feriti. A seguito di un raid aereo che ha distrutto l’infermeria del carcere di San Vittore, il nosocomio diventa anche prigione per i detenuti politici feriti o ammalati. È in quella fase che una rete clandestina si attiva per far fuggire alcuni prigionieri. Ebrei, dissidenti politici, partigiani, militari ribelli: molti detenuti ottengono diagnosi false e, al momento buono, vengono condotti in nascondigli da cui poi saranno aiutati a scappare. C’è chi fugge vestito da donna, chi nascosto nel retro di un’auto, chi si cala da una finestra con le gambe ingessate e chi sparisce travestito da medico. Dalle infermiere Maria Peron e Lelia Minghini a suor Giovanna Mosna, medaglia d’oro della Resistenza, ai medici, passando per il parroco di Niguarda e le coraggiose esponenti dei Gruppi di Difesa della Donna, sono molti i protagonisti di quella rete che salvò la vita a oltre quaranta persone. Episodi che videro fra i protagonisti anche personaggi di spicco come Ferruccio Parri, Aldo Tortorella e Fermo Solari. Attraverso testimonianze dirette e documenti, questo libro ripercorre una piccola, grande, avvincente storia di ribellione e di solidarietà.
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Liberi e ribelli. L'antifascismo come scelta esistenziale

Tarpino Antonella
Editore: Einaudi
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
La scelta antifascista dei partigiani, i giovani di ieri, raccontata ai giovani di oggi. Un percorso tra diari, romanzi e film, sulle tracce di chi, nel vuoto seguito all’8 settembre del 1943, riuscì a intravedere l’orizzonte di un possibile riscatto. I partigiani parlano ancora ai giovani di oggi? Forse sì, se si ricorre a linguaggi immediati e vividi. Così Antonella Tarpino si è immersa nelle pagine che testimoni e scrittori hanno dedicato alla propria scelta antifascista (da Italo Calvino a Beppe Fenoglio, da Ada Gobetti a Renata Viganò), ma anche dentro le immagini dei tanti film che l’hanno rappresentata (da “Achtung! Banditi!” a “Tutti a casa”, da “I piccoli maestri” a “Una questione privata”). E il risultato è un saggio originale e coinvolgente che, intrecciando storia e memoria, scritti autobiografici, romanzi e istantanee cinematografiche, racconta la dimensione ideale che ha spinto donne e uomini a ribellarsi alla dittatura fascista, a compiere una scelta complicata e dolorosa, a convincersi che cambiare era possibile. E il significato di quella scelta si fa ogni giorno più attuale. Perché ragionare sulla scelta antifascista, da cui ha origine la nostra democrazia, mai data una volta per tutte, significa capire chi vogliamo essere e in che mondo vogliamo vivere. Perché quella scelta riguarda tutti noi. Con una postfazione di Marco Revelli.
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Il partigiano che divenne imperatore

Ferrari, Marco <1952->
Editore: Laterza
Reparto NARRATIVA
Sottoreparto BIOGRAFIE e STORIE VERE
Questo libro racconta una storia vera e dimenticata. Una storia in cui si respira l’odore acre del Novecento e che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Siamo nel 1938, Ilio Barontini, comunista livornese, ha combattuto nella guerra di Spagna tanto da diventare l’eroe della battaglia di Guadalajara. A Parigi viene scelto dai servizi segreti francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che devono resistere alla conquista fascista. Infatti, Mussolini aveva conquistato con l’uso dell’iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini – assieme ad Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, e a Bruno Rolla, comunista spezzino – formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus viceimperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre antifascisti italiani intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae insieme.
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Storia passionale della guerra partigiana

Colombini, Chiara
Editore: Laterza
Reparto SCIENZE SOCIALI
Sottoreparto STORIA
A partire dall’8 settembre del 1943 e fino al 25 aprile del 1945, migliaia di giovani e meno giovani abbandonarono la loro vita abituale, presero le armi e si gettarono in un’avventura che stravolse la loro esistenza. Quali furono i sentimenti e le passioni che li spinsero a fare questa scelta e li sostennero in quei venti mesi?

Pubblicato in DATI il 11/04/2025